YVES NIANG IN CONCERTO A PIOMBINO CON I “GARAB GUI”
Abbiamo intervistato Yves Nian che insieme al suo gruppo “Garab Gui” è appena arrivato in Italia per esibirsi a Piombino domenica 30 ottobre alle 21 presso il centro giovani della città situato in via della resistenza numero 4. Dalle domande che abbiamo fatto traspare un artista esuberante che ama la propria nazione e che viene in Europa per far sentire un po’ più vicini a casa i suoi connazionali accompagnato da due ballerini famosissimi in Senegal.
D. Da quanti anni si è formato il gruppo “Garab Gui”?
Sono molti anni che si è formato questo gruppo, circa 12 anni. Fanno parte di questa Band Yves Niang e i due ballerini Aida Dada e Amady Badiane, più i musicisti. In Italia presenteremo sia nuovi brani, sia brani più vecchi e conosciuti dai Senegalesi.
D. Viene detto da molti che Yves Niang è il cantante più famoso Pikine, città della periferia di Dakar. Quanto è grande Pikine e ci sono molti artisti che provengono da questa città?
Pikine è una grande città, e molti artisti, cantanti, lottatori e sportivi senegalesi provengono da Pikine.
D. Dopo Piombino farete altre date in Europa oppure il concerto di domani è una data unica?
Siamo venuti questa volta a Piombino per farci conoscere, ma abbiamo intenzione di ritornare a dicembre per fare un grande spettacolo che avrà più date in Europa. Quindi stata te sintonizzati perché ne vedrete e sentirete delle belle.
D. Quanti anni hai e quanti anni sono che fa il cantante?
Ho 36 anni e insieme a questo gruppo mi esibisco ormai da circa 10 anni. Non c’è un’età comunque precisa per fare il cantante nel nostro paese, ma come nel vostro sono presenti cantanti anche molto anziani. Ho iniziato a cantare a circa 10 anni nell’ambito della musica tradizionale, alle feste dei matrimoni ai “simb” e ad altre iniziative e feste tradizionali.
D. Quale messaggio vuoi mandare senegalesi che sono in Italia, e che verranno domani altro concerto?
Il messaggio che voglio dare senegalesi sono qui in Italia e quello che loro devono pensare al lavoro a comportarsi correttamente e in modo esemplare. Perché loro devono pensare alla loro famiglia che si trova in Senegal, e devono cercare di dargli un aiuto forte a livello economico perché chi è nel nostro paese contano molto sui senegalesi che sono all’estero e in particolare in Italia per avere un aiuto sociale ed economico. E quelli che sono in Italia devono comportarsi nel miglior modo possibile. I senegalesi in Italia sono i primi ambasciatori del nostro paese, che è un paese di “Teranga”, cioè di accoglienza, quindi i senegalesi devono essere sempre conosciuti come persone corrette, perché il Senegal è un paese di pace dove uno può vivere senza problemi, e dare esempi a livello educativo. Dirò ai senegalesi di ricordarsi sempre di essere esempio e fare sempre le cose migliori.
D. Abbiamo fatto anche due domande ai ballerini. Siete felici di essere in Italia è la prima volta che siete qui?
AiDa Dada: Sono molto contenta di essere venuta qui in Italia insieme a Yves Niang. Mi sono già avvenuta molte volte in Europa insieme al famoso cantante You sou Dour.
Amady Badiane: io ho girato il mondo insieme a molti grandi cantanti del Senegal: You sou Dour, Babo Mal, Tion Seng, Yves Niang e Ismai Lou Lou. Sono cresciuto insieme a Yves, e durante l’infanzia mentre Yves cantava ai nimb, io ballavo.
Ai Da Da: sono molto felice per l’accoglienza che ci sta dando, e ringrazio tutti per l’impegno che la ProLoco della città ha messo per far sì che noi possiamo essere qui ad esibirci.
Yves Niang: voglio anche io ringraziare la ProLoco per il difficile lavoro che ha svolto per farsi che l’ambasciata italiana rilasciasse visti per questo concerto che si terrà a Piombino. La documentazione che è stata prodotta questa volta era impeccabile e questo ha fatto sì che l’intervista fatta dagli uffici italiani in Senegal fosse svolta in modo amicale. Ringrazio il presidente Giuseppe Trinchini per l’impegno, l’assessore alla cooperazione internazionale Sergio Giorgi e tutti gli italiani ed i senegalesi che domani vorranno partecipare al mio concerto.