AUTOSTRADA TIRRENICA: RISPOSTA DEI NO SAT ALLA “BUFALA” SUL PEDAGGIO
Di seguito riportiamo quindi il comunicato di Giardelli Ubaldo, Coordinamento Territoriale NO SAT nodo di Grosseto e Follonica, Alessandro Lucibello Piani, Coordinamento territoriale NO-SAT Nodo Val di Cecina e di Giuliano Parodi, Coordinamento NO-SAT, i quali condividono la stessa linea di pensiero.
«Sulla Tirrenica la regione Toscana fa come i gamberi, e dopo gli annunci di luglio sull’esenzione per 30 anni e 90 km (45 + 45 andata e ritorno) siamo passati a soli 10 anni e solo 45 km. per i residenti dei comuni interessati dal tracciato dell’autostrada Tirrenica, dicitura ambigua che esclude i comuni limitrofi e i famosi 500mila abitanti dichiarati da Enrico Rossi pochi mesi fa.
Tutto questo viene venduto dal Governatore come una vittoria per la Toscana, mentre la vera vittoria per i cittadini sarebbe la sospensione di questo progetto inutile e dannoso soprattutto dopo che alcuni giorni fa l’amministratore delegato di SAT, Ruggero Borgia, e’ stato indagato insieme ad altre 8 persone dalla procura di Firenze nell’inchiesta sulla bretella Lastra a Signa-Prato, che doveva essere costruita a partire del 2006. Il reato contestato è quello previsto dall’articolo 316 bis del codice penale: si tratta del reato di chi riceve fondi pubblici per opere che non realizza.
Tornando alla vittoria di Pirro e dei milioni che la SAT stornerebbe alla regione Toscana per le esenzioni, si parla di 15 milioni all’anno, ma visto e considerato che secondo i calcoli di SAT, il 70% del traffico quotidiano sulla variante aurelia e’ composto appunto da residenti, e quindi una cifra per difetto che si attesta sui 10mila veicoli al giorno, che esentati per 45km ossia circa 9 euro al giorno fanno oltre 32milioni all’anno.
A questo punto il Governatore Rossi ci deve spiegare cosa succedera’ quando i soldi per le esenzioni non saranno sufficienti a coprire tutti i residenti che transitano per l’Aurelia, o nuovamente si restringera’ il campo dei residenti aventi diretti, creando difatto una disparita’ di trattamento di cittadini, violando non solo l’art3 della Costituzione Italiana, ma anche le norme europee sul libero mercato e la concorrenza.
Una Toscana e un Italia che crea cittadini di serie A e cittadini di serie B non ci piace assolutamente, per questo chiediamo al presidente Rossi e alla Regione Toscana di dare risposte immediate certe e precise su questa questione senza slogan ma dati e soprattutto conti alla mano».