BERTINI: «POCA TRASPARENZA SUL CASO RIMIGLIANO»
“Un’occasione persa per tutta la Val di Cornia”. Così Nicola Bertini, rappresentante del Forum per San Vincenzo, giudica la quasi certa approvazione alla costruzione di una struttura turistico-ricettiva all’interno del parco di Rimigliano. L’occasione dell’appuntamento del 30 settembre è stata la base per una intervista che ha affrontato le questioni più calde dell’attualità territoriale. Ecco gli spunti importanti emersi dal nostro incontro.
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D. Preceduto da un’assemblea pubblica (30 settembre 2011) promossa dal Comune di San Vincenzo (LI), il 3 ottobre 2011 il Consiglio comunale probabilmente approverà definitivamente la variante al regolamento urbanistico per il sottosistema della pianura costiera – Tenuta di Rimigliano, comprendente, in estrema sintesi, la previsione di un nuovo complesso turistico-ricettivo (150 posti letto) avente volumetria di mc. 18.000, la demolizione di circa il 75% degli edifici storici della Tenuta di Rimigliano per una successiva ricostruzione quali 180residenze stagionali, la realizzazione di piscine, impianti sportivi, campo da golf (18 buche), parcheggi, servizi. Come si concilia questa costruzione con la tutela del paesaggio del parco di Rimigliano? Può chiarire ai nostri lettori l’oggetto del contendere e le varie polemiche a cui ha dato spunto?
R. La Variante, per come verrà approvata, è notevolmente differente rispetto a quella adottata dal Consiglio comunale l’anno scorso. Ciò imporrebbe una nuova adozione con la riapertura dei tempi delle osservazioni e controdeduzioni, invece si procede con la terza assemblea pubblica – farsa, organizzata quando il piano è impacchettato e blindato. Abbiamo costretto l’Amministrazione a rifare i conti del patrimonio edilizio esistente nella tenuta e ci sono state molte sorprese. Invece dei 17.000 mq stimati se ne sono trovati 16.600 mettendo nel conto anche le fagianaie (pali di ferro coperti da rete per polli) e le concimaie. Pur di avvicinarsi a 17.000 si sono “scoperte” 2.300 mq di stalle sparse per la tenuta a cui non si faceva riferimento in adozione. Insomma nessuna trasparenza e una gran confusione dettata dall’esigenza di garantire un bel mucchio di metri quadri alla proprietà e non dalla necessità di garantire una prospettiva diversa dalla speculazione edilizia al nostro Comune. Se questo piano verrà realizzato, sarà una grande occasione perduta per tutta la Val di Cornia. Simili previsioni sono irreversibili. Addio qualsiasi progetto di parco, addio spiaggia pubblica, addio uso collettivo della fascia a mare, addio riqualificazione della tenuta agricola con possibilità di diversificazione della nostra economia. Un territorio unico amministrato con i criteri della solita, dozzinale speculazione edilizia.
D. La cosiddetta “politica del mattone” non rischia di rendere monotematica l’offerta turistica di San Vincenzo senza apportare reali benefici al territorio? Il gioco vale la candela?
R. Già molte occasioni sono state perse in tal senso. L’episodio di Rimigliano, con altre seconde case in un territorio unico, è il primo e l’ultimo. Il primo perché fu il primo progetto di tutela del nostro territorio, l’ultimo perché con esso San Vincenzo si gioca l’anima. Non c’è solo il rischio di rendere monotematica l’offerta turistica. C’è il rischio di omologazione ai peggiori modelli turistici del Mediterraneo e, cosa ancor peggiore, c’è il rischio di desertificazione sociale. Cancellando tutti i luoghi che costituiscono la memoria collettiva, che costituiscono l’identità di una comunità, quale prospettiva diamo alla future generazioni? Quali modelli di società e valori possiamo trasmettere nelle lottizzazioni in multiproprietà? Non parliamo poi delle prospettive economiche immediate. La bolla speculativa è esplosa e, anziché tentare una riconversione del settore sulle ristrutturazioni secondo criteri di bioedilizia, il Comune insiste secondo un modello anacronistico e fallimentare. Quest’anno il Comune di San Vincenzo avrà difficoltà a chiudere il bilancio perché mancano 720.000 euro di oneri d’urbanizzazione. Miopia, incultura ed inconfessabili interessi.
D. Questione autostrada. Dopo aver esaminato il progetto di SAT, quali sono i benefici che quest’opera porterà al territorio? Come giudica il comportamento dei nostri amministratori in confronto a quello degli altri comuni come Rosignano, Cecina e Follonica, anch’essi coinvolti nel progetto?
