LA LUCCHINI IN VENDITA ANCHE A SOLO UN EURO
PIOMBINO. E’ questo l’accordo che Alexey Mordashov e la Severstal hanno preso con gli istituti di credito nel piano di ristrutturazione del debito di 727 milioni, attualmente all’esame del Tribunale di Milano per l’omologa del piano di risanamento finanziario ex art. 182 bis della Legge fallimentare.
Lo sostiene il settimanale economico “Il Mondo”. E questo sarebbe il primo punto, l’individuazione cioè di un acquirente con un «un mandato irrevocabile in esclusiva» conferito all’advisor Rothschild.
Dalle indiscrezioni sembra anche che c’è una procura a vendere le azioni Lucchini depositata dai russi allo studio legale Freshfields con precise «istruzioni irrevocabili» di consegnarla a Banca Imi appena verrà trovato il nuovo compratore. Ed infine, sempre secondo il settimanale economico un diritto d ‘opzione sul 100% Lucchini sempre a Banca Imi per comprare a 1 euro o al maggiore prezzo offerto.
Questo accordo dovrà avere i sigilli del Tribunale, forse anche entro la fine del mese. Il giudice Roberto Fontana, che ha in mano la pratica, potrebbe convocare l’udienza per l’omologa la prossima settimana, in quanto il 10 febbraio scade il termine per le osservazioni, ma il giudice potrebbe prendere anche altri 30 giorni. Ed è questa l’ipotesi più realistica che trova credito anche tra i dirigenti Lucchini.
E’ quindi probabile che i proventi della vendita di Ascometal (circa 360 milioni di cui 260 dovrebbero rimanere nella case Lucchini ) siano sbloccati nella prima metà di marzo. La garanzia sul 100% Lucchini ce l’ha comunque il pool delle 17 banche che hanno aderito al piano di ristrutturazione del debito di 770 milioni di euro.
Questo ulteriore ritardo potrebbe mettere ancora più in difficoltà le imprese d’appalto, che dall’omologa del piano attendono il pagamento di 72 milioni di euro. Il resto dei soldi dovrebbe andare a copertura dei creditori agevolati (50 milioni), alla liquidità circolante (45 milioni) e all’operatività della Lucchini e delle controllate (35 milioni).
La Lucchini con questa piccola iniezione di liquidità può reggere al massimo quattro-cinque mesi, il tempo utile per trovare un partner affidabile. Molti i nomi in ballo, ma ancora niente di concreto. Entro giugno ci dovrebbe essere quindi la selezione di un nuovo socio per il gruppo, per poi chiudere entro l’anno. Anche perché il piano senza un nuovo azionista non reggerebbe.
Déjà vu, senza errore.