UN GIUSEPPE MAZZINI SCONOSCIUTO NEL NUOVO LIBRO DI PANERINI
«Colui che può negar Dio davanti a una notte stellata, davanti alla sepoltura de’ suoi più cari, davanti al martirio, è grandemente infelice o grandemente colpevole… Il primo ateo fu senz’alcun dubbio un uomo che aveva celato un delitto agli altri uomini e cercava, negando Dio, di liberarsi dall’unico testimone a cui non poteva celarlo».
Anche se a Piombino, terra natale del’autore, è passato abbastanza sotto silenzio, continua a mietere successi il volume di Giuseppe Mazzini “Dal Concilio a Dio e altri scritti religiosi” curato dal piombinese (e nostro collaboratore) Andrea Panerini con prefazione del professor Paolo Ricca (uno dei maggiori ecumenisti in Italia) e pubblicato dalla prestigiosa editrice protestante Claudiana di Torino (www.claudiana.it). Numerosi quotidiani nazionali, tra cui “Avvenire”, “Il Sole 24 Ore”, “La Voce Repubblicana” hanno dedicato molto spazio, anche intere pagine, a questi scritti e alla discussione culturale che ne è conseguita.
Il libro riscopre quattro testi: un Mazzini che pochi conoscono. La dura disamina dello stato della fede cristiana in Italia e in Occidente. La critica di una fede ammorbata dal clericalismo vaticano e dal materialismo marxista. Dal Concilio a Dio, una lettera che Giuseppe Mazzini inviò pubblicamente, nel 1870, ai membri del Concilio Vaticano I che discutevano dell’infallibilità del pontefice, accingendosi a ratificare lo scontro con la modernità che la Chiesa di Roma aveva avviato proprio sotto il regno di Pio IX. Ma anche un Mazzini autobiografico e antischiavista, i travagli di un’epoca i cui riflessi ancora condizionano la nostra cultura.
Il biblista e cardinale (oltre che noto volto televisivo) Gianfranco Ravasi sulle pagine de “Il Sole 24 ore” nello scorso febbraio ha definito questo libro “un curioso libretto, prefato con la finezza intellettuale e stilistica che gli è propria dal professor Paolo Ricca, e in cui un giovane studioso, Andrea Panerini, raccoglie e commenta quattro scritti religiosi mazziniani.” Aggiungendo poi un commento che ha provocato un vivace dibattito tra gli studiosi: “la «religione dell’Avvenire» propugnata da Mazzini è, certo, teistica ma ha poco da spartire col Cristianesimo”. Marco Roncalli su “Avvenire” (quotidiano della Conferenza episcopale italiana) parla di “un Mazzini meno conosciuto quello in questa raccolta curata da Andrea Panerini, sintesi di un pensiero religioso (nonostante l’influenza nella formazione della madre, Maria Drago, religiosissima e di alcuni sacerdoti giansenisti) lontano da tutte le ortodossie cristiane.”
Paolo Ricca, teologo, ha insegnato Storia del cristianesimo presso la Facoltà valdese di Teologia di Roma. È spesso ospite della trasmissione di Radio 3 “Uomini e profeti “ed è direttore della Collana “M. Lutero – Opere scelte” della Claudiana. Tra gli ultimi libri pubblicati: Davanti a Dio. Leggendo il libro dei Salmi (2008), Giovanni Calvino. L’altra riforma (2009), Come in cielo, così in terra. Itinerari biblici (2009), Lutero, mendicante di Dio (2010), Le ragioni della fede (2010) e La fede cristiana evangelica. Un commento al catechismo di Heidelberg (2011) mentre Andrea Panerini, laureato in Storia contemporanea, studia presso la Facoltà valdese di teologia a Roma e ha pubblicato numerosi volumi di saggistica e di poesia tra cui si segnalano la curatela dell’inedito di Mazzini “L’Italia, l’Austria e il Papa” (2005; 2a ed. 2011) e la silloge poetica “Litanie arabe” (2010).
Giuseppe Mazzini, Dal Concilio a Dio e altri scritti religiosi pp. 124, euro 9.00, Claudiana, Torino, 2011, cur. Andrea Panerini, pref. Paolo Ricca
Grande Andrea! Come al solito i piombinesi non sanno valorizzare i suoi figli migliori… nemo propheta in patria… e con questa amministrazione comunale… ad ogni modo il volume è molto interessante, contro l’appropriazione del risorgimento da parte dei clericali. Panerini è il maggiore intellettuale che Piombino abbia partorito dopo Aldo Zelli negli ultimi trent’anni altro che lupi e avalloni vari…