MASSA M.MA-PIOMBINO: LA CARITAS E LA CRESCITA DELLA CRISI
La rete dei centri d’ascolto Mirod raccoglie i dati degli accessi alle strutture dei centri Caritas della Toscana. Vediamo in anteprima insieme un estratto dei dati raccolti nell’anno 2010. Rispetto all’anno precedente si vede una crescita dei soggetti in difficoltà, situazione che in questo 2011 non si è assolutamente arrestata…
✤ Alcuni dati regionali
Le persone ascoltate nel corso del 2010 nei 120 Centri d’Ascolto della rete Mirod sono state 24832, con un incremento rispetto al 2009 di circa il 2,8%. Il 74,5% delle persone è di provenienza straniera. Il 53,7% delle persone è di sesso femminile.
Il 52,9% delle persone che frequentano i Centri ha tra i 25 e i 45 anni. Oltre il 13% degli italiani ha più di 65 anni.
La disoccupazione colpisce il 73,7% delle persone prese in carico dal Centro d’Ascolto. È disoccupato il 66% degli italiani e il 76,5% degli stranieri. Circa l’11% degli italiani è pensionato.
La provenienza principale degli stranieri è dalla Romania (25,3%), seguita dalle presenze di cittadini del Marocco (14,9%), dell’Albania (8,2%) e del Perù (7,6%). Il 28,5% degli stranieri non comunitari non ha permesso di soggiorno.
Le problematiche dichiarate dalle persone ascoltate toccano soprattutto le questioni della povertà di risorse materiali (reddito insufficiente, indebitamento, assenza di reddito, 36,9% dei bisogni), del lavoro (disoccupazione, sottoccupazione, sfruttamento, in totale il 36,5% dei casi) e della casa (abitazione precaria o inadeguata, sfratto, assenza di un tetto, 7,3% dei problemi rilevati).
✤Alcuni dati della diocesi di Massa Marittima – Piombino
Le persone ascoltate nel corso del 2010 nei Centri d’Ascolto della rete Mirod presenti nella diocesi di Massa Marittima – Piombino sono state 440, con una notevole crescita numerica rispetto al 2009 (+23,6%). Il 55,2% delle persone è di provenienza straniera, contro il 56,5% del 2009. Il 50,1% delle persone è di sesso maschile.
Il 50,9% delle persone che frequentano i Centri ha tra i 25 e i 45 anni, dato pressoché stabile negli anni. Tuttavia, in linea con il dato regionale, l’età media delle persone accolte è in costante, sensibile aumento: per gli italiani si situa a 49 anni (45 anni nel 2006), per gli stranieri intorno ai 39 anni (35 anni nel 2006). Quasi un italiano su tre (32,5%) ha più di 65 anni.
L’8,2% delle persone accolte dichiara di essere senza alloggio e il 9,4% vive in alloggi di fortuna. Un 5,9% vive in appartamento/casa di proprietà, un altro 9,8% vive in alloggi di edilizia popolare: di questi, oltre 9 su 10 sono cittadini italiani. Vive in affitto il 40,0% degli italiani e il 49,8% degli stranieri.
Circa il 33% degli stranieri ha almeno un diploma o titolo equivalente, il 34,6% ha la licenza media inferiore. L’80% degli italiani ha un titolo di studio uguale o inferiore alla licenza media inferiore.
La disoccupazione colpisce il 63,0% delle persone. È disoccupato il 53,8% degli italiani (55,5% nel 2009) e il 70,4% degli stranieri (65,7% nel 2009).
Tra gli stranieri, il 43,5% proviene da un paese europeo. La provenienza principale è dal Marocco (31,3% del totale degli stranieri), seguita dalle presenze di cittadini della Romania (17,7%), del Senegal (9,5%) e dell’Albania (8,6%).
Il 6,6% degli stranieri dichiara di essere in Italia da un anno o meno. Inoltre, il 52,3% degli stranieri che si recano al Centro è arrivato in Italia da 5 anni o più.
Le problematiche emerse toccano soprattutto le questioni della povertà di risorse materiali (reddito insufficiente o assente, indebitamento, povertà estrema e altro, in totale il 42,3% dei casi, rispetto al 40,3% del 2009), del lavoro (disoccupazione, sottoccupazione, sfruttamento, in totale il 22,2% dei problemi registrati, valore praticamente uguale al 2009), della famiglia (11,1%), della casa (10,3%) e della salute (4,4%).
La richiesta più frequente è legata all’ascolto finalizzato ad un progetto condiviso di promozione della persona, svolto in genere con collaborazione di soggetti terzi pubblici e/o privati (48,5% del totale della richieste), seguita dalle richieste di beni e servizi materiali (soprattutto vestiario e viveri, 24,1% dei casi), di domanda per sussidi economici (11,1%) e di richieste legate al lavoro (10,5%).