SEL: «STOP ALLA GESTIONE MISTA DEL SERVIZIO RIFIUTI»
“Il 12 e 13 giugno 2011, 27 milioni di italiani, di cui 1.700.000 toscani, con il voto ai referendum ha chiaramente affermato che i servizi pubblici locali, compresi i rifiuti, non devono avere rilevanza economica”. E’ in quest’ottica che Sinistra e Libertà, tramite la promozione di iniziative locali in tutti i comuni, e con la proposizione di Ordini del Giorno nei vari consigli comunali dell’area ATO Costa, esprime la propria contrarietà alla decisione di ATO Costa di affidare il 40% della gestione del servizio ad una società privata.
Ripercorriamo le tappe della vicenda che ha portato a questa soluzione:
- Il Governo Italiano, con l’approvazione del decreto legge 138/2011 ha limitato l’espressione popolare del referendum al solo Servizio Idrico Integrato, dando nuovamente via libera agli enti locali per la privatizzazione degli altri servizi.
- La Giunta ed il Consiglio Regionale della Toscana hanno approvato il “Documento Preliminare” per la presentazione di una proposta di legge in materia di riattribuzione delle funzioni, attualmente svolte dalle AATO, del Servizio Idrico integrato e di gestione dei Rifiuti, confermando per questi ultimi la suddivisione in 3 ambiti: Toscana Sud, Toscana Centro e Toscana Costa.
- In questi 3 ambiti è in atto dal 2007 uno studio per costruire politiche per i rifiuti di area vasta, con la predisposizione e l’approvazione dei piani interprovinciali dei rifiuti che ad oggi nell’ Ato Costa non sono stati discussi né tantomeno approvati dalle assemblee elettive.
- L’assemblea consortile Ato Toscana Costa nella riunione del 28 settembre 2011, senza alcuna preventiva consultazione e discussione nei consigli comunali ha scelto la forma di gestione per l’affidamento del servizio integrato dei rifiuti e ha presentato il crono-programma delle scadenze utili ad arrivare all’affidamento del servizio.
- Nel corso della suddetta assemblea i comuni della Val Di Cornia, hanno espresso dubbi sull’adesione alla costituzione della società mista ed hanno presentato richieste di chiarimento sui metodi di gestione del servizio a cui non sono state date risposte.
- L’assemblea ha riconfermato la scelta della formazione di una società mista pubblico-privata cedendo il 40% delle quote ad un privato, avviando entro il 31 dicembre 2011 il percorso di selezione attraverso bando pubblico del socio privato e di sottoscrivere entro dicembre 2012 il contratto di servizio con chi sarà risultato il vincitore.
- I comuni della Val di Cornia, tenuti ad esprimersi sulla questione entro il 15 novembre 2011, non hanno ancora affrontato il problema a causa della mancanza dei chiarimenti richiesti.
“SeL – afferma la coordinatrice del partito in Val di Cornia Carla Bezzini – si oppone totalmente a questa scelta sia per motivi politici che strettamente gestionali”. “L’esperienza avuta con la gestione mista di Asa dovrebbe farci riflettere sull’idoneità di una soluzione come questa”.“Il problema è allo stesso tempo culturale: invece che investire in impiantistica di smaltimento rifiuti è più opportuno sensibilizzare i singoli individui alla riduzione degli sprechi energetici e all’implementazione delle politiche di raccolta differenziata che anche l’Unione Europea ci impone”.
Per rafforzare la propria contrarietà alla gestione pubblico-privata Sel si sta muovendo su tutto il territorio dell’Ato Costa presentando Ordini del Giorno alle assemblee elettive per porre al centro del dibattito il problema rifiuti sia a livello gestionale che culturale.Inoltre verranno promosse una serie di iniziative di sensibilizzazione alla cultura del risparmio energetico e della riduzione degli sprechi: la prima, “Verso rifiuti Zero”, si terrà sabato 19 novembre alle ore 16 presso la saletta rossa del Comune di Piombino. Parteciperanno Marco Chiarei, assessore all’ambiente e Eugenio Baronti, Coordinatore nazionale del gruppo di lavoro sui rifiuti.
