PIOMBINO: IN ARRIVO 5000 LITRI DI ACIDO SOLFORICO SU AUTOBOTTI?

La Planasia lascia il porto di Piombino

Rifondazione, con la consigliera regionale Monica Sgherri ha presentato una preoccupante interrogazione scritta “in merito al trasporto, stoccaggio e carico di 5000t. a volta di acido solforico della Nuova Solmine, dal pontile Scarlino al porto di Piombino” che dal prossimo anno dovrebbe arrivare settimanalmente al porto di Piombino passando dall’unica via di accesso.

L’acido solforico della Nuova Solmine è classificato dal Codice internazionale per il trasporto delle merci pericolose via mare (IMDG CODE) alla classe 8 (corrosivi), numero Onu 1830, come inquinante marino, ed è stato sempre imbarcato su navi cisterna dedicate al pontile della società Nuova Solmine Spa di Scarlino, struttura di proprietà della stessa Nuova Solmine asservita esclusivamente a tale traffico e dotata dei parametri di sicurezza necessari alla manipolazione dell’acido solforico e che impiega una tubatura di terra per il carico a bordo;

In qualsiasi porto europeo le merci con grado di pericolosità anche minore dell’acido solforico vengono manipolate in terminals che si attengono a misure di sicurezza e incolumità dei lavoratori e dell’ambiente severe e in ambiti chiusi e delimitati da mura e ormeggi asserviti, quindi non pubblici.

«L’acido solforico prodotto dalla Nuova Solmine Spa di Scarlino ha una concentrazione vicina al 100%, e presenta  quindi una pericolosità elevatissima, e la richiesta della società Nuova Solmine all’Autorità Portuale di Piombino prevede di caricare già dal mese di aprile prossimo alcune navi al molo Pecoraro di Piombino con l’impiego di autobotti con viaggi a spola dalla fabbrica di Scarlino fino sottobordo, con successivo pompaggio dell’acido da camion a nave e questo avverrebbe – secondo Rifondazione Comunista –  dal molo Pecoraro è dal molo foraneo del porto di Piombino, struttura pubblica, e che non offre alcuna garanzia di sicurezza per il maneggio di tale prodotto perché è completamente esposto a possibili transiti di maltempo, non è recintato, insiste sul piazzale di un porto “veloce”, da cui si imbarcano centinaia di migliaia di veicoli e passeggeri per Elba e Sardegna e che nella posizione apicale del molo dove le navi attraccherebbero c’è un fitto transito di traghetti commerciali e che l’entrata e la partenza di navi cisterna con acido rappresenta un pericolo in caso di collisione tra nave e traghetto».

«Inoltre – continua Rifondazione Comunista – la viabilità di accesso al porto di Piombino è stretta e già congestionata dal traffico commerciale dei camion in transito da e per la Sardegna e di quelli che sbarcano merci dalle navi ormeggiate ai moli commerciali interni al porto, e che le autobotti che trasportano l’acido dalla fabbrica di Scarlino a sottobordo a Piombino sarebbero in ragione di centinaia racchiusi nello spazio temporale di 2/3 giorni, tempo stimato per il carico, con conseguenze immaginabili sul traffico della Variante Aurelia e della viabilità di accesso di Piombino e del porto; ( 3000 tonnellate:27 tonnellate di carico netto per autobotte=111 X 2=222. Si parla però di caricare lotti da 5000 tonnellate e più)».

Vista la voce insistente che ipotizza addirittura la costruzione sul molo Pecoraro di un serbatoio di migliaia di tonnellate di capacità per stoccare l’acido solforico in attesa della nave, Rifondazione  chiede di sapere se è vero che già da aprile prossimo alcune navi cisterna saranno caricate con acido solforico al molo Pecoraro di Piombino con l’impiego di camion autobotti che faranno la spola dalla fabbrica di Scarlino fino sottobordo, con trasferimento dell’acido da autobotte a nave.

Di conoscere se l ‘Autorità Portuale di Piombino ha dato il suo assenso a tale progetto, con quali motivazioni e chi è il responsabile dell’autorizzazione;

Di sapere se il Consiglio Comunale di Piombino è informato del progetto e che parere ha espresso, visto che centinaia di camion con una merce pericolosissima transiteranno dentro la città prima di arrivare al porto, esponendo persone e cose ai rischi mortali di possibili sversamenti di acido conseguenti a urto o incidente;

Di sapere, anche alla luce dei recenti gravi fatti che hanno interessato l’ambito marittimo del mare toscano, se si ritiene sia il caso di autorizzare un progetto potenzialmente pericoloso per la salute dei lavoratori,   per l’incolumità dell’ambiente  e delle persone e della navigazione del tratto di mare prospiciente il porto di Piombino, in quanto da Pasqua in poi c’è una partenza / arrivo  ogni 40 minuti di traghetti passeggeri.

Scritto da il 23.3.2012. Registrato sotto ambiente/territorio, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

Scrivi una replica

DA QUANTO TEMPO...

  • QUANTO E' PASSATO DAL 1 LUGLIO 2017 DATA TERMINE DELL'ACCORDO DI PROGRAMMA CON CEVITAL?

    Nonostante l'addendum all'accordo di programma, senza il quale Rebrab sarebbe diventato Padrone a tutti gli effetti dello stabilimento, tale data viene comunque considerata dalla nostra testata come quella di inizio della crisi economica reale di Piombino. Da allora sono passati solo
    88 mesi, 23 giorni, 5 ore, 25 minute fa

Pubblicità

Galleria fotografica

CorriereEtrusco.it - testata giornalistica registrata al Tribunale di Livorno al n.19/2006. Direttore Responsabile Giuseppe Trinchini. C.F. TRNGPP72H21G687D
I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.
Tutti i loghi e i marchi sono dei rispettivi proprietari. I commenti sono di chi li inserisce, tutto il resto copyright 2018 CorriereEtrusco.it