VAL DI CORNIA: L’UDC APRE AL CONFRONTO IN VISTA DELLE ELEZIONI
Il direttivo locale dell’Udc si è riunito per la prima volta, nella sua nuova composizione, per immaginare il percorso politico del partito nei prossimi due anni in vista del voto amministrativo. Nell’occasione il neo segretario Simone Verucci apre il partito a tutta una serie di incontri in vista delle prossime elezioni che si terranno fra due anni.
«Nell’incontro – commenta il nuovo segretario Verucci – sono emerse forti preoccupazioni per le gravi difficoltà che sta attraversando il nostro territorio, all’interno di un quadro complessivo ove l’assenza di prospettive credibili è pressoché totale. Al centro della discussione, le note vicissitudini della siderurgia piombinese rispetto alle quali, al di là dei vari scenari possibili, serpeggia la percezione di forti incognite e la consapevolezza che, stavolta, il dramma potrebbe essere veramente dietro l’angolo.
Per troppi anni – continua Verucci – ci siamo giovati di soluzioni palliative restando in attesa di grandi interventi strutturali che non sarebbero mai stati attuati e, ad oggi, lo spaccato più realistico della situazione locale offre un quadro desolante. Le opportunità di lavoro sono pressoché inesistenti ad eccezione di qualche prospettiva stagionale a tempo determinato; negli ultimi due anni gli sfratti per morosità sono aumentati in misura esponenziale per le ridotte capacità reddituali di numerose famiglie colpite in vario modo da inflazione e perdita del posto di lavoro; è in corso il progressivo smantellamento dei più importanti presidi pubblici a servizio della cittadinanza, dall’ospedale di Villa Marina, alla sezione distaccata del Tribunale di Livorno, agli uffici del Giudice di Pace che, con ogni probabilità, saranno soppressi.
In un talfatto contesto è difficile ostentare ottimismo, tuttavia occorre farsi coraggio e recuperare la determinazione necessaria per compiere atti forti, capaci di renderci meno subalterni a decisioni esterne che, altrimenti, dovremmo soltanto subire.
Occorre uscire allo scoperto con proposte concrete di rilancio che, pur senza abbandonare la profusione di ogni sforzo utile al salvataggio della siderurgia, possano offrire serie basi programmatiche per la realizzazione di vere alternative economiche ed occupazionali.
A tal proposito proponiamo l’apertura di un tavolo di confronto fra forze politiche, categorie economiche, sociali, e terzo settore, che comprenda tutti, nessuno escluso, mettendo al centro del dibattito il futuro del nostro territorio.
A breve l’UDC – conclude Verucci – chiederà una serie di incontri separati con chiunque sia disponibile ad elaborare un piano di proposte concrete e possibilmente realizzabili. E’ finito il momento dei grandi annunci, la situazione è gravissima e le tasche pubbliche sono vuote; non resta che fermarci e pensare a come cercare una prospettiva realistica. Lanciamo il nostro appello a tutta la città e non solo, certi che da questo brutto guado è possibile uscire purché vi sia unità di intenti, nella consapevolezza che divisi o. peggio, facendo il “gioco del gatto col topo”, non si andrà da nessuna parte».
L’appello dell’UDC è un fatto molto positivo perché denota la presa di coscienza della necessità di lavorare contro la crisi in maniera aperta e con il contributo di tutti. Verucci precisa che “Occorre uscire allo scoperto con proposte concrete di rilancio che, pur senza abbandonare la profusione di ogni sforzo utile al salvataggio della siderurgia, possano offrire serie basi programmatiche per la realizzazione di vere alternative economiche ed occupazionali.” Vorrei soltanto suggerire di tenere molto in considerazione il settore dell’agricoltura che se ben sostenuto potrebbe essere in grado di fornire una importante valorizzazione del territorio. (Invece delle pale eoliche). Rilanciare e sostenere l’agricoltura è solo un aspetto della complessità del problema, ma secondo la mia modesta opinione, deve essere sempre presente in ogni proposta e discussione, cosa che il governo Monti sembra abbia piuttosto tralasciato.