AGRICOLTURA: ALTRI 20 MILIONI PER I PROGETTI INTEGRATI DI FILIERA
TOSCANA – Agricoltura: la Regione spinge sull’accelleratore dei Pif, i progetti integrati di filiera e per il 2012 stanzia altri 20 milioni di euro.
Quella dei Pif, il nuovo strumento attraverso il quale la concessione del finanziamento pubblico al mondo agricolo e agroindustriale è subordinata alla firma di un “accordo di filiera” fra i partecipanti, era stata la grande novità del 2011.
“Il primo bando sui “progetti integrati di filiera” lanciato nella primavera scorsa – ricorda l’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori – aveva fatto “strike” con una pioggia di progetti presentati. Dopo un’attenta valutazione, da parte di una apposita commissione di esperti, i progetti integrati di filiera che sono stati finanziati con i 25 milioni della prima tranche sono stati 15, per un investimento complessivo di 57 milioni. I progetti hanno riguardato l’intero territorio toscano, hanno coivolto 1250 imprenditori e hanno interessato complessivamente 7000 addetti.
Le filiera coinvolte sono state: quella dei cereali con 5 progetti finanziati per oltre 26 milioni di investimenti, la zootecnia ancora con 5 progetti e oltre 16 milioni di investimenti, l’olio, il vino e il vivaismo, ancora con 5 progetti complessivamente e 14 milioni di investimento.”
Lunedì 16 gennaio la giunta regionale ha approvato le nuove “linee guida” per il futuro bando sui nuovi Pif, che dovrà uscire a breve e che avrà una dotazione di 20 milioni di euro.
“Rispetto al bando precedente – fa sapere l’assessore – sono state apportate alcune modifiche. Le principali novità riguardano l’introduzione della “filiera corta” e della castanicoltura e i piccoli frutti all’interno delle attività finanziabili con i nuovi Pif. Naturalmente restano anche le precedenti filiere: cerealicola, zootecnica, olio, vino e vivaismo. L’altra novità riguarda un accorciamento sensibile dei tempi per l’istruttoria e la concessione dei finanziamenti.”
Le parole d’ordine, oltre all’integrazione, sono innovazione, salvaguardia ambientale, recupero di risorse e filiera corta.
“Gli accordi di filiera – sottolinea Salvadori – hanno lo scopo di incentivare le aziende a “fare sistema” aggregando i soggetti della produzione con quelli della trasformazione e superando così la frammentazione e la dimensione eccessivamente modesta che caratterizza la gran parte delle aziende toscane. Gli accordi sottoscritti grazie ai Pif garantiscono inoltre prezzi certi per tutti i protagonisti, contribuendo a metterli al riparo dalle eccessive oscillazioni dei mercati, che sopratutto nell’ultimo anno, hanno rischiato di mettere in ginocchio i produttori ma anche molte aziende dell’agroalimentare. Infine, ma non per importanza, i Progetti integrati di filiera garantiscono più competitività, più sicurezza sul lavoro e più qualità dei prodotti.
L’esempio offerto dal primo bando ha infatti dimostrato – conclude l’assessore – che i progetti presentati hanno rivelato importanti idee innovative i cui principali obiettivi riguardano la riduzione dei costi sia nella fase colturale che nella fase di trasformazione, l’aumento della competitività delle aziende agricole, il miglioramento quali-quantitativo dei prodotti da immettere sul mercato, l’aumento della sicurezza sui luoghi di lavoro e la riduzione dell’impatto ambientale.”
AGRICOLTURA: ALTRI 20 MILIONI PER I PROGETTI INTEGRATI DI FILIERA
TOSCANA – Agricoltura: la Regione spinge sull’accelleratore dei Pif, i progetti integrati di filiera e per il 2012 stanzia altri 20 milioni di euro.
Quella dei Pif, il nuovo strumento attraverso il quale la concessione del finanziamento pubblico al mondo agricolo e agroindustriale è subordinata alla firma di un “accordo di filiera” fra i partecipanti, era stata la grande novità del 2011.
“Il primo bando sui “progetti integrati di filiera” lanciato nella primavera scorsa – ricorda l’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori – aveva fatto “strike” con una pioggia di progetti presentati.
Dopo un’attenta valutazione, da parte di una apposita commissione di esperti, i progetti integrati di filiera che sono stati finanziati con i 25 milioni della prima tranche sono stati 15, per un investimento complessivo di 57 milioni. I progetti hanno riguardato l’intero territorio toscano, hanno coivolto 1250 imprenditori e hanno interessato complessivamente 7000 addetti.
Le filiera coinvolte sono state: quella dei cereali con 5 progetti finanziati per oltre 26 milioni di investimenti, la zootecnia ancora con 5 progetti e oltre 16 milioni di investimenti, l’olio, il vino e il vivaismo, ancora con 5 progetti complessivamente e 14 milioni di investimento.”
Lunedì 16 gennaio la giunta regionale ha approvato le nuove “linee guida” per il futuro bando sui nuovi Pif, che dovrà uscire a breve e che avrà una dotazione di 20 milioni di euro.
“Rispetto al bando precedente – fa sapere l’assessore – sono state apportate alcune modifiche. Le principali novità riguardano l’introduzione della “filiera corta” e della castanicoltura e i piccoli frutti all’interno delle attività finanziabili con i nuovi Pif. Naturalmente restano anche le precedenti filiere: cerealicola, zootecnica, olio, vino e vivaismo. L’altra novità riguarda un accorciamento sensibile dei tempi per l’istruttoria e la concessione dei finanziamenti.”
Le parole d’ordine, oltre all’integrazione, sono innovazione, salvaguardia ambientale, recupero di risorse e filiera corta.
“Gli accordi di filiera – sottolinea Salvadori – hanno lo scopo di incentivare le aziende a “fare sistema” aggregando i soggetti della produzione con quelli della trasformazione e superando così la frammentazione e la dimensione eccessivamente modesta che caratterizza la gran parte delle aziende toscane. Gli accordi sottoscritti grazie ai Pif garantiscono inoltre prezzi certi per tutti i protagonisti, contribuendo a metterli al riparo dalle eccessive oscillazioni dei mercati, che sopratutto nell’ultimo anno, hanno rischiato di mettere in ginocchio i produttori ma anche molte aziende dell’agroalimentare. Infine, ma non per importanza, i Progetti integrati di filiera garantiscono più competitività, più sicurezza sul lavoro e più qualità dei prodotti. L’esempio offerto dal primo bando ha infatti dimostrato – conclude l’assessore – che i progetti presentati hanno rivelato importanti idee innovative i cui principali obiettivi riguardano la riduzione dei costi sia nella fase colturale che nella fase di trasformazione, l’aumento della competitività delle aziende agricole, il miglioramento quali-quantitativo dei prodotti da immettere sul mercato, l’aumento della sicurezza sui luoghi di lavoro e la riduzione dell’impatto ambientale.”