MAGONA, MINIMILL E LA LETTERA DI ANSELMI A PROFUMO

Il sindaco sul capannone della Lucchini

AGGIORNAMENTO –  Il Monte dei Paschi, ieri in serata (6-11-12), ha  fatto sapere che non può rispondere positivamente. «Nel corretto esercizio dell’attività bancaria il concetto di generosità non è il criterio che si deve tener presente: il primo elemento di valutazione è il merito creditizio, anche perché ci sono norme e regole che vanno rispettate». Questo, secondo quanto anticipato da fonti di Banca Monte dei Paschi di Siena, il senso della risposta che il presidente Alessandro Profumo invierà al sindaco Gianni Anselmi.

La risposta di Profumo, comunque, arriverà con una lettera privata e non «aperta». «La banca – precisano ancora da Siena – ha la responsabilità di tutelare gli interessi di tutti i suoi stakeholder: i clienti depositanti, molti dei quali sono proprio in Toscana, gli azionisti ed i dipendenti». (Fonte “La Nazione” del 7-11-12)

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Incontro di ieri al ministero dello Sviluppo economico sul futuro della Magona. Il primo risultato raggiunto è l’impegno del governo ad inserire lo stabilimento nel decreto per l’energia che dovrebbe essere varato entro dicembre.

Il secondo riguarda le bonifiche e l’inserimento di Piombino, anche per la crisi Magona, nei provvedimenti previsti dal “decreto sviluppo” per le aree di crisi complessa. Per il resto ieri Jean Luc Maurange, presidente di Arcelor Mittal Sud Ovest, non ha fatto altro che confermare che l’attuale assetto dello stabilimento (con solo un reparto di zincatura ed uno di verniciatura attivi), è l’unico modo per contenere le perdite in una situazione di mercato che resta difficile.

È insomma più conveniente, secondo l’azienda, far arrivare i coils dallo stabilimento belga di Gent che mantenere in marcia il laminatoio di Piombino. Ciononostante Maurange ha sostenuto che Arcelor Mittal intende restare a Piombino e che le riduzioni produttive sono provvisorie, in attesa di un miglioramento del mercato. I risultati dell’incontro al ministero (ne è stato convocato un altro per il 15 dicembre in modo da monitorare la situazione) sono state illustrate oggi nelle assemblee convocate durante lo sciopero dei lavoratori Magona.

La proposta del nuovo impianto fatta dal sindaco al ministero: «Intervengala Cassadepositi e prestiti per finanziarlo». Vi proponiamo integralmente l’intervento del sindaco di Piombino sui social network.

«TAVOLO MAGONA – 1) l’azienda conferma intenzione di restare a Piombino e in Italia; tuttavia in questo contesto di mercato permangono difficoltà notevoli per laminazione decapaggio e zincatura. I provvedimenti assunti, con fermata delle linee e attivazione dei contratti di solidarietà, vengono ribaditi come transitori in attesa di una ripresa della domanda. Nel frattempo l’azienda fornira’ Piombino con il crudo di Gent, e sta parlando con gli altri gruppi italiani per trovare le migliori condizioni di fornitura possibili;

2) l’azienda si e’ dichiarata disponibile a vendere, anche se ad oggi gli interessi di altri soggetti sullo stabilimento appaiono in stand-by sempre per le difficili condizioni del mercato;

3) il Governo si e’ impegnato ad intervenire sul costo dell’energia e sulle bonifiche. Noi e il sindacato abbiamo chiesto con forza che questo sia il presupposto per far ripartire gli impianti fermi.

4) confermato inserimento Piombino, anche per la crisi Magona, nei criteri ex art 27 come area di crisi complessa.

5) ho proposto intervento Cassa Depositi e Prestiti per minimill, che darebbe forza all’area a caldo Lucchini e metterebbe in sicurezza competitiva l’approvvigionamento di coils per Magona, ridando forza a laminazione dek e zincatura. Da questo punto di vista le due vicende potrebbero incrociarsi: anche per questo serve il commissario in Lucchini: per riparlare di politiche industriali. Il tavolo verra’ aggiornato prossimamente.

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Oggi il sindaco di Piombino Gianni Anselmi ha indirizzato una lettera aperta il Presidente del Monte dei Paschi di Siena Alessandro Profumo.

Egregio Presidente,

Come a Lei certamente noto sono ormai quasi tre anni che qui a Piombino conviviamo con l’incertezza della Lucchini in un costante degrado che sembra precipitare in questi giorni verso un epilogo inquietante. Nell’agosto del 2010 il proprietario russo, Alexey Mordashov, aveva annunciato la sua intenzione di disinvestire avviando in parallelo una negoziazione con le banche creditrici per la ristrutturazione del debito Lucchini.

