COSTA ETRUSCA: TASSA DI SOGGIORNO, MA QUANTO MI COSTI?
Da aprile 2012, il contributo giornaliero proposto dai comuni della provincia di Livorno alle associazioni di categoria sarà di 50 centesimi al giorno a persona (per ogni stella della struttura) per chi pernotta in alberghi e strutture ricettive del territorio. E’ questa la proposta che i sindaci della zona di Cecina e della Val di Cornia hanno fatto incontrando i rappresentanti delle associazioni di categoria presso il centro diurno Asl di Donoratico nel quale è stata presentata la bozza del regolamento elaborato dai Comuni.
Quindi secondo la proposta presentata, per un soggiorno di 5 giorni in un albergo/residence a 4 stelle andranno versati 10 euro in più a persona. Con una media di 4 milioni e mezzo di presenze e una tassa di un euro e mezzo a persona si arriverebbe in totale a quasi sette milioni di euro. Ad esempio Bibbona con 900 mila presenze incasserebbe quasi un milione e mezzo, lo stesso Piombino. San Vincenzo e Castagneto un milione.
La tassa di soggiorno che sarà omogenea per tutti i Comuni della provincia continentale da Livorno a Piombino, secondo le idee dei sindaci porterà benefici in termini di servizi con mare e spiagge più pulite, parcheggi, panchine, nell’interesse della nostra economia ed anche per i turisti.
Nessuno però analizza i rischi che la tassa di soggiorno porterà. L’introduzione della tassa di soggiorno anche in una realtà come quella della Costa degli Etruschi, che è già uno dei territori più cari d’Italia per il turista, non costituirebbe altro che un ulteriore aggravio per le aziende alberghiere. Le stesse si troverebbero di fatto a dover decidere se accollarsi tale imposta, con conseguenti gravi ricadute sulla propria redditività, o riversare tale contributo sul prezzo finale al cliente compromettendo così anche l’attrattività economica e turistica delle strutture alberghiere.
Perché di posti belli come la Costa degli Etruschi, ma molto meno cari, ce ne sono molti in giro per il mondo, ed i voli low cost, aiutano i turisti in questa opportunità. Ad esempio nell’isola di Rodi ci sono strutture bellissime a prezzi molto competitivi, ed il prezzo del volo con Ryanair in alcuni periodi dell’anno è addirittura inferiore al costo della stessa tassa di soggiorno, che per soggiorni lunghi (10-15 giorni) raggiunge cifre significative. Se poi fra qualche anno si aggiungerà a questa anche la tassa AUTOSTRADA SAT…
Ma la domanda che ci poniamo noi è questa: se il governo reintroduce l’ICI, i comuni come si comporteranno? rinunceranno a una delle due, o preleveranno indistintamente da entrambe?