SIN, LA REGIONE TOSCANA CHIEDE LA RIPERIMETRAZIONE
FIRENZE – “Chiederemo al Ministero dell’ambiente la ridefinizione del perimetro dei siti di interesse nazionale. Costituiremo un tavolo di lavoro con Arpat e gli enti locali che avrà il compito di analizzare le singole realtà per favorire quanto prima una nuova perimetrazione dei SIN (Siti d’Interesse Nazionale, ndr)”. Lo annuncia l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini alla luce di quanto previsto dal “Decreto Sviluppo” recentemente convertito in legge.
“La Regione Toscana sta lavorando da tempo sui SIN – prosegue Bramerini – perché vogliamo rafforzare il ruolo regionale nell’esercizio delle funzioni amministrative in modo da contribuire a rendere più agili e snelle le procedure per arrivare all’approvazione dei progetti di bonifica”.
La riperimetrazione dei SIN comporta almeno due vantaggi: escludere dai siti aree che ormai non presentano più problematiche ambientali e restituirle all’uso pubblico o industriale.
“Nell’ottica del lavoro che stiamo portando avanti – continua Bramerini – e considerando che i SIN ci vedono quotidianamente impegnati nella ricerca di modalità e forme utili a snellire le procedure amministrative e a favorire gli interventi di bonifica per agevolare il riutilizzo delle aree, consideriamo quella offerta dal governo un’ottima opportunità. La stessa norma contenuta nella legge regionale finanziaria 2012, del resto, con la quale veniva richiesto al Governo centrale di considerare la possibilità di regionalizzare i SIN, andava in questa direzione. L’esperienza maturata fino ad oggi – conclude l’assessore – ci dice che il vero problema è far partecipare i privati alle bonifiche. Nei tre siti più importanti della nostra regione sono previsti piani di reindustrializzazione e reinserimento di nuove aziende. Non possiamo più permetterci di ritardare ancora sia l’attività di bonifica, sia quella di reindustrializzazione”.
In Toscana esistono 5 Siti di Interesse Nazionale (SIN) di cui i più importanti sono tre, Massa Carrara, Piombino e Livorno. Gli altri sono Orbetello e le Strillaie. Per quanto riguarda i primi due siti, sono stati siglati gli accordi tra Ministero, Regione ed Enti locali (accordi che oggi la Regione chiede di aggiornare) che definiscono le procedure di bonifica dei suoli e delle rispettive falde acquifere, sono in fase di definizione i numerosi progetti di intervento e alcuni di questi sono stati avviati. Nel caso di Livorno è in fase di definizione l’accordo che dovrebbe consentire l’avvio di tali procedure.