CAMPIGLIA: IL CONSUMO DEL SUOLO C’È, MA NON SI VEDE?
[AGGIORNATO] Carla Bezzini, già dal suo primo intervento di tre giorni fa, come coordinatrice di sinistra libertà, aveva puntato il dito sul consumo di suolo in Val di Cornia. «Sulle scelte urbanistiche – aveva sottolineato nella sua prima conferenza stampa – bisogna tendere al riuso e alla qualificazione dell’edilizia esistente, ponendo un freno al consumo del territorio». Questo suo commento però non è andato giù al Comune di Campiglia che in un breve comunicato di ieri ha dichiarato che il consumo del suolo nel territorio comunale è limitato. Ma di parere opposto è la lista civica di opposizione “comune dei cittadini” che ci ha inviato una lunga replica che pubblichiamo integralmente insieme al commento dell’amministrazione comunale campigliese.
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L’AMMINISTRAZIONE DI CAMPIGLIA: BEZZINI NON CONOSCE IL REGOLAMENTO URBANISTICO
La giunta di Campiglia Marittima replica alla coordinatrice di Sel Carla Bezzini: “Leggendo sulla stampa di questa mattina quanto afferma la nuova coordinatrice di Sel Carla Bezzini si evidenzia una mancata conoscenza dei contenuti del Regolamento urbanistico di Campiglia, altrimenti saprebbe bene che il consumo di suolo è estremamente limitato ed eviterebbe di lasciarsi andare a considerazioni prive di fondamento, come poco fondato è utilizzare un elemento singolo per la valutazione di un atto complesso quale è la pianificazione urbanistica. Vogliamo ricordare che il Piano strutturale di Campiglia, Suvereto e Piombino è stato redatto dallo stesso urbanista e dallo stesso ufficio di piano, e la stessa pratica unitaria è stata seguita nella redazione del Regolamento urbanistico. Detto questo sottolineiamo il diverso atteggiamento di Sel a seconda del comune in cui si trova, ciò dovuto forse a logiche politiche localistiche che mettono in luce una scarsa aderenza e una certa superficialità nell’esprimere le proprie posizioni”.
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CDC: IL CONSUMO DI SUOLO C’E’ , ECCOME!
A Campiglia, davvero, le parole non hanno più nessun significato. Per la Giunta 475 nuovi alloggi e oltre quaranta ettari di terreno da urbanizzare solo nei prossimi 5 anni non sono espansione e consumo si suolo. In realtà il Regolamento Urbanistico approvato privilegia proprio le nuove costruzioni e il consumo di suolo. Basta ricordare alcune delle principali scelte.
Sette ettari di terreni intorno ai laghetti di Tufaia da lottizzare per la costruzione di 156 nuovi alloggi: una scelta gravissima che chiuderà in una morsa di cemento quello doveva essere il “parco termale” di Caldana.
Venti ettari di nuovi terreni agricoli privati da urbanizzate a Campo alla Croce, dove ci sono ancora terreni pubblici nella zona industriale non utilizzati e capannoni vuoti e dove, inopinatamente, si è fatto costruire nei campi della Lavoriere un impianto di betonaggio. Uno scempio che ha danneggiato l’agricoltura e sta costando ai cittadini oltre un milione di euro per ricostruire la strada comunale distrutta dal transito delle betoniere.
Quattro ettari di terreni agricoli sul lato est di Via della Monaca, fino alla via Suveretana, dove si è deciso di far costruire altri capannoni, contribuendo così a intasare di traffico su via della Monaca che prima o poi andrà ricostruita verso il fiume Cornia a spese dei cittadini, come alle Lavoriere. Potremmo continuare.
Tutto questo mentre crescono gli alloggi invenduti e i capannoni vuoti. Non a caso il Comune non ha voluto fare indagini conoscitive sullo stato del mercato immobiliare, come avevamo richiesto. Testardamente, e senza rapporto alcuno con la domanda, ha concentrato nel primo quinquennio gran parte delle previsioni che il Piano Strutturale aveva previsto per i prossimi 15 anni. Un Piano, peraltro, adottato nel 2006 e basato su ipotesi di crescita del mercato immobiliare che la crisi del 2008 ha letteralmente spazzato via. Ma a Campiglia questo cataclisma non ha indotto nessuna riflessione e si aspetta solo che riprenda la speculazione trainata dalla rendita immobiliare.
Per il resto il vuoto. Nessuna idea per il recupero del centro storico, per rivitalizzare il centro di Venturina, per la riqualificazione edilizia. Una politica scellerata che non lascia molte speranze a chi cerca lavoro duraturo, in particolare ai giovani.
Infine, un velo pietoso sul coordinamento tra i Comuni. Non solo non esiste un piano strutturale dei 5 Comuni della Val di Cornia, ma anche Piombino, Campiglia e Suvereto che avevano approvato nel 2007 un unico piano strutturale, subito dopo lo hanno modificato separatamente e oggi lo attuano in ordine sparso. A Campiglia e Piombino sono già stati approvati i Regolamenti Urbanistici; a Piombino non è stato neppure adottato. Dei contenuti ciascun Comune discute da solo, confermando la crisi della sovracomunalità in Val di Cornia.
Comune dei Cittadini
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SEL REPLICA ALL’AMMINISTRAZIONE CAMPIGLIESE
La reazione della Giunta Comunale di Campiglia M.ma alle critiche di SEL – inizia Carla Bezzini – sull’uso eccessivo del territorio, o meglio sul suo consumo inopportuno e improduttivo, è legittima ma non condivisibile. Ognuno cerca di svolgere il proprio ruolo verso la collettività secondo le proprie valutazioni politiche e sociali. Noi, di SEL, a Campiglia M.ma non siamo in maggioranza perché non ne condividiamo il programma e in particolare la politica urbanistica che riteniamo sbagliata e improduttiva rispetto ai bisogni della comunità campigliese e agli interessi complessivi del territorio.
Ci viene rimproverato che abbiamo fatto una lettura superficiale dei dati e del consumo di territorio, contenuti nel Regolamento Urbanistico. Per la Giunta, quindi, 475 nuovi alloggi e oltre quaranta ettari di terreno da urbanizzare solo nei prossimi 5 anni ( a fronte di un numero crescente di alloggi invenduti) non sono espansione e consumo di suolo. In realtà il Regolamento Urbanistico approvato – che abbiamo letto bene – prevede proprio un eccesso di costruzioni e di consumo di suolo, che ci vede in disaccordo. Ci venga detto se abbiamo letto male che sono previsti sette ettari di terreni intorno ai laghetti di Tufaia da lottizzare per la costruzione di 156 nuovi alloggi; venti ettari di nuovi terreni agricoli privati da urbanizzare a Campo alla Croce, nonostante ci siano ancora terreni pubblici, nella zona industriale, non utilizzati e capannoni vuoti ancora in vendita.
E, nonostante ciò, la previsione di quattro ettari di terreni agricoli sul lato est di Via della Monaca, fino alla via Suveretana, dove si è deciso di far costruire altri capannoni. Con questo non ci sembra di dover procedere oltre. SEL assumerà, pubblicamente, a Campiglia M.ma come altrove, le posizioni che riterrà opportune nell’interesse della collettività e per la salvaguardia ambientale, che costituisce uno dei punti fermi della sua azione.
Carla Bezzini
Sinistra Ecologia Libertà
Circolo “Cento passi”
Piombino Val di Cornia