R. Il fatto che la Giunta sanvincenzina sia così silenziosa su un simile progetto, la dice lunga sulla distanza tra le esigenze dei cittadini e la politica per come oggi è condotta. San Vincenzo è attraversato longitudinalmente dalla SS1 e ha smantellato la vecchia Aurelia rendendola inservibile al di là di ogni logica. Si pensi solo al fatto che tra rotatorie, aiuole e parcheggi, è impossibile la percorribilità nelle emergenze e anche i bus di linea faticano a destreggiarsi. Un ritorno del traffico pesante e non sulle vie cittadine è mortale per la nostra comunità ma, a parte un timido dissenso sui pedaggi, tutto tace. Oggi a San Vincenzo, oltre alla SS1 abbiamo una Vecchia Aurelia completamente tappezzata di rotatorie, dossi, ostacoli di vario tipo e una Via della Principessa il cui assetto pare essere persino illegittimo, tanto sono strette le corsie. Queste sono ragioni più che sufficienti per rivedere il piano della viabilità sanvincenzino e, soprattutto per opporsi al progetto SAT. Ce ne sarebbero di altro tipo ma … Inutile ragionare di questione morale con la Giunta (conflitto d’interesse Bargone, Conti ecc …), sono convinto che non riuscirebbero ad individuare il problema.
D. Demolizione ecomostro. Perchè si è costruito “in toto” e ora ne dovrà essere demolita una parte? Secondo lei è stata mal gestita questa situazione?
R. Si è costruito in toto perché la Giunta, nel 2007, ha autorizzato il “recupero” di 106 mq laddove ce ne erano 46 sanati da un condono e 60 completamente abusivi. Invece di ingiungere la demolizione dei 60 abusivi e comminare le sanzioni previste, la del 213/2007 permise alla proprietà di “ristrutturare” 106 mq in gran parte abusivi. La proprietà ha poi realizzato, oltre ai 106 mq concessi seppure in parte abusivi circa 50mq abusivi al quadrato. L’Amministrazione vuol sanzionare solo questo secondo abuso e tornare alla concessione dei 106 mq. Roba da non credere visto che il primo abuso è stato quello della delibera 213/07.
D. Il PD ha giudicato “grottesca” la vostra denuncia sul caso degli affitti di Asa e Asiu in fondi di proprietà del sindaco Biagi e di alcuni parenti. Può chiarire ai nostri lettori i termini della questione?
R. Abbiamo proposto che il Comune costituisse uno “sportello utenze” per dare risposte ai cittadini su ASIU e ASA e per risparmiare spese inutili all’Asiu, spese che poi ci ritroviamo in bolletta. Abbiamo per questo motivo chiesto copia dei contratti di affitto degli uffici dell’Asa (chiuso nel 2007) e dell’Asiu (ancora aperto). Dai contratti è emerso che il fondo affittato all’Asa è di proprietà del Sindaco, fratello e madre e il fondo affittato all’Asiu è di proprietà della zia del Sindaco. Avremmo dovuto star zitti e assumere un bell’atteggiamento omertoso? È una denuncia grottesca? Piuttosto ci pare grottesco che, con le centinaia di fondi a disposizione a San Vincenzo, Asa e Asiu siano capitati proprio in quei due.
D. Venite accusati di portare avanti una “politica demagogica volta solo a colpire la moralità dei componenti della giunta e del sindaco”. Come giudica queste accuse?
R. Se il re è nudo sarà bene che qualcuno lo dica. Se la moralità dei componenti della Giunta è indebolita dalla verità, il problema non è l’opposizione che scopre le magagne. San Vincenzo ha visto serre trasformarsi in case, ha visto campagne divorate da un’attività edilizia enorme, ha visto un porto i cui lavori non finiscono più senza che l’Amministrazione richiedesse alla ditta che esegue i lavori un euro di penale. Ci sono 124 posti macchina al Garden Club usati come fossero di una struttura ricettiva quando invece sono un PARCHEGGIO PUBBLICO. Ecomostri si pappano la duna e le superfici esistenti si gonfiano come una spugna all’umido. Possiamo sostenere che Giunta e Sindaco siano cavalieri senza macchia e senza paura? L’antico adagio poi di non aver proposte lo respingiamo con le nostre mozioni, che vengono puntualmente bocciate. Sono due anni che proponiamo di sovvenzionare con fondi comunali le ristrutturazioni secondo canoni di bioedilizia per riconvertire le aziende edili. Da sempre proponiamo un modello agrituristico diffuso a Rimigliano con rilancio dell’agricoltura, costituzione del parco naturale e impulso al settore della trasformazione degli alimenti. Facciamo centinaia di proposte. Evidentemente tutte sbagliate.
D. Nell’ultimo periodo stiamo assistendo ad una serie di fuoriuscite dai gruppi di maggioranza nei consigli comunali territoriali (vedi caso Gelichi a Piombino ed il recente caso Pasquini a Suvereto). Perchè questo fenomeno? Pensa che siano soltanto gesti isolati?
R. A San Vincenzo questo non accadrà. I Consiglieri di maggioranza si trovano molto bene nel loro ruolo di “alzamano” a comando. Dove ci sono persone poco disposte a scendere a patti con la propria dignità e pretendono di discutere il merito dei provvedimenti, di discutere la ratio delle delibere, di poterle emendare, si manifesta l’arroganza di una politica che vede nel confronto una perdita di tempo. Troppi sono i provvedimenti ricamati addosso alle esigenze di potenti privati. Ovviamente dove ci sono simili esigenze da tutelare, che ruolo può avere il Consiglio Comunale?
Andrea Fabbri