PIOMBINO: FORTI DUBBI SULLA TASSA DI SOGGIORNO
La Tassa di Soggiorno proprio non piace al comparto turistico. Dopo i numerosi articoli da noi pubblicati, sulla cronaca locale di Piombino è apparsa una lettera del proprietario dell’Hotel Est di Piombino che denunciava la mancanza di turismo in città, eccetto nei due mesi estivi di Luglio ed Agosto, e che far pagare una tassa nei 10 mesi rimanenti era impossibile ed ingiusta. A questa lettera rispondono la Confesercenti e l’Idv di Piombino. Leggiamo insieme integralmente.
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CONFESERCENTI: UN SECCO NO ALLA TASSA DI SOGGIORNO
Riportiamo integralmente un comunicato della Confesercenti sull’introduzione della tassa di soggiorno.
E’ aperto, da alcuni mesi, un Tavolo di Confronto a livello Provinciale (parte continentale), composto dalle amministrazioni comunali e dalle Associazioni di Categoria, che ha come oggetto la possibile introduzione della Tassa di Soggiorno a partire dal 2012.
In questa sede, così come in ogni altra occasione pubblica possibile, Confesercenti ha manifestato la sua forte e chiara contrarietà all’introduzione della Tassa: in questo modo si andrebbe a colpire indiscriminatamente l’intera filiera del Turismo che, nella Provincia di Livorno, è l’ unico asset economico che, pur tra mille difficoltà, è riuscito in qualche modo a reggere all’urto della crisi globale.
Confesercenti ha apertamente dichiarato che con l’introduzione della tassa si andrebbe a colpire un settore che, nell’ambito della competizione globale, è già fortemente danneggiato da un sistema impositivo impressionante, con un livello di imposizione iva e con un costo del lavoro di gran lunga superiore rispetto a quelli dei nostri diretti competitors internazionali. Ed il danno è tanto superiore quanto più si consideri che tutto questo accade nel quadro di una quasi totale assenza di una politica seria ed organica di sostegno e promozione del settore a livello nazionale.
E’ di tutta evidenza che con la recente manovra, resa pubblica il 4 dicembre, del nuovo Governo Nazionale la situazione si è ulteriormente aggravata: non può sfuggire a nessuno che i probabilissimi effetti negativi sulla domanda interna della manovra – le Associazioni dei Consumatori stimano un’ incidenza media sui bilanci familiari di 1000-1300 Euro per l’ anno 2012 e seguire – gettano un’ ombra inquietante sulle potenzialità della prossima stagione turistica.
In poche parole, si può tranquillamente affermare che anche poche decine di euro, in una situazione di grave recessione economica come quella attuale, possono rappresentare un elemento di negatività, in grado di orientare la scelta della destinazione turistica. In questo senso è bene ricordare che circa 80% dell’ utenza turistica della nostra provincia è italiana e non è assolutamente vero che la Tassa di Soggiorno verrà introdotta in maniera generalizzata – non verrà applicata, infatti, né nel Pisano né nel Grossetano.
Sebbene la Confesercenti non possa disconoscere le enormi difficoltà finanziarie nelle quali operano gli enti locali, allo stesso tempo, riteniamo che l’eventuale introduzione della tassa di soggiorno rappresenterebbe un fattore depressivo delle potenzialità di crescita economica di cui la nostra provincia e le sue imprese hanno invece estrema necessità.
Tutto ciò premesso, come Confesercenti, non ci siamo né ci sottrarremo al confronto in corso con le amministrazioni comunali sul tema della tassa di soggiorno; ci auguriamo però che la consapevolezza dell’imprevedibilità sia della dimensione che della durata della crisi, letta anche alla luce degli ultimi provvedimenti a livello nazionale, spinga verso il riconoscimento che l’ eventuale introduzione di questa ulteriore tassa rappresenterebbe un segnale sconfortante nei confronti di un settore tradizionalmente fondamentale per l’economia del territorio provinciale tutto.
Con la Manovre del 4 Dicembre si aprono, oggettivamente, scenari nuovi e questioni ancora non pienamente analizzate riguardo ad una possibile complessiva riconsiderazione del livello tributario locale – IMU per esempio.
Nell’ambito di questo ragionamento, nel riconfermare la netta contrarietà di Confesercenti all’ introduzione della Tassa, ci rivolgiamo ancora una volta ai Sindaci affinché si riconsideri la questione ed invitiamo i Partiti, le Associazioni dei Consumatori, i Sindacati ad esprimersi in merito.
Sarebbe profondamente sbagliato considerare le nostre riflessioni come rivendicazioni particolaristiche espressione di egoismo di settore o di categoria; il turismo rappresenta una parte fondamentale dell’ economia del territorio e per le sue ricadute in termini di crescita, occupazione e coesione sociale, è da considerare, a tutti gli effetti, come una RISORSA che riguarda tutta la comunità e non solo gli addetti a vario titolo.
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DUBBI DELL’IDV SULLA TASSA DI SOGGIORNO
Riportiamo un commento di MArco Mosci dell’Italia dei Valori sulla introduzione della Tassa di Soggiorno.
«La tassa di soggiorno – inizia Mosci – è chiaramente una tassa repressiva per i cittadini, potrà essere chiamata imposta o addizionale ma sempre di tassa si tratta.
La giunta ha presentato la sua bozza di costituzione della tassa e da un lato ci può piacere che si preveda di utilizzarla ai fini turistici dall’altro però vorremmo che fosse più specificato. Come ci comporteremmo cioè se la tassa fosse usata per fare le fognature a Baratti (chiaramente con obiettivi turistici ma già a bilancio nelle opere triennali)? In pratica sarebbe molto semplice spostare le cifre su altri capitoli di bilancio.
Ma la cosa che riteniamo fortemente sbagliata e da rivedere è il suo impatto iniquo nel mercato del lavoro. Come possiamo infatti accettare che operai che vengono nella nostra città per lavorare, e che spesso trovano accordi con gli hotel per cifre molto basse nella stagione invernale, possano e debbano pagare per pernottare a “scopo di lavoro” e non certo turistico?
Nel frattempo però vorrei rispondere al signor Forconi, gestore dell’hotel est, e rassicurarlo del fatto che già nella proposta di delibera sono esclusi dal pagamento i familiari di ricoverati all’ospedale cittadino e i ragazzi sotto i 6 anni. Io ritengo che si possa e si debba alzarlo almeno a 14 per ovviare anche ai problemi legati al turismo scolastico, che comunque escluderei a prescindere dall’età».
Mosci marco Italia dei Valori