E’ MORTO OSCAR LUIGI SCALFARO
Nato a Novara il 9 settembre del 1918, Scalfaro fu eletto in Parlamento nel 1946, ininterrottamente deputato fino al 1992, quando, da presidente della Camera, fu eletto Capo dello Stato, carica ricoperta fino al 1999. Attualmente era senatore a vita, aderente al Partito Democratico.
Scalfaro ha avuto, insieme a Sandro Pertini ed Enrico De Nicola, l’onore di ricoprire tutte le tre più alte cariche dello Stato, visto che fu anche provvisoriamente presidente del Senato all’inizio della XV Legislatura, fin quando non fu eletto Franco Marini.
Terminato il suo mandato da Capo dello Stato, Scalfaro divenne Senatore a vita in quanto ex Presidente della Repubblica, aderendo al gruppo misto. Nel corso della XIV Legislatura ha presentato numerosi disegni di legge riguardanti l’emigrazione e ha manifestato il dissenso soprattutto per la proposta di riforma costituzionale avanzata dalla Casa delle Libertà e dal terzo governo Berlusconi.
Da senatore a vita si è dedicato soprattutto a girare l’Italia, partecipando a numerosi incontri sulla difesa della Carta costituzionale, il no alla guerra e l’impegno dei cattolici in politica. Ha, inoltre, dato avvio assieme ad alcuni giovani collaboratori (Alberto Gambino, Stefano Magnaldi, Mattia Stella) ad iniziative nel campo della formazione dei giovani alla vita politica (tra queste in particolare il Laboratorio per la polis, rete di cultura e formazione politica).
Durante la primavera del 2006 è stato Presidente del Comitato “Salviamo la Costituzione” e a capo del Comitato per il No al Referendum sulla Riforma Costituzionale, composto dai partiti del centrosinistra, dalle principali organizzazioni sindacali, dai Comitati Dossetti, dalle associazioni ASTRID, Libertà e Giustizia, ANPI, ACLI, Giovani per la Costituzione, Laboratorio per la polis e altri. Promosse dunque una bocciatura per via referendaria, poi avvenuta col 61,3% il 25 e 26 giugno 2006. In questa veste è stato nuovamente oggetto delle critiche del centrodestra, promotore della riforma poi bocciata, insieme al suo successore al Quirinale Carlo Azeglio Ciampi, anche lui schieratosi per il No al referendum (tuttavia successivamente, poiché ancora in carica sul Colle fino al mese di maggio).
In apertura della XV Legislatura è stato Presidente provvisorio del Senato della Repubblica (perché senatore più anziano dopo Rita Levi-Montalcini che si era dichiarata non in grado di svolgere quel compito), fino all’elezione alla presidenza di Franco Marini, da lui sostenuto.
Il 19 maggio 2006, come già aveva anticipato, ha votato la fiducia al governo Prodi II. Durante la XV Legislatura ha votato più volte in favore del governo Prodi e della maggioranza di centro-sinistra, anche in occasioni determinanti e con voti di fiducia.
Nel 2007 ha aderito al Partito Democratico, pur non iscrivendovisi, ed è stato presidente del Comitato pro Veltroni-Franceschini nel Lazio per le primarie del 14 ottobre 2007.
Ha presieduto l’associazione Salviamo la Costituzione nata dall’omonimo comitato costituitosi nel 2006. Nel settembre 2011 è stato chiesto al sindaco di Roma Gianni Alemanno di conferirgli la cittadinanza onoraria.
un grande Presidente, uno dei migliori. Da rimpiangere negli ultimi anni