Dopo estenuanti trattative, è stato grazie al senso di responsabilità delle banche che si è arrivati a fine dello scorso anno ad un accordo nel quale, va sottolineato, il signor Mordashov riusciva nel suo intento di sfuggire ai suoi doveri di azionista. Per tale accordo riconoscemmo, e continuiamo a riconoscere, il ruolo decisivo di tutti gli istituti, e in particolare del Monte dei Paschi di Siena che è l’Istituto maggiormente esposto. Doveva essere la soluzione, e tutti lo speravamo, che portava rapidamente ad un riequilibrio finanziario e patrimoniale della Lucchini favorendo così la ricerca di un investitore in grado di rilanciare la Società.

Così non è stato anche perché nel frattempo la crisi economica si è fatta sempre più pesante minando non solo le possibilità di sopravvivenza della Lucchini, ma anche e più in generale quelle di molta parte del sistema produttivo italiano. A partire dal luglio dello scorso anno l’azienda ha perso 15 milioni al mese. A marzo di quest’anno è stato omologato dai giudici di Milano un piano di ristrutturazione che è stato clamorosamente disatteso sia nei risultati economici che dal punto di vista patrimoniale.

Nel luglio di quest’anno le banche sono dovute intervenire sul patrimonio, perchè le perdite accumulate lo avevano portato in negativo, convertendo 100 milioni di crediti in “strumenti finanziari partecipativi” che, dato il perdurare delle consistenti perdite, non basteranno e a breve dovrete intervenire di nuovo. Da tempo mi sto prodigando per contribuire, nei limiti dei miei poteri e del mio ruolo, a trovare una soluzione che dia una prospettiva realistica e concreta all’azienda; per questo ho contattato anche personalmente possibili investitori e mi sono costantemente confrontato con i Governi succedutisi, al di là di ideologismi che non mi appartengono e nel solco del ruolo istituzionale e del mandato civico conferitomi.

Dato il perdurare della crisi e delle difficoltà della Lucchini, e viste le implicazioni ambientali e infrastrutturali che possono essere oggi uno degli elementi di difficoltà ma un domani, se gestite con progettualità e determinazione, il punto di partenza di una ripresa, abbiamo incominciato ad esprimere con forza la necessità di soluzioni straordinarie attraverso un approccio nuovo che chiami il Governo ad una compartecipazione in termini di responsabilità. Per questo siamo ormai giunti alla convinzione che il punto di ripartenza della vertenza Lucchini non possa che passare attraverso la richiesta di amministrazione straordinaria ai sensi della legge Marzano e, quindi, dalla nomina di un commissario straordinario.

Quello che in questi ultimi giorni maggiormente ci sorprende ed amareggia è, nonostante ampie ed esplicite aperture da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, l’ostinazione contraria, almeno da quanto risulta, delle banche, del loro advisor e del CdA Lucchini. Ostinarsi a difendere crediti che evidentemente sono e saranno inesigibili, offende i
lavoratori, i cittadini di Piombino e di un comprensorio ampio e le istituzioni che li rappresentano. Boicottare la disponibilità del Governo ad assumersi la responsabilità di nominare un commissario straordinario alla Lucchini il cui fallimento prospettico e’ sempre più evidente, diventa un atto irresponsabile per tutti, ma difficilmente spiegabile per chi, come la Vostra banca, ha storicamente svolto un ruolo di responsabilità sociale nel suo territorio. Conosciamo le difficoltà che sta affrontando anche il Vostro gruppo; auspichiamo tuttavia per Lucchini un nuovo atto di responsabilità e generosità, vogliamo che facciate sentire la Vostra autorevole voce con forza – prima banca del territorio e primo creditore di Lucchini – per portarci fuori da questa situazione che incomincia ad alimentare tensioni sociali comprensibili e sempre più preoccupanti.

Riteniamo necessario che la nostra Città si affranchi da un sistema – quello finanziario – che se ha il merito di aver garantito fino ad oggi la sopravvivenza adesso dovrebbe con altrettanta generosità fare un passo indietro per lasciare spazio alla definizione di un progetto industriale guidata dalle istituzioni pubbliche. Per questo, egregio Presidente, mi permetto di chiederle di aiutarci a convincere le altre Banche, i consulenti vari ma anche il CdA Lucchini, a far sì che il Governo possa concretizzare la disponibilità che in più occasioni ha dimostrato, ovvero assumendosi la sua parte di responsabilità nominando un commissario.

