DURE REPLICHE SU RIMIGLIANO E SUL BILANCIO A CAMPIGLIA MARITTIMA
Presentiamo insieme due dure repliche che in comune non hanno nulla, se non il fatto che mostrano che non esiste una sola realta, cioè quella degli organi ufficiali, ma anche un altra, fatta di persone che, per passione e amore per la propria terra, lavorano affinche i cittadini conoscano anche le verità nascoste. Generalmente a queste repliche viene dato poco spazio dalla stampa, ma vista la loro importanza è giusto che i nostri lettori le leggano integralmente.
La Redazione.
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BERTINI: FILIPPI HA SCRITTO CHIARO E TONDO QUELLO CHE GIURA DI NON AVER MAI SCRITTO
Riportiamo integralmente la replica di Nicola Bertini del Forum per San VIncenzo all’intervento del dirigente FIlippi.
Innanzi tutto speriamo che il Comune voglia prendere le distanze da affermazioni come quella contenuta nel comunicato del Dirigente Filippi:
Per quanto riguarda la “legittimazione” degli edifici esistenti sembra che via sia la volontà di indurre nell’opinione pubblica dubbi sulla legittimità di quanto approvato dall’Amministrazione Comunale, pur sapendo che ciò non corrisponde a verità. Cosa questa grave se chi lo fa ricopre una carica pubblica, ma ancora più grave lo è se chi lo fa è chi dovrebbe informare correttamente i cittadini dei fatti.
Parole gravi nei confronti di chi ricopre una carica pubblica, ma ancor più gravi nei confronti dei giornalisti.
Detto ciò veniamo agli aspetti tecnici. Il Dirigente afferma che il controllo di legittimità sugli edifici si farà al momento del rilascio dell’autorizzazione a costruire. In tal caso, però il Regolamento Urbanistico non avrebbe dovuto precisare quanti metri quadri di edifici esistenti ci sono nella Tenuta, altrimenti si garantisce un titolo edificatorio sulla base di edifici esistenti di cui si ignora la legittimità. In poche parole, prima di controllare se ciò che esiste è un abuso o meno, il Comune afferma che la proprietà può recuperare quei volumi. Il controllo successivo sui requisiti di legittimità, in questo modo non modifica la capacità edificatoria dell’area ed è pertanto completamente inutile.
Tra questi “edifici” peraltro figurano le famose fagianaie e una concimaia, tutto riportato nell’abaco, come giustamente dichiara il Dirigente senza una documentazione fotografica sufficiente né un riferimento catastale, ma questa è un’aggravante su cui ora conviene, per brevità, non soffermarsi.
Il Dirigente si spinge oltre affermando che:
Nella relazione esplicativa allegata agli elaborati per la definizione del patrimonio edilizio esistente, non è stato affermato “che tutti gli edifici sono lì dal 1967”, come qualcuno sostiene, ma è stato semplicemente constatato che non risultano essere agli atti del Comune pratiche edilizie che contrastano con la tesi sostenuta;
Peccato che proprio nella relazione esplicativa citata si affermi al primo paragrafo di pagina tre:
In merito alla legittimazione degli edifici esistenti, non essendo presenti agli atti del Comune di San Vincenzo pratiche edilizie in merito, ed essendo stati realizzati totalmente prima del 1° settembre 1967, come si può dedurre dall’esame delle Foto aeree del 1954 ( GAI) e del 1976 ( EIRA) e dall’acquisizione di varie testimonianze di persone che a vario titolo hanno frequentato, lavorato o risieduto, prima di tale data, nella tenuta, gli stessi possono essere inseriti nello stato attuale di un eventuale Titolo abilitativo, previa presentazione di un regolare accatastamento, ai sensi di quanto stabilito dall’Articolo 5 del Regolamento Urbanistico.
Si afferma chiaramente che NON è presente agli atti del Comune di San Vincenzo alcuna pratica edilizia circa gli edifici esistenti e che sono stati realizzati totalmente prima del 1° settembre 1967.
Naturalmente noi, nel citare documenti, abbiamo la cortesia di inviare alle redazioni copie informatiche in modo tale che i giornalisti possano controllare da soli se scriviamo sciocchezze a tutela del nostro ruolo e del loro lavoro. Chissà se il Comune di San Vincenzo ha avuto l’accortezza di fare altrettanto.
Ci sarebbe anche da chiarire, sempre nel caso in cui il dirigente parli a nome dell’Amministrazione, come mai si sia preso in considerazione, nel redigere la relazione al Regolamento Urbanistico il PPAMAA presentato dalla proprietà e soprattutto c’è da capire chi, quando e perché ha fatto firmare alla proprietà la convenzione allegata al piano prima che si riunisse la conferenza paritetica interistituzionale.
Infine non abbiamo proprio capito cosa centri l’art 5 del RU vigente citato solo in minima parte e che, per gli edifici precedenti al 1967 recita:
Per gli edifici esistenti nei Sistemi ambientali ed insediativi del territorio Comunale, realizzati prima del 1º settembre 1967, ancorché difformi dal progetto esistente agli atti comunali, la conformità urbanistica ed edilizia è attestata dal certificato di abilitabilità (ove questo dichiari la conformità al progetto approvato) e dall’accatastamento dello stesso conformemente allo stato attuale.
