CIA: STOP AI PREZZI PAZZI, MAGGIORE TRASPARENZA NELLA FILIERA
La Confederazione Italiana Agricoltori ha presentato una proposta di legge d’iniziativa popolare per regolare i rapporti tra agricoltura e la Grande distribuzione Organizata (GDO).
I rapporti tra GDO e mondo agricolo sono da tempo all’attenzione della CIA . In questi anni gli agricoltori sono stati spesso penalizzati da dinamiche di mercato che hanno accentuato il divario nella distribuzione dei margini di profitto dei prodotti all’interno della filiera agroalimentare. La conseguenza è stata che i prezzi corrisposti agli agricoltori sono andati al di sotto dei costi di produzione e gli importi dei prodotti agricoli sono lievitati dal campo alla tavola mettendo i produttori fuori mercato e costringendo i consumatori agli acquisti ai discount.
Per queste ragioni la CIA ha presentato una proposta di legge di iniziativa popolare per regolare i rapporti tra Gdo e agricoltura. L’obiettivo è combattere pratiche contrattuali sleali come pagamenti tardivi, modifiche unilaterali dei contratti, versamenti di anticipi per accedere alle trattative, restrizioni nell’accesso al mercato, poca trasparenza sulla formazione del prezzo , vendite promozionali e sottocosto.
“Il processo di forte concentrazione delle catene della grande distribuzione , accompagnato dall’emergere di un numero molto esiguo di centrali d’acquisto oltre che dal permanere di una moltitudine di fornitori, costituiti da piccole e medie imprese, ha determinato – ha rilevato la CIA – una situazione di profondo squilibrio nelle relazioni commerciali tra fornitori e distributori”.
Da qui nasce questa iniziativa legislativa che si svilupperà, fin dai prossimi giorni, con la raccolta di firme su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è quello di coinvolgere la società, i cittadini, su una questione di grande importanza che non interessa soltanto gli agricoltori, ma anche i consumatori. Da parte della CIA c’è la disponibilità a discutere dei contenuti e si rileva come il testo proposto sia aperto ad apporti esterni con l’auspicio che gli undici articoli diventino una proposta unitaria di tutto il mondo agricolo.