PIOMBINO: 900 MILA EURO PER «SANT’ANTIMO SOPRA I CANALI»?
Su internet, in un noto sito di annunci immobiliari, abbiamo trovato in vendita al prezzo di 900.000 euro (supponiamo trattabili, ndr.) l’ex chiesa di «Sant’Antimo Sopra i Canali». La chiesa di 340 metri quadrati, di proprietà della società Marina di Sant’Antimo, doveva essere riacquisita, a luglio di questo anno, alla proprietà pubblica ad un valore di un milione e 800 mila euro. Esattamente il doppio di quello che vale tre mesi dopo. La semplice domanda che ci chiediamo è: perchè tanta differenza?
La chiesa di Sant’Antimo sopra i Canali, detta anche popolarmente la Tarsinata, è un edificio sacro che si trova in via Sferracavalli a Piombino. La chiesa, oggi non più officiata e inglobata nel fabbricato dell’ex ospedale civile, sostituì fin dal 1468 la primitiva pieve di San Lorenzo. La sua edificazione è riferibile al 1258, grazie all’intervento dalla ricca Corporazione dei Marinai. L’impronta gotica è riconoscibile nell’abside quadrata e nelle finestre ad arco acuto della navata.
Nel XVII secolo vi fu annesso un grande convento intitolato a sant’Anastasia; di esso si conserva ancora il chiostro e alcune epigrafi all’interno. Nel 1805 la Principessa di Piombino Elisa Bonaparte Baciocchi, avendo emesso un decreto sulla sanità, fece sconsacrare chiesa e convento, modificando la struttura fino secondo la forma e i volumi attuali, impiantandovi un moderno ospedale. Oggi ciò che resta della chiesa è stato ristrutturato e le altre parti del complesso sono sede di un residence.
Architettura: L’edificio gotico, a una sola navata, fu costruito con regolari corsi di pietra albarese squadrata, lo stesso materiale di altri monumenti piombinesi dell’epoca. Ne rimangono tracce nell’abside e nei muri laterali: sono visibili la scarsella quadrilatera con una monofora archiacuta, tre aperture identiche sul fianco sinistro, un portale con arco estradossato e cornice modanata e infine la torre campanaria, detta torre della Tarsinata, che ha mantenuto il suo originale aspetto, salvo la merlatura ghibellina che originariamente doveva essere stata guelfa; sotto di essa, pochi anni fa sono state rinvenute delle antiche ceramiche policrome. (tratto da Wikipedia)
a chiarimento. non verrà acquistata dal comune (almeno adesso) per vari motivi tra cui la nostra contrarietà (ma non soltanto). Vorrei però togliere i dubbi sulla distorzione del prezzo. 1,8 milioni era il costo di acquisto più sistemazione che era inserito nel bilancio. mi pare congruo che siano 900mila per l’acquisto e altrettanti per la sistemazione.
mosci marco
Scusa Marco, ma io ci sono andato per la mostra della MAgona.
Quel fondo (che nemmeno mi ha particolarmente affascinato) è completo e completamente ristrutturato.
C’è 1.000.000 (tradotto un milione di euro) di differenza. Cosa ci vuole mettere il comune per un milione di euro?
5000 euro un videoproiettore di qualità, un impianto di amplificazione esagerato 10.000 euro, sedie spettacolari 20.000 euro, 2000 il wifi… e poi? siamo a 37.000 euro… e gli altri 940.000 chi se li prende?
Non farti abbindolare, please…
Non la compra perchè non ha i soldi.