VAL DI CORNIA: CONFRONTO TRA OPERATORI SULLA TASSA DI SOGGIORNO
Venerdì 4 novembre si è svolta l’Assemblea degli operatori Turistici della Val di Cornia, presso la sala meeting dell’Hotel Terme di Caldana, avente ad oggetto lo scottante tema della Tassa di Soggiorno. Nel corso di una partecipata ed animata discussione, nel corso della quale gli operatori hanno ribadito la loro completa contrarietà all’applicazione di questa ennesima tassa, che colpirà le aziende in una situazione economica piena di incertezze, Confesercenti e Confcommercio hanno sottolineato che occorre instaurare con le locali amministrazioni un tavolo di confronto, come già sta avvenendo in altri comuni della Provincia di Livorno e di Grosseto. Solo così infatti sarà possibile dar vita ad un ragionamento uniforme, senza creare pericolose differenziazioni che potrebbero creare gravi danni – in ambiti geografici anche molto ristretti – inducendo nei turisti scelte diverse sulle loro destinazioni in base all’esistenza ed alla consistenza economica della tassa.
«In un mercato che già oggi è una giungla – commentano gli operatori – dove anche pochi centesimi inducono i Tour Operators a spostare flussi di persone da un posto all’altro, la tassa di soggiorno rischia di avere effetti anche devastanti ed immediati, spostando le prenotazioni per le future stagioni turistiche a vantaggio di altri luoghi o altre nazioni.
Omogeneità territoriale, limite temporale, eventuali esclusioni, il ruolo della bassa stagione, importo e fasce di età cui applicare la tassa, modalità di esazione non come sostituto di imposta, ma come esattore, modalità di versamento della tassa, destinazione d’uso degli introiti ed altri non meno importanti temi, sono gli argomenti sui quali gli operatori vogliono confrontarsi in modo dettagliato e capillare con le Amministrazioni della Val di Cornia.
E invece, a fronte di questa necessità di concertazione – continuano – dalle pagine dei giornali dobbiamo apprendere che i sindaci della Val di Cornia si sono già incontrati con quelli della Bassa Val di Cecina per definire una linea comune, senza che prima ci fosse stato un passaggio con gli operatori locali, come al contrario è avvenuto in Val di Cecina.
Ecco perché – concludono – si è deciso in modo unanime di richiedere un urgente incontro congiunto tra una delegazione di operatori (appositamente e spontaneamente formatasi al termine dell’assemblea di venerdì scorso), associazioni di categoria e Amministrazioni locali: serve concertazione e confronto prima di passare a scelte di così radicale importanza per tutto il sistema turistico ricettivo di un territorio, specie se queste scelte, se fatte in modo affrettato ed errato, rischiano di mettere in pericolo la stessa vocazione turistica di un’intera area».