Dunque sono legittimi se c’è un diavolo di certificato di abitabilità e l’accatastamento. Al catasto non c’è nulla e che fagianaie e concimaie siano abitabili per gli esseri umani è teoria ostica da dimostrare. Inoltre non c’è una carta che dimostri che quella roba è lì da prima del 1967, anzi, tutto pare confermare il contrario.
Inutile prendersela con chi ricopre cariche istituzionali o con chi fa informazione. Converrebbe ricordarsi bene cosa si è scritto nei documenti e, soprattutto, perché.
Nicola Bertini
Forum per San VIncenzo
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CDC: CAMPIGLIA, UN BILANCIO DEPRESSIVO, CON POCA EQUITÀ E SENZA IDEE PER IL FUTURO.
Riportiamo integralmente la replica della lista civica comune dei Cittadini alla presentazione del bilancio da parte del comune di Campiglia.
Lo Stato sottrae risorse ai Comuni e i Comuni sottraggono soldi ai cittadini, aggravando la crisi e allontanando le speranze di ripresa dell’economia reale. Campiglia non si sottrae a questa logica e approva, con i soli voti della maggioranza, un bilancio che prevede enormi sacrifici, con scarsa equità, e nessun investimento in grado di sostenere realmente l’economia reale.
Pochi dati bastano a chiarire questo giudizio. La pressione tributaria nel 2012 salirà a 480 euro ad abitante contro i 268 euro del 2011: un incremento del 79% in un solo anno! Causa principale, ma non unica, l’IMU. L’incremento della nuova imposta rispetto all’ICI del 2011 sarà, infatti, di oltre un milione e mezzo di euro, con un aggravio di circa 115 euro a persona.
Nell’applicare l’IMU il Comune non ha seguito criteri di equità. La prima casa, che da il gettito maggiore, è tassata con l’aliquota massima del 6 per mille, ossia due punti in più dell’aliquota base. Iniqua anche l’IMU sui terreni (7,6 mille), uguale per i terreni agricoli e per quelli fabbricabili.
Una manovra comunale iniqua e depressiva e che va ad aggiungersi a quella statale, a partire dalla stessa IMU che, in aggiunta alla quota comunale, andrà versata anche allo Stato. A questa devono aggiungersi addizionale IRPEF regionale, accise sui carburanti, aumenti delle tariffe per energia, gas, trasporti. Un massacro.
Sui cittadini e sulle imprese graveranno poi anche gli aumenti delle tariffe dei servizi pubblici locali, come l’acqua e i rifiuti. Aumenti che il Comune di Campiglia si ostina a non comunicare ai propri cittadini e allo stesso Consiglio Comunale ma che, come nel caso dell’acqua, hanno visto un incremento di oltre il 70% in un decennio, destinato ad aumentare ancora.
In questo scenario la tassa di soggiorno, di cui tanto si è discusso, appare a dir poco ridicola. Per le pressioni legittime degli operatori turistici, il Comune ha finito per applicarla al minimo (0,50 euro per notte), in modo indifferenziato per tutte le strutture ricettive (nei campeggi come negli alberghi) e, quasi certamente, escludendo gli affitti di seconde case per uso turistico. Il risultato è che nel bilancio 2012 le entrate da tassa di soggiorno sono previste in 50.000 euro. Una cifra del tutto irrilevante per riscuotere la quale la pubblica amministrazione dovrà sostenere costi burocratici e amministrativi che renderanno quasi nullo il vantaggio economico. Senza considerare l’aggravio burocratico sulle imprese e la pessima immagine che diamo ai turisti. Come avevamo previsto, infine, a fronte della nuova tassa non c’è nessun nuovo intervento per il turismo.
Nel 2012 si prevede una spesa ridicola di 9.000 euro, inferiore di 1.050 euro rispetto al 2011, che mette in evidenza l’assenza di idee e progetti reali a sostegno di questo settore. Cosa che caratterizza anche altri settori come l’agricoltura, con uno stanziamento di 20.000 euro, e l’industria, con uno stanziamento di 18.000 euro destinato a finanziare il costo del collegio comunale di controllo sulle cave.
Assenza di idee utili per la ripresa si riscontrano anche negli investimenti programmati per le opere pubbliche. Nel 2012 l’investimento maggiore (con 785 mila euro, pari al 48% del totale) è rappresentato dalla ristrutturazione degli ex macelli di Campiglia: un edificio che servirà a rendere più agevoli le feste nella pinetina della Fonte di Sotto, ma non avrà effetto alcuno sulla nostra economia.
Il giudizio del Comune dei Cittadini è stato netto: il bilancio del 2012 si caratterizza per l’esagerato aumento della pressione tributaria, per la poca equità, per l’aumento della spesa corrente (che cresce rispetto al 2011 di 99.000 euro) e per l’assenza di idee in grado di sostenere la ripresa economica in settori strategici come l’agricoltura, il turismo e il commercio.
28 marzo 2012
Comune dei Cittadini