CAMPIGLIA: IGNORATA LA RICHIESTA DI INCONTRO DEGLI OPERATORI PER LA TASSA DI SOGGIORNO
AGGIORNAMENTO –Al termine dell’articolo la replica del Comune di Campiglia.
Cresce il nervosismo anche a Campiglia sull’attivazione della (poco amata da tutti) tassa di soggiorno, e le associazioni di categoria (Confesercenti e Confcommercio) insieme agli operatori turistici in un comunicato congiunto denunciano il mancato incontro da parte del comune. Leggiamo insieme il comunicato integrale.
«Avevano raccolto oltre venti firme di operatori del territorio ed avevano chiesto un incontro al Sindaco Soffritti ed agli Assessori Bertocchi e Pedroni, sollevando anche rilevanti errori nello svolgimento delle procedure per l’approvazione della tassa di soggiorno: dopo oltre una settimana il silenzio dell’Amministrazione comunale inquieta e lascia spazio a considerazioni di estrema gravità.
Il Comune di Campiglia Marittima è l’unica amministrazione in tutta la provincia – è bene ricordarlo – che al momento ha proceduto a formalizzare l’introduzione della tassa di soggiorno e paradossalmente è l’unica a non avere attivato su questo delicatissimo tema la concertazione con gli operatori del settore ricettivo e le relative associazioni categoria.
Questa posizione del Comune è tanto più aggravata quanto più si pensi che gli operatori stessi hanno chiesto ufficialmente e pubblicamente un incontro sul tema, ma a distanza di oltre una settimana né il sindaco né tanto meno gli Assessori competenti hanno sentito il dovere di rispondere a questa richiesta sottoscritta dagli operatori economici.
San Vincenzo e Piombino, che pure si stanno muovendo nella direzione di una introduzione della nuova tassa, hanno attivato incontri, ascoltato le posizioni delle Associazioni di categorie e soprattutto hanno dato risposte alle loro domande, specialmente in tema di utilizzo degli introiti previsti dall’applicazione della nuova gabella.
A fronte di un comportamento come quello dimostrato dagli amministratori di Campiglia, non rimane che prendere atto e denunciare la totale mancanza di confronto e la violazione delle più elementari procedure di concertazione previste, per altro, proprio dallo stesso Panel di Indirizzo dell’Osservatorio Turistico di Destinazione della provincia di Livorno al quale l’Amministrazione di Campiglia ha votato di aderire.
Come Associazioni di Categoria, nel riconfermare il nostro pieno appoggio e sostegno alla civile richiesta di confronto avanzata dagli operatori del territorio, non possiamo non condannare ufficialmente il comportamento dell’Amministrazione.
Servono certezze, soprattutto su come i fondi provenienti dalla tassa dovrebbero realmente essere utilizzati per favorire, rafforzare e sostenere il settore turistico, altrimenti per operatori ed Associazioni, sarà semplicemente inaccettabile l’idea di far pagare ai turisti questa tassa senza dar loro ed al nostro territorio, la convinzione che ne sia almeno valsa la pena.
Pertanto, in piena sintonia con la richiesta degli operatori, torniamo a chiedere con fermezza che venga sospesa la procedura di introduzione della Tassa di Soggiorno e che vengano attivati i necessari passaggi di confronto con gli operatori e con le loro Associazioni di Categoria».
CONFESERCENTI
CONFCOMMERCIO
GLI OPERATORI ECONOMICI
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TASSA DI SOGGIORNO: NESSUNA VOLONTA’ DI ESCLUDERE LE ASSOCIASIONI DI CATEGORIA
Gli assessori Jacopo Bertocchi e Paolo Pedroni replicano alle accuse delle associazioni di categoria sul percorso che ha portato all’approvazione del regolamento della tassa di soggiorno.
