DECRETO MONTI “SALVA ITALIA”: UNA PATRIMONIALE PESANTISSIMA PER LE IMPRESE AGRICOLE
Dopo i primi calcoli su situazioni reali, con l’applicazione della nuova IMU si introduce per le imprese agricole una tassazione nel 2012 che assume valori di carico fiscale anche dieci volte superiori all’anno precedente . Lo afferma la CIA di Livorno (Confederazione Italiana Agricoltori).
Tralasciando – continua l’associazione di categoria – l’incremento dei contributi agricoli previdenziali per coltivatori diretti ed imprenditori agricoli, accomunati ad artigiani e commercianti l’introduzione della nuova IMU per gli agricoltori è di fatto una patrimoniale. Ora che il decreto divento legge, le prime analisi portano a valutare che circa il 10% dell’intero gettito ,atteso dalla nuova IMU, arriverà nelle casse dello Stato dal settore agricolo.
I dati che emergono dai calcoli fatti dall’ufficio fiscale della CIA di Livorno su alcuni casi reali di aziende agricole livornesi son impietosi :
1° esempio: azienda CD o IAP( coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale) di circa 7 ha a seminativo con ortaggi , reddito dominicale sui terreni di € 498,00 più abitazione principale classificata A2 con rendita catastale di € 589,00 e fabbricato strumentale di categoria D10 con rendita catastale di € 1116,00 ,pagava fino allo scorso anno ,considerando detrazioni e franchigia, € 146 di ICI . Con la nuova imposta dal 2012 la stessa azienda pagherà € 857,00 ,con una differenza di € 711 in più rispetto all’anno precedente.
2° esempio: azienda dei circa 8,5 ha con vigneto ,Cd o IAP ,reddito dominicale sui terreni di € 744,00 più abitazione principale di categoria A con rendita catastale di € 1335,00 ,fabbricato ad uso strumentale di categoria C2 con rendita catastale di € 538,00 ,fabbricato strumentale di categoria D con rendita catastale di € 1570,00 ,pagava fino allo scorso anno, considerando detrazioni e franchigia, € 307,00 di ICI . Con la nuova imposta dal 2012 la stessa azienda pagherà € 3.367,00 ,con una differenza di aumento impositivo di € 3.060 rispetto all’anno precedente.
3° esempio: azienda di circa 1,5 ha a seminativo ed ortaggi CD o IAP con rendita catastale sui terreni di € 412,00 più abitazione principale A di categoria e altra abitazione rurale di cat A entrambe con rendita catastale di € 469,00 ,fabbricato strumentale di cat C2 con rendita catastale di di € 153,00 , serra con rendita catastale di € 1.100 ,pagava fino allo scorso anno ,considerando detrazioni e franchigia ,€ 90,00 di ICI. Con la nuova imposta dal 2012 la stessa azienda pagherà € 1479,00 ,con una differenza di aumento impositivo di € 1389,00 rispetto all’anno precedente.
«Questi dati si commentano da soli, insiste la CIA. Aggraveranno di fatto la crisi, già pesante che investe da tempo il mondo agricolo provinciale; gli stessi dati ISTAT fotografano con precisione l’emorragia di aziende sul territorio. La sensazione è che questa manovra darà un impulso maggiore a questo fenomeno di dismissione aziendale , una perdita che avrà ricadute non solo in agricoltura, ma su tutto il sistema sociale ed economico del territorio livornese. Anche l’agricoltura deve poter beneficiare degli incentivi alla crescita previsti per gli altri tipi di impresa. E una questione di equità – conclude l’associazione – e di attenzione verso una parte non secondaria dell’economia produttiva, dopo gli eccessi della finanza».