TOSCANA: PREOCCUPAZIONE PER ESAUTORAZIONE DI BRAMERINI DA “VIA E VAS”
Il Governatore della Toscana Enrico Rossi, a sorpresa, ha esautorato con proprio decreto (n.129 del 15/06/2012) l’assessore Bramerini togliendole la competenza sulle valutazioni di impatto ambientale e strategiche (VIA e VAS) e avocando quindi a se stesso la responsabilità politica degli uffici. Un “Azione di forza” del presidente regionale alla vigilia della conferenza dei servizi presso l’ufficio VIA regionale fissata per giovedì 28 giugno dove i tecnici devono decideranno se e come sanare le irregolarità emerse nel contestato cantiere eolico di Riparbella.
Riportiamo i commenti di Alessandro Lucibello Piani della lista civica “Insieme per Cambiare Riparbella”, Ornella De Zordo, capogruppo in Comune di Firenze per “Unaltracittà”, e dell’associazione “Italia Nostra”. Certo se il governatore illustrasse ai toscani i motivi di tale scelta metterebbe a tacere i molti dubbi che sono citati nei comunicati sotto.
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«Appare curiosa – commenta Alessandro Lucibello Piani della lista civica “Insieme per Cambiare Riparbella” – l’estromissione dell’assessore all’ambiente dalla competenza di un ufficio di valutazione ambientale in coincidenza non solo con il complicato caso di Riparbella, dove l’errore nell’autorizzazione unica avrebbe dovuto fermare i lavori in attesa di chiarimenti, ma anche con la concomitanza della nuova delibera regionale riguardante l’autostrada tirrenica in cui il governatore ha espresso parere favorevole al progetto SAT dimenticandosi delle tante prescrizioni emesse dagli organi tecnici e dagli enti locali a partire dalla necessità, evidenziata da tutti, della necessità di una valutazione unica per tutto il tratto da Rosignano a Civitavecchia.
L’ultima delibera di giunta ha invece accettato lo stralcio del lotto a Sud di Orbetello, una decisone assurda visto che quello è il tratto dove la mortalità accertata è doppia rispetto alla media nazionale come emerge persino dal sito della regione. Appare sempre più evidente che la costruzione dell’autostrada tirrenica non ha nulla a che fare con il miglioramento della sicurezza stradale così come il Parco Eolico di Riparbella non ha nulla a che fare con un nuovo modello energetico, sono entrambi progetti legati esclusivamente agli interessi del mondo finanziario a cui probabilmente i solerti funzionari rispettosi delle vigenti norme non sono graditi».
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«Il presidente regionale Enrico Rossi sta mostrando un decisionismo muscolare in materia di “grandi opere” che ci suscita più di un allarme. Prima fa le distinzioni fra ambientalisti buoni (lui) e cattivi (chi si oppone a un inceneritore, una autostrada, un supertunnel), con una logica del fare che prescinde dal merito delle opere e delle motivazioni. Poi, individuando nelle grandi opere il motore del futuro regionale, si lamenta che queste vadano troppo a rilento, e sprona tutti ad affrettarsi” a dichiararlo è Ornella De Zordo, capogruppo in Comune di Firenze per “Unaltracittà” “Passando dalle parole ai fatti, con un decreto del 14 giugno, che non riporta alcuna motivazione, toglie la competenza in materia di Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione Ambientale Strategica a chi ne è naturale depositario, l’Assessore all’Ambiente Bramerini, per riservare a se medesimo l’onere e l’onore di occuparsi direttamente della questione.
Infine rimuove, secondo notizie fondate, il dirigente regionale del settore Valutazioni ambientali, per sostituirlo non si sa con chi. Non è dato conoscere neanche in questo caso le motivazioni di un avvicendamento improvviso e inspiegabile. Evidentemente qualcosa non andava. Il dubbio che ci coglie, vedendo tutto l’insieme, è che quello che non piaceva al presidente Rossi fosse un sistema di regole, di tutele e di valutazioni evidentemente troppo invadente per il suo ambientalismo, più attento al fare che all’ambiente. Il dubbio è che meno si scava (nei progetti, non nei tunnel) e meglio è, che l’importante è aprire cantieri, senza tanti lacci e lacciuoli. Hai visto mai che su certi terreni Rossi e Renzi, che sono ormai come cane e gatto, sono in realtà più vicini di quanto non si pensi?»
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Italia Nostra rincara la dose: «E’ molto inquietante quello che sta accadendo in Regione Toscana: il Presidente della Regione Enrico Rossi, con decreto del 15 giugno, toglie all’Assessorato all’Ambiente e riserva a se stesso le competenze su VIA (valutazione di impatto ambientale) e VAS (valutazione ambientale strategica), peraltro senza alcuna motivazione. E’ inquietante perché avviene all’indomani delle dichiarazioni dello stesso Presidente sull’assoluta necessità di procedere con le “grandi opere” infrastrutturali che interessano massicciamente la Regione, a partire dal nefasto progetto di sottoattraversamento fiorentino di TAV.
Non vorremmo che quella dichiarata necessità comportasse lo svuotamento degli strumenti di controllo e valutazione dei progetti, fra cui appunto la VIA e la VAS. Nello stesso momento voci fondate e sempre più insistenti parlano della rimozione, che sarebbe già avvenuta, del Responsabile del Settore regionale competente per la VIA, per destinarlo ad altro incarico. Forse perché applicando le leggi e quegli strumenti di controllo e valutazione, costituiva un ostacolo agli appetiti dei cementificatori? Non sarà perché, per esempio, con un atto esemplare, basato su pareri tecnici di ARPAT e Ministero, il Settore VIA ha dato parere negativo all’utilizzo alla miniera di Santa Barbara del materiale scavato nei tunnel fiorentini dalla fresa (Monnalisa) in quanto classificato come rifiuto? Questa classificazione rende impossibile l’inizio dello scavo delle gallerie, dimostrando la falsità delle dichiarazioni di tutti quelli che vogliono questo progetto ad ogni costo (dall’AD delle ferrovie Mauro Moretti, all’ex ministro delle infrastrutture Altero Matteoli, all’ex assessore regionale e attuale responsabile del PD per le infrastrutture e consigliere del Fondo F2i Riccardo Conti, fino al presidente Enrico Rossi).
Purtroppo i fatti denunciati, privi di alcuna motivazione, autorizzano domande inquietanti, a cui speriamo qualcuno voglia dare risposta. Si tratta di un atto gravissimo che non ha precedenti e che coinvolge un settore tanto delicato proprio in un momento in cui non solo per TAV, ma per le più grandi opere infrastrutturali della Toscana, sono in scadenza le autorizzazioni. Davanti a serie e circostanziate difficoltà la soluzione del presidente Rossi appare fortemente antidemocratica e assai opaca; possiamo definire questi atti come un piccolo golpe che svela l’ottuso e arrogante bisogno dei fautori del tunnel di non fermarsi davanti a nulla».
L’affarismo che connota il PD nella sua logica di potere partitocratico risulta evidente da questa faccenda della valutazione ambientale, è solo un altra faccia della stessa medaglia (SAT).
PD sempre più partito degli affari (diventerà PA) nella logica sempre più soffocante che bisogna sostenere l’economia attraverso opere pubbliche o private che diano lavoro, ma a qualsiasi prezzo per la collettività e l’ambiente. Vedi la faccenda di rimigliano ad esempio.