MOSCI: ILLEGITTIME LE MODIFICHE DI GIUNTA SULLA TASSA DI SOGGIORNO
Piombino (LI) – Cresce il malcontento dentro la maggioranza in consiglio comunale a Piombino. Lo testimonia il fatto che da più parti si sente mormorare che la giunta ormai stia operando considerando il consiglio comunale come se fosse un incidente di percorso ( lo testimoniano i 10/11 voti a favore della variante di bilancio del 25 maggio sui 22 voti della maggioranza completa e sui 16 necessari per governare la città). Oggi è il turno nuovamente della tassa di soggiorno. Marco Mosci, consigliere IDV replica ad un articolo apparso sul tirreno di sabato 26 maggio e fa notare che è illegittimo derogare ad un regolamento votato in consiglio.
«L’Italia dei valori – inizia Marco Mosci – prende atto dalla stampa della decisione di giunta di scontare a 50 centesimi la tassa per i lavoratori “dipendenti”. Questa notizia ci pare davvero curiosa, la città e la giunta sanno che l’Idv dette un voto di astensione alla tassa di soggiorno chiedendo 3 emendamenti che il sindaco e il PD hanno rifiutato votando fermamente contro:
il primo chiedeva di dare un indirizzo di spesa alla tassa, al voto contraio del PD in aula è seguito un ordine congiunto della maggioranza che destinava questi soldi alla società parchi.
il secondo chiedeva di esonerare dalla tassa i lavoratori….ma tutti, anche quelli che hanno la sfortuna di avere contratti atipici, anche qui voto fortemente contrario e poi delibera di giunta.
Il terzo chiedeva di aspettare un anno ad istituire la tassa a causa della crisi che si abbatte sull’economia e sul fatto che potrebbe incidere ancora più negativamente sulle presenze. A questo punto ci aspettiamo che ormai a fine stagione ci sia un ripensamento della giunta e del pd che si scusano con tutti gli operatori per aver ulteriormente contribuito a diminuire il lavoro degli stessi.
Colgo l’occasione – conclude Mosci – per far notare agli operatori, e anche alla giunta stessa ,che non è assolutamente legittimo che la giunta modifichi o deroghi un regolamento votato in consiglio comunale, cosa ben specificata anche dal segretario generale durante il dibattito, per questo credo che per la giunta e gli operatori sia il caso di informarsi molto bene. Riguardo a questa deroga e alla sua applicabilità faremo comunque un interpellanza urgente in modo da mettere gli operatori in condizioni di sapere come comportarsi».
Mosci marco
IDV – Piombino
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Tratto da IL TIRRENO del 26-05-2012
Uno sconto sul soggiorno a chi è in città per lavoro
di Cecilia Cecchi
PIOMBINO – Ridotta a 50 centesimi la tassa di soggiorno per i dipendenti che si trovano a Piombino per lavoro. Con una delibera la giunta Anselmi è venuta incontro – quanto possibile – alle richieste degli albergatori. Da considerare che qui gli hotel sono soprattutto a 3 o 4 stelle e che dunque la tassa di soggiorno è pari rispettivamente a 1 euro e cinquanta o 2 euro al giorno. Passo importante che è già stato approfondito dagli assessori Giuliani e Pallini durante una riunione col consigliere Amerini (Fli) e col già presidente del nascente comitato che riunisce alberghi di Piombino città Alberto Mariani (hotel Esperia). Incontro dedicato alla situazione turistica e problemi connessi proprio all’istituzione della tassa di soggiorno.
«Questa tariffa giornaliera unica per i soggiorni dei lavoratori di 50 centesimi – commenta Mariani – è una scelta valida. In questo modo gli amministratori ci hanno ascoltato, accogliendo positivamente le nostre richieste. E c’è l’impegno – aggiunge Mariani – di cercare di eliminarla, almeno in quest’ambito, con l’inizio dell’anno prossimo». «È stato spiegato – prosegue Mariani – che i fondi derivati saranno necessari alla Parchi. Però gli assessori avevano ben chiaro quanto per i trasferitisi o per le piccole ditte, spesso individuali , in un momento così difficile, potesse essere pesante sostenere cifre aggiuntive per i soggiorni. C’è accordo anche sulla necessità di un sempre maggiore impegno da parte di tutti , amministratori e operatori, per il bene di tutti». Per i soggiorni dei dipendenti sarà applicata la tariffa “a sconto”, ma la presenza in città dovrà essere certificata a cura del datore di lavoro e del lavoratore stesso.
Credo che gli articoli usciti non colgano il senso di quello che voleva dire Marco e mettano troppo l’accento sul vizio di forma dell’atto della giunta ; da lui citati solo x far capire che x rimediare ad un provvedimento alla fine risultato sbagliato anche nei loro giudizi (dal momento che si cerca di cambiarlo anche in modo non regolare) sarebbe bastato ascoltare e valutare piu’ quello che era stato proposto su quella tassa dagli alleati e capire che quella era una posizione di buon senso ,e non dandoci ragione cambiandola nella nostra direzione dopo che ci hanno costretti in consiglio comunale ad astenerci x non votar addirittura contro.