ROTHSCILD: NO AL COMMISSARIAMENTO, SE ACQUISTA KLESCH SI PASSA AI FORNI ELETTRICI

I sindacati piombinesi dei metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm si sono intrattenuti a Milano con i rappresentanti di Rothschild, l’advisor incaricato di ricercare un acquirente della Lucchini, ha confermato ai sindacati di aver ricevuto la manifestazione di interesse da parte del fondo svizzero Klesch e di avere in mano un progetto che eliminerebbe il ciclo integrale, che verrebbe sostituito da un forno elettrico. Mentre si svolgeva l’incontro, una sessantina di lavoratori della Lucchini hanno manifestato sotto la sede della Rothschild. Gli operai erano partiti alle sei del mattino da Piombino insieme alla delegazione di sindacalisti.

Il Cda di Lucchini giovedì aveva fatto sapere che per lo stabilimento c’è una manifestazione di interesse. Si tratta del Fondo d’investimenti svizzero Klesch, i cui rappresentanti un mese fa sono atterrati in elicottero sullo stabilimento di Piombino per visitare la fabbrica ed incontrarsi con l’ad Francesco Chindemi. Il CdA ritiene la situazione certamente complicata, ma non così difficile da dover chiedere il commissariamento della azienda.  L’azienda ha sostenuto che non ci sono le condizioni di insolvenza e che ci sono attualmente 113 milioni in cassa e lo stato patrimoniale è positivo.

«L’advisor ci ha detto di essere in una fase iniziale – ha spiegato Vincenzo Renda segretario Uilm, il primo ad uscire – di non aver ricevuto altre manifestazioni d’interesse, ha sottolineato anche che loro hanno l’incarico di vendere, tutto il resto viene deciso dal Cda.  Noi ribadiamo invece la volontà di mantenere il ciclo integrale, sia per mantenere l’occupazione, sia per tenere alta la qualità dei prodotti. Riconfermando che per noi il problema della crisi dello stabilimento resta il mercato. Per questo la vicenda deve essere gestita dal governo e aspettiamo con un urgenza la convocazione al ministero».

«Abbiamo ribadito che per noi c’è la necessità di adottare l’amministrazione straordinaria – ha dichiarato Fausto Fagioli segretario Fim – ma ci è stato risposto che mancano le condizioni, hanno detto di avere in cassa 113 milioni di euro.  Hanno confermato la volontà della sostituzione del ciclo integrale, se comprasse Klesch, garantendo però l’occupazione. L’intera vicenda ora più che mai deve essere gestita dal ministero, non possiamo transigere, si sta parlando del secondo polo siderurgico in Italia, vogliamo sapere cosa il governo vuole fare di Piombino».

Critica anche la posizione della Fiom: «Per noi il Cda della Lucchini è sfiduciato – ha sottolineato Luciano Gabrielli segretario Fiom – e sosteniamo con forza la strada dell’amministrazione straordinaria, con il mantenimento del ciclo integrale». Oggi 31 ottobre intanto saranno fatte due ore di sciopero con assemblee in fabbrica dalle 15 alle 17, in attesa di una convocazione da parte degli esponenti del Governo che stanno seguendo la situazione.

Intervista ai sindacati tratta dal sito web de “Il Tirreno”:

Scritto da il 31.10.2012. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

1 Commento per “ROTHSCILD: NO AL COMMISSARIAMENTO, SE ACQUISTA KLESCH SI PASSA AI FORNI ELETTRICI”

  1. E’ ora che qualcuno spieghi ai sindacati che il Commissario nominato dal Governo nulla può fare senza i soldi prestati dalle banche , perche’ il Governo di per se non ci può mettere un euro (aiuto di Stato vietatissimo dalla normativa europea).
    Quindi se le banche vengono ,come si dice in gergo “spossessate “della proprietà dello Lucchini, non darebbero più una lira alla gestione commissariale dello stabilimento ,condannandolo a fallimento certo perche’ questo non avrebbe più la finanza necessaria nemmeno per un giorno , mentre i tempi di questo tipo di gestione sono notoriamente biblici.
    Anche se è indubbiamente una tragedia ,l’unica strada possibile per salvare un pò di stabilimento e una parte dell’occupazione e’ proprio quella perseguita dal Cda di cercare di vendere qualcosa (i laminatoi) alla klesch o simili.
    Tenete pure conto che ci sono anche offerte e manifestazioni d’interesse per i laminatoi di Condove e per le aree di Servola.
    La politica si occupi di reperire fondi pubblici per le bonifiche e le infrastrutture (questi si possibili) e attrarre nuove imprese nella zona per riallocare i lavoratori in esubero.
    Il resto e’ (mala)demagogia che nascondendo un problema dietro proclami che si sanno impossibili da realizzare (mantenimento del ciclo integrale) rischia solo di allontanare i pochissimi investitori che ci sono in giro e portare lo stabilimento (e la città) verso una fine catastrofica e irreversibile.

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