PIOMBINO: AL CASTELLO IL VOLUME SULL’ASSEDIO DI PIOMBINO DEL 1448
L’assedio di Piombino del 1448 come uno degli episodi cruciali che hanno contrassegnato la storia della città e del suo territorio. Dopo la mostra di armi e armature inaugurata sabato 23 luglio al Castello di Piombino, venerdì 18 novembre alle ore 17 nella saletta del Castello viene presentato il volume “L’assedio di Piombino del 1448”, 2° numero della collana “Nuovi quaderni dell’Archivio storico della città di Piombino” edito da Archivinform a cura di Luciano Giannoni.
Il volume raccoglie contributi di autori diversi, restituendoci un lavoro inedito a tutto tondo su un evento storico che al tempo suscitò meraviglia per il suo esito incredibile, che vide il piccolo stato piombinese vittorioso sul grande e potente esercito del re di Napoli Alfonso d’Aragona.
I saggi spaziano su varie tematiche: Marisa Giachi descrive e analizza l’episodio e il contesto attraverso le interessanti e ricche fonti storiche coeve che consentono la ricostruzione dei fatti, osservati e riportati da storici, letterati e poeti. Primo fra tutti l’umanista senese Agostino Dati, superato per l’ampiezza della narrazione da Mattia Palmieri, ma anche Antonio Agostini di San Miniato, che subì l’assedio di persona, mentre storico di parte aragonese fu Beniamino Facio. L’evento fu poi ampiamente rievocato dagli storici Cardarelli, Cappelletti e nel Settecento da Cesaretti, relatore quest’ultimo di un improbabile aneddoto, frutto dell’alone di leggenda raggiunto dalla gloria piombinese.
Mauro Carrara si sofferma sulle vicende dinastiche degli Appiani e degli Orsini, in un periodo denso e importante dal punto di vista diplomatico e militare per il piccolo Stato, mentre Marina Riccucci analizza il cassone ligneo nuziale tardo quattrocentesco che raffigura l’assedio e celebra la vittoria di Piombino. La copia di quest’opera, eseguita dai Fratelli Alinari si conserva in Comune, l’originale si trova nel Ringling Museum di Sarasota.
Con l’aiuto del dipinto e delle opere letterarie è stato realizzato il diorama esposto al Castello, di cui scrive Luciano Giannoni. Le armi del tempo, originali, conservate presso il museo del Bargello di Firenze sono descritte e contestualizzate da Alberto Corti.
All’iniziativa saranno presenti tutti gli autori e l’assessore alla cultura Ovidio Dell’Omodarme, che offrirà il volume a tutti i presenti.