Cordialmente la saluto, augurandole buon lavoro

Gianni Anselmi
Sindaco di Piombino 

 

 

Scritto da il 6.11.2012. Registrato sotto Economia, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

26 Commenti per “MAGONA, MINIMILL E LA LETTERA DI ANSELMI A PROFUMO”

  1. elia

    Io davvero rimango senza parole, per un momento avevo creduto nel miracolo quando si parlava di investimento poi vedo ancora il Sindaco e i sindacati che delegittimano il cda e chiede il commissariamento. Scusate fatemi capire la strategia di Gianni e dei sindacati. Ok viene il commissario straordinario, lui presenta il progetto da 1,2 o 1,5 miliardi di Euro (si avete letto bene miliardi) e la cassa depositi e prestiti gli eroga il finanziamento, senza garanzie. Ahhh ora ho capito visto che la cassa depositi e prestiti appartiene al 70% allo Stato e il 30% alle Banche, loro pensano che il Ministero con un colpo politico gli dia i soldi. Ma stiamo a scherza questo è un aiuto che verrebbe visto come un Aiuto di Stato per una ristrutturazione ed innovazione per un azienda industriale, PERTANTO NON FATTIBILE. Io speravo che i sindacati e Gianni fossero più umili nelle parole ma con scioperi forti ma sempre nel rispetto delle leggi chiedessero alle Banche di chiedere alla Cassa Depositi e Prestiti un finanziamento dando loro le garanzie e la Politica Nazionale facendo il suo ruolo doveva integrare quel progetto od un altro qualsiasi progetto che l’impresa voglia presentare per la salvaguardia della impresa con l’intervento degli AIUTI DI STATO nella forma di bonifiche, defiscalizzazione, ammortizzatori sociali o formazione di riqualificazione per i lavoratori che verranno dismessi, aiuti orizzontali per le aziende che vogliano assorbire i lavoratori dismessi ed con un sindacato serio pronto a ridimensionare in piccola parte l’attuale forza lavoro e riqualificando i lavoratori. Purtroppo mi sa che chiedo troppo a questo sindacato locale e al Comune di essere per una volta realisti e seri facendo meno propaganda politica. Cittadini e lavoratori meditate su queste parole e prendete provvedimenti.

  2. stefano

    La cassa Depositi ePrestiti che finanzia un laminatoio (in un’impresa decotta!)
    Profumo che, nelle condizioni in cui è MPS ,rinuncia tout -court a 100 milioni di crediti .
    Ottima trama per un film di fantascienza! ( con il ricavato ci si potrebbe risanare la Lucchini)

  3. mario

    la smania di visibilità politica è una brutta malattia, specialmente quando si persegue sulla pelle dei lavoratori

  4. andrea

    come si può pensare ad un progetto di fare pagare alle banche un minimill quando non c’è futuro x un nuovo altoforno e per una rinascita della magona.chi si prende l’onere di pagare una cosa che non andrà avanti.sono convinto che è una propaganda elettorale.andrea

  5. elìa

    Scusa Andrea ma non riesco a capire il tuo post, perché sembra quasi che tu dica che chi come me dice che devono essere le Banche attualmente coloro che controllano l’azienda a finanziare progetti industriali fa propaganda elettorarle mentre quelli che dicono tipo sindacati e Sindaco qualcuno ci deve mettere i soldi ovvero lo Stato quello è un piano serio spero che tu dicevi che loro stanno facendo propaganda elettorarle perché ormai credo che sia chiaro a tutti che lo Stato non può dare Soldi.
    Infatti se leggi l’unità di oggi Profumo dice ad Anselmi, caro Gianni il commissariamento è una bischerata perché nessuno ti dara i soldi per nessun progetto per una ditta decotta che vuol dire in fallimento.

  6. andrea

    si dicevo che era il sindaco con tutto il pd che fa propaganda elettorale.però spero che nel sindacato ci siano anche persone serie senza pensare alla politica e cercare di dare una mano a noi operai.utopia?

  7. Riccardo Gelichi

    Ora però Elia, vedi di tirare fuori una proposta concreta, non lo dico in tono polemico, però, ad oggi, verosimilmente cosa si può fare: A) per bonifiche e rilancio delle aree bonificate, come e in che tempi, o meglio come può condizionare il Comune e il Governo l’attuale proprietà sulla base dello scenario attuale B) Quale progetto industriale può reggere per il futuro ? Si può rivedere tutto in una prospettiva di territorio e non necessariamente una ormai utopica siderurgia a tutto tondo ? Insomma, qualcuno le responsabilità se le dovrà prendere, invece di fare a scaricabarile. O sbaglio ?

