SAN VINCENZO: PRECISAZIONI DAL COMUNE SULLA TENUTA DI RIMIGLIANO
A seguito degli articoli pubblicati sugli organi di stampa nelle scorse settimane, in merito alla variante al Regolamento Urbanistico per la Tenuta di Rimigliano, il dirigente dell’Area Servizi al Territorio del comune di San Vincenzo, Geometra Andrea Filippi, ritiene doveroso fare alcune precisazioni riguardo al lavoro svolto dagli uffici.
“In relazione alle osservazioni presentate, con particolare riguardo a quella della Regione Toscana, è stato deciso di predisporre un puntuale abaco degli edifici esistenti, ed in tal senso sono state rilevati e riportati nelle tavole tutti gli edifici esistenti all’interno della Tenuta.
È stata calcolata la consistenza degli stessi edifici applicando puntualmente le norme del vigente Piano Strutturale e il risultato ottenuto da tale calcolo è riportato nella tabella a) allegata alle controdeduzioni della Delibera di approvazione.
La consistenza complessiva degli edifici esistenti all’interno della Tenuta ammonta, in totale, a 16.608,89 mq. di superficie di pavimento.
Nella relazione esplicativa allegata agli elaborati per la definizione del patrimonio edilizio esistente, non è stato affermato “che tutti gli edifici sono lì dal 1967”, come qualcuno sostiene, ma è stato semplicemente constatato che non risultano essere agli atti del Comune pratiche edilizie che contrastano con la tesi sostenuta; infatti le pratiche esistenti sono tutte antecedenti al 1964 e per il 50% sono relative ad ambiti esterni alla Tenuta. Se fossero presenti altre pratiche nel comune di Campiglia Marittima, quindi antecedenti agli anni 1949/1950, sarebbe una ulteriore dimostrazione di quanto sostenuto.
La tesi secondo la quale prima del 1967 in zona agricola fosse necessaria la licenza edilizia, è una tesi plausibile, utilizzata anche dall’Amministrazione Comunale sino a qualche anno fa, ma tale procedura è stata modificata con la Variante Gestionale al Regolamento Urbanistico adottata nel 2005, e definitivamente approvata nel 2006, con l’accoglimento dell’osservazione presentata dal Dott. Mauro Cristiani, Notaio in Campiglia Marittima e, da allora, tale metodologia è stata applicata su tutto il territorio comunale in numerose pratiche edilizie. Essendo norma vigente, quindi, come riporta il testo “Per gli edifici esistenti nei Sistemi ambientali ed insediativi del territorio Comunale……” la norma dell’art. 5 del vigente Regolamento Urbanistico vale anche per la Tenuta di Rimigliano.
Per quanto riguarda la “legittimazione” degli edifici esistenti sembra che via sia la volontà di indurre nell’opinione pubblica dubbi sulla legittimità di quanto approvato dall’Amministrazione Comunale, pur sapendo che ciò non corrisponde a verità. Cosa questa grave se chi lo fa ricopre una carica pubblica, ma ancora più grave lo è se chi lo fa è chi dovrebbe informare correttamente i cittadini dei fatti.
Non è mai stato ricordato, ad esempio, un passaggio, fondamentale, della relazione che accompagna il rilievo degli edifici esistenti nella Tenuta e per la precisione il secondo paragrafo di pagina 3 che è il seguente:
“E’ ovvio precisare che siamo in una fase di pianificazione urbanistica e che la definizione del patrimonio edilizio esistente ha lo scopo di definire le eventuali quantità massime e dimensionare, urbanisticamente, l’intervento previsto ma che tale individuazione non certifica assolutamente la legittimità di tutti gli edifici esistenti, per quali, al momento delle istanze di permesso di costruire dovrà essere data dimostrazione dal richiedente, del possesso dei requisiti suddetti. Quindi tale verifica sarà effettuata in sede di rilascio dei titoli abilitativi e gli edifici che non fossero in possesso dei requisiti sopra descritti non saranno ammessi al recupero.”
Questo è quello che l’Amministrazione Comunale ha approvato ed è quindi fuori luogo ogni altra considerazione in merito.
Non è corretto affermare che l’amministrazione comunale ritenga che tutti gli edifici sarebbero da considerarsi legittimi. E’ stato chiaramente detto in che modo si opererà in sede di rilascio dei permessi di costruire, nel rispetto della legalità e delle norme vigenti, anche verificando quello che è stato dichiarato dalla proprietà nel PAMAA, aspetto di cui eravamo consapevoli e che ha generato la precisazione nella Relazione sopra riportata.”
Ma questo è un comunicato firmato dal Dirigente Filippi e rappresenta il Comune di San Vincenzo?
Visti i contenuti devo chiedere alla Redazione se sia assolutamente certa che il comunicato in questione sia stato inviato da fonte attendibile. Credo possa esserci il rischio che qualcuno abbia usato il nome del Dirigente per fare uno scherzo di cattivo gusto.
scaricare sui dirigenti le responsabilità dei politici è ormai la prassi. Che ci sia bisogno di una vittima sacrificale?
Una cosa è certa: comunque vada a finire questa storia di Rimigliano (molto probabilmente con un’altra bella colata di cemento) tutti si devono rendere conto che segna la fine di un’epoca. Quella del falso sviluppo economico basato sulle villette, seconde case, alberghi utilizzati tre mesi all’anno etc. Avremo un’altra bellissima zona invasa dal cemento, maggiori profitti per qualcuno, qualche posto di lavoro in più come giardiniere, portiere, sorvegliante, manutentore, magnati russi mafiosi a spendere soldi con le loro puttane al seguito, ma il quadro avrà raggiunto il massimo della sua desolazione.
L’indifferenza e l’opportunismo avranno vinto e saranno il biglietto da visita di un mondo a corto di idee, passioni e interessi che non siano quelli collegati al posto barca e alle vacanze nelle seconde case. Gli amministratori dei nostri comuni si faranno vanto di essere riusciti a portare in fondo questo progetto nonostante un’opposizione da loro ritenuta “faziosa”, mentre il loro operato segna l’epilogo di un nauseante connubio fra politica e affari. Non so cosa succederà, ma questa faccenda di Rimigliano è uno spartiacque preciso: o si cambia o si ritorna al feudalesimo.