“Le notizie apparse sulla stampa locale in seguito al comunicato diffuso sulla tassa di soggiorno contengono alcune imprecisioni che per non dare adito a facili strumentalizzazioni è bene chiarire. Sicuramente la materia non è delle più popolari e portatrici di consensi, però quando si fa politica è indispensabile prendersi le responsabilità di decisioni impopolari, spesso necessarie se vogliamo realizzare qualcosa in prospettiva. Il nostro obiettivo, proprio a causa della crisi della grande industria, è quello di cercare di sviluppare il più possibile il turismo collegandolo a iniziative sportive, culturali, enogastronomiche ecc.
La tassa in questione dà un contributo economico a tutti gli investimenti legati a progetti che sicuramente vanno studiati e implementati e discussi a livello d’area, coinvolgendo il più possibile i soggetti interessati. E’ proprio nell’ottica e nella chiara volontà di coinvolgimento che in totale autonomia e senza che la normativa lo preveda, abbiamo convocato il 19 dicembre scorso, prima dell’adozione del regolamento, gli operatori del settore come primo confronto sulla tassa di soggiorno, spiegando dettagliatamente ogni aspetto, compreso la destinazione delle risorse della tassa. A seguito della riunione sono state recepite nel regolamento, alcune delle istanze proposte, come ad esempio le modalità delle esenzioni e la stagionalizzazione. A seguito di ciò, non c’è mai stata nessuna richiesta di incontro ma solo una raccolta di firme accompagnata da una netta contrarietà alla tassa.
Il fatto che per noi sia fondamentale la fase di concertazione lo dimostrano i numerosi incontri che abbiamo avuto a Venturina durante la prima fase, con le associazioni, gli operatori e il resto dei Comuni della provincia; le successive riunioni tra le parti politiche e le rappresentanze di categoria e quelle del panel provinciale, unico organo previsto per legge con funzione consultiva (al quale noi aderiamo come Comune a differenza di Piombino e San Vincenzo che hanno il loro) ove siedono, per diritto i rappresentanti delle categorie e delle associazioni di Campiglia.
Le insinuazioni nei confronti dell’amministrazione riguardo agli errori nello svolgimento delle procedure dell’approvazione della tassa di scopo, non hanno dunque alcun fondamento ma evidenziano una superficiale conoscenza della normativa da parte di chi accusa. L’amministrazione di Campiglia ha già provveduto a formalizzare, prima degli altri, solo alcune delle fasi (regolate dalla normativa) che porteranno all’introduzione della tassa: iscrizione nell’elenco regionale dei Comuni turistici, adesione al panel d’indirizzo turistico provinciale e approvazione del regolamento in consiglio comunale (con le specificità dell’impiego delle risorse proveniente dalla stessa). Siamo perfettamente consapevoli che saranno necessari altri incontri e che il regolamento subirà ulteriori modifiche sulla base delle specificità dell’offerta ricettiva dei vari territori della Val di Cornia, la nostra volontà resta la dunque la stessa, condividere con i soggetti interessati un percorso difficile che ci auguriamo, possa concludersi positivamente.
Gli Assessori
Jacopo Bertocchi e Paolo Pedroni
le liste civiche l’avevano già denunciato, ma la maggioranza è sorda
Auguriamoci che i soldi ricavati dalla tassa di soggiorno, che sicuramente verrà imposta, perché al Partito Padrone torna comoda, servano a promuovere le attività turistiche e non quelle di qualche consorteria “protetta”.
Chi soggiorna in Val di Cornia “sfrutta” : acqua, raccolta rifiuti, trasporti ecc, ed è giusto che contribuisca al mantenimento di tali servizi.
La Parchi Val di Cornia non è un carrozzone, è una risorsa molto importante per la nostra zona , sia per l’immagine diversa che da del nostro territorio, sia per i servizi specifici che gestisce.
Ecco perchè sono d’accordo al finanziamento della Società Parchi anche tramite la tassa di soggiorno.
allora perché il comune di piombino gli ha tolto la maggior parte delle entrate? il primo a non credere nei parchi è il comune di piombino