Andrea Fabbri
_______________________
Ordine del Giorno
“Per la gestione pubblica del Servizio Integrato dei Rifiuti”
PREMESSO CHE:
il 12 e 13 Giugno 2011 27 milioni di italiani, tra questi 1.700.000 toscani, con il voto ai referendum hanno chiaramente affermato che i SERVIZI PUBBLICI LOCALI, compreso i rifiuti, non devono avere rilevanza economica;
il governo italiano con l’approvazione del decreto legge 138/2011 ha limitato l’espressione popolare, manifestata con l’esito referendario, al solo Servizio Idrico Integrato, dando nuovamente via libera agli ENTI LOCALI per le privatizzazioni dei servizi pubblici;
la Regione Toscana ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto legge 138/2011, nelle parti di propria competenza, ma con il chiaro segno politico di esprimere netta contrarietà all’azione del governo in toto;
la Giunta e il Consiglio Regionale della Toscana hanno approvato il “Documento preliminare” per la presentazione di una proposta di legge in materia di riattribuzione delle funzioni, attualmente svolte dalle AATO, del SERVIZIO IDRICO INTEGRATO e di gestione dei Rifiuti”, confermando per questi ultimi la suddivisione in 3 ambiti di area vasta: TOSCANA Sud, TOSCANA Centro e TOSCANA Costa;
in questi 3 ambiti è in atto dal 2007 uno Studio per costruire politiche per i rifiuti di area vasta, con la predisposizione e l’approvazione dei piani interprovinciali dei rifiuti che ad oggi nell’Ato Costa non sono stati discussi né tantomeno approvati dalle assemblee elettive;
che l’Assemblea Consortile ATO Toscana Costa nella riunione del 28 settembre 2011, senza alcuna preventiva consultazione e discussione nel consiglio nell’amministrazione comunale ha scelto la forma di gestione per l’affidamento del servizio integrato dei rifiuti e ha presentato il cronoprogramma delle scadenze utili ad arrivare all’affidamento del servizio;
che nel corso di suddetta seduta dell’Assemblea Consortile dell’ATO Toscana Costa il Comune di Piombino assieme agli altri comuni della Val di Cornia, esprimevano dubbi sull’adesione alla costituzione della Società Mista, presentando formalmente un documento nel quale si richiedevano i necessari chiarimenti in merito a : Perimetro di Gara, Accordi di Governance, Tariffe, Garanzie Territoriali e Misure di Compensazione
che il Comune di Piombino ha sostenuto, nel 2010, l’iniziativa di ASIU per la costituzione di una ATI (associazione temporanea di imprese) avente come finalità la creazione di un soggetto pubblico idoneo a partecipare ad una eventuale gara per l’affidamento dell’intero Servizio Integrato dei Rifiuti nell’ambito Ato Toscana Costa
l’Assemblea Consortile dell’Ato Toscana Costa ha riconfermato la scelta della forma di una società mista pubblico-privato cedendo il 40% delle quote a un privato, avviando entro il 31 dicembre 2011 il percorso di selezione attraverso bando pubblico del socio privato e di sottoscrivere entro dicembre 2012 il contratto di servizio con chi sarà risultato vincitore;
in Toscana la raccolta differenziata, nel 2010, si attesta a quota 40,06% ben lontana dall’obiettivo del 65% nel 2012 stabilito dall’Unione Europea e si registra persino un leggero aumento della produzione di rifiuti urbani procapite da 663 a 670Kg per abitante;
RITENUTO CHE:
sia necessaria una innovativa politica dei rifiuti e scelte politiche amministrative coerenti per una gestione del ciclo integrato dei rifiuti fondato su sistemi generalizzati di raccolta differenziata domiciliare e su politiche e buone pratiche di prevenzione, riduzione, riuso, riciclaggio, in coerenza con la direttiva dell’UE 2008/98/CE verso “la società del riciclaggio” che ha stabilito una rigorosa gerarchia del trattamento dei rifiuti.
Sia di fondamentale importanza che gli Enti Locali mettano in campo politiche per fermare la crescita della produzione di rifiuti prodotti e nel contempo lavorare, non solo per ridurla, ma anche per modificarne la composizione merceologica al fine di favorire strategie di raccolta differenziata, recupero e riciclaggio;
sia strategico un maggiore coinvolgimento e ruolo diretto degli Enti Locali nelle politiche dei rifiuti che sappiano attivare processi di innovazione dell’intero ciclo di vita della materia cercando di modificare comportamenti individuali e sociali consolidati, e rivedere i nostri stili di vita
CONSIDERATO CHE
La proposta di una società mista pubblico/privato disattende il risultato referendario e la volontà espressa dai cittadini circa la gestione dei servizi pubblici
sia sbagliata la proposta di un gestore unico dell’intero ciclo integrato per ogni area vasta con forma giuridica di una SPA mista pubblico/privato, poiché essa non favorisce affatto gli obbiettivi della direttiva UE, in quanto destinata ad infrangersi con una complessità e disomogeneità di situazioni tra i 111 comuni dell’Ato Costa.
allo stato attuale non esistono risposte sugli effetti che la costituzione di una società mista avrebbe sul nostro territorio in termini di tariffe, qualità e quantità dei servizi, piano occupazionale
sia essenziale attuare modelli organizzativi e gestionali del Servizio Integrato dei Rifiuti che abbiano forti legami con le specificità territoriali e che perseguano obiettivi di razionalizzazione delle pratiche operative tra aree contigue
sia necessario mantenere il pieno controllo pubblico del sistema di gestione dei rifiuti anche in virtù della delicatezza e complessità di tale attività che molto spesso espone il fianco ad interessi privati e fenomeni di illegalità
le esperienze in Toscana di gestioni miste pubblico-privato, in questi ultimi anni, hanno creato modelli in cui la parte pubblica ha delegato in larga misura funzioni di programmazione e pianificazione ai soci privati creando anomalie e disfunzioni il cui risultato è stato una perdita di visione complessiva da parte del ente pubblico
considerato infine un errore ridurre la gestione dei rifiuti ad una mera logica di efficienza aziendalistica
CHIEDE AL SINDACO E ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
di presentare le azioni che intendono attivare per il raggiungimento del 65% della RD e di tutte quelle iniziative coerenti con gli obiettivi di educazione e sensibilizzazione al cambiamento degli stili di vita individuali e del mondo produttivo;
di sostenere la partecipazione ad un’azienda totalmente pubblica dell’Ato che sappia rispondere alle esigenze del nostro territorio avendo come obiettivi i seguenti elementi:
– rispetto dell’attuale programmazione dei piani tariffari,
– garanzie sui quadri occupazionali
– politiche di riduzione dei rifiuti
– percorso per il raggiungimento delle tariffe puntuali
– sistemi generalizzati di raccolta differenziata domiciliare e politiche incentivanti le buone pratiche di prevenzione, riduzione, riuso, riciclaggio dei rifiuti. Un efficace sistema di raccolta differenziata domiciliare necessita di un’articolazione gestionale radicata nei territori e legata alle loro diverse specificità.