VENTURINA: CON “IL MISTERO DI CAIO TREBAZIO” SUCCESSO DEL GRUPPO FORZA VENITE GENTE
Ancora una volta il gruppo teatrale “Forza Venite gente” ha fatto centro con la messa in scena, lo scorso 27 e 28 aprile a Venturina presso il centro Agape, del suo nuovo spettacolo, il Mistero di Caio Trebazio, una commedia dialettale scritta da Piero Cavicchi (libro edito da Archivinform). Un testo ben architettato quello di Cavicchi, esperto linguista che dopo il dialetto arcaico della Val di Cornia nella “Lohandiera della Venturina”, in questa commedia sperimenta un dialetto degli anni Trenta, ancora distante da noi ma non troppo, tanto che vi riconosciamo non pochi modi di dire e inflessioni del parlato attuale.
La trama si intreccia sull’equivoco, che Cavicchi riprende dalla tradizione della commedia classica latina, chiudendo così il cerchio che mette in relazione il periodo storico del 1° secolo dopo Cristo in cui si dipana la storia di Caio Trebazio (possidente romano della Val di Cornia al quale è intitolato il mausoleo di Venturina) con gli anni ’30 del Novecento in cui avvenne il ritrovamento dell’anello, facendo lo scasso per una vigna, appartenuto appunto al notabile romano. Affiatata la compagnia amatoriale che recita, danza e canta in modo piuttosto sciolto e senz’altro gradevole, diretta dalla regista “storica” Gisella Giovannoni. Il gruppo bene interpreta le belle coreografie di Anna Banti. Tra le piacevoli curiosità, quasi come l’autoritratto del pittore e del committente nei dipinti antichi, troviamo l’autore Piero Cavicchi nelle vesti del direttore del museo, l’editore Gianluca Camerini in quelle del locale segretario del partito fascista, Anna Banti in una fugace apparizione nelle vesti di “strillone”.
La musica e i testi di Cristina Pantaleone si avvalgono di arrangiamenti e musica dal vivo di Luca Pirozzi e “Musica da Ripostiglio” che aggiungono altra qualità allo spettacolo. Le prime due serate al Centro Agape di Venturina hanno registrato il tutto esaurito e non hanno deluso le aspettative né dal punto di vista artistico né da quello delle finalità benefiche: il ricavato andrà a sostegno dell’associazione Fiordaliso per l’accoglienza di donne che decidono di non rinunciare alla propria maternità anche di fronte all’abbandono familiare. Lo spettacolo sarà replicato a Follonica il 26 maggio e in estate al Calidario di Venturina.
Questi gli interpreti e i ruoli ” Beppe ” Andrea Carciola, ” Natalina ” Lucia Favilli, ” Caio Trebazio e Autilio ” Francesco Croce, ” Ernesto ” Alberto Bertoli, ” Gemma ” Valentina Bianchetti, ” Sig. Tarcozzi e Licio ” Gianni Manzini, ” Sig.ra Jole e Cleofe ” Lorella Benassi, ” Rosa e schiava romana ” Cristina Fornaro, ” Alberto ” Alessio Canu, ” Alfreda e Ottavia ” Michela Pantaleone, ” Sabatina e Clelia ” Cecilia Vezzosi, ” Ulilvia e Arrunzia ” Giuliana Basile, ” Schiavo romano ” Federico Fulcheris, ” Don Zeno ” Angelo Granatiero, ” Fattore e Arrunzio ” Giuseppe Fulceri”, L’Orefice ” Paride Moretti, ” Giovanna ” Rosella Puca, ” Maria ” Barbara Nocchi, ” Assunta ” Marinella Serini, ” Bruna e Schiava romana ” Giovanna de Monaco, ” Direttore del Museo ” Piero Cavicchi, ” Segretario del fascio ” Gianluca Camerini, ” Il Tempo ” Cristina Pantaleone, assistente di scena Andrea de Felice.
L. G.