VAL DI CORNIA: LE LISTE ATTACCANO LA TASSA DI SOGGIORNO
Riportiamo integralmente due comunicati. Il primo di Giuliano Parodi di Uniti per Suvereto e il secondo della lista civica campigliese “Comune dei Cittadini”.
«Costruire una casa partendo dal tetto raramente da garanzie di stabilita’ e di buona riuscita dell’opera. Ed e’ quello che assistiamo con il rinnovato spirito di unione che anima i comuni della Val di Cornia intorno alla Tassa di Soggiorno.
Analizzando meglio i fatti piu’ che di decisione concertata sembrano le prove generali del comune unico, infatti al diktat sulla tassa di soggiorno imposta dal Comune di Piombino nella conferenza dei Sindaci del 8 marzo 2011, la risposta supina degli altri sindaci non si e fatta attendere.
Prima di parlare di “Uno strumento nuovo di sovracomunalità” e di gestione associata dei proventi della tassa di soggiorno, sarebbe stato utile, dopo lo smantellamento del Circondario, una discussione concreta sulla strada da percorrere al fine di realizzare una vera e robusta Unione dei Comuni.
Ed invece, a parte le esternazioni a mezzo stampa, in questi 2 anni mai nei consigli comunali e nelle commissioni si e’ gettato le basi per costruire l’Unione, anzi molto spesso la discussione e’ stata fuorviata da uscite estemporanee come appunto il Comune unico e quanto altro.
La sovracomunalita’ e la gestione associata del territorio dovrebbe essere al primo punto delle agende dell’amministrazioni locali. Non dimentichiamoci che per legge entro l’anno –con deroga di 6 mesi- i comuni sotto i 5000 abitanti devono associare con un altro comune tutte le funzioni.
In questa condizione in Val di Cornia si trova solo Suvereto, che gia’ ha avviato questo percorso in maniera frettolosa –ad oggi mancano ancora i regolamenti attuativi- associando alcune funzioni con il comune di Campiglia. Sia ben chiaro che associare tutte le funzioni per un Comune non significa solo un mero atto amministrativo, ma soprattutto significa perdita di sovranita’ burocratica e politica sulle scelte del proprio comune.
L’associazione totale con Campiglia Marittima trasformera’ di fatto Suvereto in una frazione del comune capofila, con le decisioni politiche e amministrative subordinate alle scelte della Giunta di Campiglia.
In questo scenario Uniti per Suvereto ribadisce la necessita’ e l’urgenza di costruzione dell’Unione dei Comuni, per far si che ogni comune mantenga la propria sovranita’ e dignita’ politica ad un tavolo dove si pianfica in maniera congiunta il futuro del nostro territorio».
Giuliano Parodi
Capogruppo UpS
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CAMPIGLIA MARITTIMA, SECONDE CASE E TASSA DI SOGGIORNO
Riportiamo integralmente un commento della lista civica “Comune dei CIttadini”.
«Cresce la confusione sulla tassa di soggiorno. Non basta il fatto che, a pochi giorni dalla sua applicazione (1 marzo) nessun Comune ha ancora detto ufficialmente agli operatori turistici quanto dovranno chiedere in più ai propri clienti, compreso quelli che hanno già prenotato. Ora c’è anche il problema di chi dovrà pagarla. Secondo il Regolamento già approvato a Campiglia il 22 dicembre 2011 (presentato come un regolamento concordato con gli altri Comuni) tra coloro che devono pagare la tassa ci sono anche i turisti delle seconde case.
Apprendiamo ora ,invece, che i turisti delle seconde case non pagheranno perché, dicono i Sindaci, “non ci sono sistemi di rilevazione”.
Questo argomento fu da noi sollevato nella discussione in Consiglio Comunale, ricevendo come risposta che la tassa sarebbe stata applicata anche alle seconde case e che il Comune si sarebbe organizzato per i controlli.
A chi dobbiamo dare ascolto? Alle dichiarazioni stampa o agli atti ufficiali deliberati dal Consiglio Comunale? E’ probabile che la risposta sia che da dicembre ad ora c’è stato un ripensamento e che, ancora prima di applicarlo, bisognerà modificare il Regolamento.
Se sarà confermata , questa decisione rappresenta l’ennesima conferma dello stato confusionale con cui i Comuni hanno affrontato il delicato tema della tassa di soggiorno. A pagare, infatti, non saranno tutti i turisti, ma solo quelli ospitati negli alberghi, nei villaggi, negli agriturismi, che sono poi quelle che danno lavoro ai nostri giovani. Non pagheranno invece i (moltissimi) turisti delle seconde case, creando una concorrenza sleale tra chi gestisce un’ impresa produttiva e chi si limita ad affittare case. Ancora una volta il peso della fiscalità viene fatto ricadere su chi fa impresa, mentre si esentano le rendite e le aree dove è più difficile fare controlli.
Questo argomento, da solo, giustificherebbe il rinvio dell’applicazione della tassa.
Ma, ormai è chiaro, i Comuni hanno deciso che due milioni di euro (queste sono le stime che hanno dichiarato) servono per far quadrare i bilanci comunali. Come è chiaro che non esiste nessun concreto progetto per il turismo, se non quello di ridare alla Società Parchi soldi che gli verranno sottratti (dai parcheggi) e annunciare un fantomatico piano di marketing territoriale di cui si capisce solo che nessuno sa esattamente cosa sia. Ci chiediamo se ne hanno parlato con gli operatori turistici e le associazioni di categoria, senza le quali il marketing territoriale non esiste. Senza contare che il miglior marketing che i Comuni possono fare, senza spendere nulla, è quello di evitare di fare scelte che danneggiano i parchi, le campagne e il nostro patrimonio storico e naturale».
Comune dei Cittadini