SAN VINCENZO: SEL E PRC SULLA QUESTIONE RIMIGLIANO
Riportiamo integralmente un commento sul modo di agire della politica sul caso Rimigliano. Commenti liberi al termine dell’articolo.
«Se ci sono Consiglieri regionali che credono che le Leggi, le Istituzioni e le procedure di garanzia mettano a repentaglio l’economia e il sostentamento dei cittadini, lo dicano con chiarezza, senza tergiversare. Se alcuni sindacalisti ritengono che per assicurare un salario purchessia occorra togliere di mezzo le norme e i controlli che con tanta fatica la Regione Toscana s’è data, anche in contrapposizione ad una destra miope che vedeva nelle regole un noioso ostacolo, abbiano la cortesia di dirlo apertamente. Non occorre aver studiato molto per capire che il mese e mezzo di discussione voluto dalla Conferenza paritetica interistituzionale non cambia i tempi di un’operazione che parte nel 2004 con l’acquisto all’asta della Tenuta di Rimigliano o nel 2006 con il Piano Strutturale approvato dal Comune di San Vincenzo.
Prima di scendere nel merito delle previsioni urbanistiche sarà bene che si tolga di mezzo ogni dubbio sulla liceità ed opportunità del lavoro della Conferenza. I cori ingiuriosi all’indirizzo dei rappresentanti di questa Istituzione sono stati certamente favoriti da un lavoro di delegittimazione delle istituzioni e dei suoi rappresentanti a partire dall’Assessore Marson. A leggere molte dichiarazioni sembra che i ritardi dipendano da una commissione che controlla la rispondenza del Piano Regolatore di San Vincenzo con il PIT regionale e non dal Comune che ha approvato strumenti urbanistici che richiedono un approfondimento. Sembra quasi che l’Assessore all’Urbanistica che dispone i controlli previsti dalle norme vigenti, danneggi l’economia, crei disoccupazione e faccia crollare il mercato dell’edilizia.
I salari dei lavoratori sono messi in pericolo da chi non completa le procedure in maniera ineccepibile e non da chi chiede l’applicazione della legge, ma a sentire Tortolini e company, sembrerebbe il contrario.
Basterebbe un ragionamento più ampio, di sistema, per riconoscere che è proprio l’insufficienza dei controlli ad aver determinato gravi danni ai beni comuni e all’economia. Le manifestazioni dei lavoratori, quando spontanee e sincere, devono essere rispettate e la nostra forza politica lo fa da sempre. Il problema è riuscire a dare delle risposte per il futuro di quei lavoratori anziché tentare di strumentalizzarli per incomprensibili beghe politiche.
Piena solidarietà dunque all’Assessora e alla Conferenza Paritetica e un richiamo netto, a chi fa politica da tanto tempo, a valutare l’opportunità dei propri comportamenti. Quando si rappresentano le Istituzioni, occorre ponderare bene ogni dichiarazione ed ogni gesto».
SEL Circolo “cento passi” Piombino
Segreteria Federazione PRC Elba-Val di Cornia
Alcuni anni fa tutti questi problemi sull’edificazione a Rimigliano e Baratti non ci sarebbero stati, pensiamo alla costruzione di Riva degli Etruschi, dei vari altri villaggetti e più recentemente del Garden Club, tanto per fare un esempio. Se a Rimigliano, si fosse cominciato a costruire nel 99 o nel 2000, anni in cui l’ambientalismo già era molto attivo, nessuno ci avrebbe fatto caso. Allora perché, oggi, tutto questo casino? Semplicemente perché, oggi, la misura è colma. La gente, intanto, è molto affezionata a Baratti e a Rimigliano e non gradisce di vederli, probabilmente, di più difficile accesso per le loro gite domenicali. Poi è malvisto il fatto che amministrazioni comunali, presunte di sinistra, appoggino, incondizionatamente, questi progetti. Ma la cosa più importante è che dopo tanti anni di speculazione edilizia sulle nostre coste siamo arrivati alla consapevolezza, (c’è n’è voluto), che questo modo di fare “sviluppo economico” è inefficiente, non porta che poco lavoro e scarsa ricchezza (sono convinto che non ne porterà gran che nemmeno ai lor signori “muratori” perché con la crisi spaventosa che si sta profilando sarà difficile vendere questo prodotto, ma di questo, diciamolo pure, non ce ne frega niente.) Intanto, anche a Piombino, si fa un’altra bella colata di cemento sul mare, in via Amendola. Ma, ormai, questo modo di fare l’ “economia” di una città, è obsoleto, vecchio, stantio, deprimente. Le alternative ci sono, ma la scarsa preparazione professionale di chi fa imprenditoria e di chi ci governa a livello locale, il loro provincialismo, il loro essere capaci solo di stare attaccati alle proprie “parrocchie”, in altre parole la ristrettezza mentale di questa classe dirigente, si sta rivelando in tutta la sua inadeguatezza. Una cosa è certa, che questi signori non incantano più nessuno. E’ finito il tempo che la gente stava a farsi imbeccare dalle parole propagandistiche dei politicanti di mestiere. Oh come siete bravi, come siete buoni, come siete democratici, si diceva… (A Piombino, lo sappiamo bene questo). Il caro sindaco continua a provarci quando ci offre i suoi roboanti editoriali sul giornalino comunale; fortunatamente, nessuno li legge perché sono incomprensibili. E’ la fine di un’era.