  8. elìa

    Andrea è vero da come scrivo sembra che io sia contro il sindacato mentre in realtà io sono uno convinto che TUTTI i lavoratori dovrebbero iscriversi ad un sindacato, il problema che il sindacato la qualità dei suoi dirigenti è calata notevolmente, una volta veniva fatta formazione sindacale al suo interno e ricordavano bene quale sono i doveri del sindacato ovvero quello di salvaguardare i lavoratori; OGGI non è proprio così, oggi cercano di salvaguardare la organizzazione, quando un sindacato è un organo attivo sulla scelta di chi assumere, di chi promuovere (qualcuno probabilmente mi dirà che in Europa e negli USA e il sindacato che assume, mentre non è proprio così, essi danno i dettami di come e che tipo di lavoratori devono assumere e perché devono assumere ma anche spesso quando ridurre il personale che è diverso che fare scegliere chi assumere o promuovere visto che conosco decine di persone che sono entrati o promossi perché iscritti ad un sindacato) di colpo diventi contuso con l’azienda e permettimi anche ricattabile. Per esempio ultimamente è di moda fare accordi lesivi contro la sicurezza dei lavoratori, conosco non uno, non una decina ma un centinaio di lavoratori dello stabilimento che mi raccontano che si erano infortunati e invece di denunciare l’infortunio all’INAIL si sono messi in malattia altrimenti tutto il reparto poteva rischiare che il loro premio di produzione si abbassasse. Ma stiamo a scherza, se c’è un infortunio vuol dire spesso e volentieri lasciando perdere la disattenzione che c’è qualcosa che non va nella mansione che tu svolgi e l’azienda deve intervenire spendendo soldi sulla sicurezza, ma se non lo denunci come si fa a sapere dove investire o costringere tramite L’INAL ad investire sulla sicurezza dei lavoratori. Prima il sindacato mai avrebbe giocato al ribasso sulla sicurezza dei lavoratori oggi sembra di moda fare compromessi al ribasso per assumere uno o due operai in più e nominare capi turni o reparti alcuni iscritti. L’esempio eclatante di recente permettimi è stato quello che l’azienda riduceva la produzione loro invece di chiedere di investire sulla struttura hanno richiesto di assumere 150 lavoratori a tempo determinato, ma stiamo a scherza, il sindacato deve pensare prima di tutto in periodo di crisi a salvaguardare il lavoro dei fissi dopo se il mercato aumentava pretendere che i determinati venissero assunti fissi, dando così un messaggio negativo agli eventuali compratori che qui in Italia in periodo di crisi non si investe ma si aumenta il numero dei lavoratori tanto ci sono gli ammortizzatori sociali.
    Andrea scusa lo sfogo che non centra nulla con l’argomento del Blog, adesso dopo quello che ho risposto sopra rispondo alla tua domanda ti dico di SI ma solo se i lavoratori sindacalisti tornino al loro ruolo pensare al lavoro e non alla politica e questo vuol dire a volte fare anche scelte impopolari come licenziare qualcuno per salvare l’impresa ed il lavora ai più.

  9. elìa

    In risposta a Riccardo ti dico quello che dico da un anno e mezzo, tutto dipende dalle Banche che devono investire per rendere più appetibile l’azienda, sulla suo organizzazione, sulla sicurezza, se vogliano sul la creazione di un forno elettrico ok tutto va bene basta che investa per modernizzare io sinceramente sono convinto che visto che sono Banche primarie possono fare anche un progetto per salvare il ciclo integrale e garantire all’eventuale compratore che vorrà comprare un progetto di partenariato privato con loro e nella parte di interesse pubblico un project financing finanziata magari dalla Cassa depositi e risparmi poi la Politica Nazionale facendo il suo ruolo deve integrare quel progetto od un altro qualsiasi progetto che l’impresa voglia presentare per la salvaguardia della impresa con l’intervento degli AIUTI DI STATO nella forma di bonifiche, defiscalizzazione, ammortizzatori sociali o formazione di riqualificazione per i lavoratori che verranno dismessi, aiuti orizzontali per le aziende che vogliano assorbire i lavoratori dismessi ed con un sindacato serio pronto a ridimensionare in piccola parte l’attuale forza lavoro e riqualificando i lavoratori. Oggi però abbiamo perso un anno e mezzo da quello che io urlo nel deserto che anche se è brutto dirlo la proposta della Klesch attualmente è la via di management più sicura per salvaguardare almeno 50/60% della forza lavoro e di salvaguardare in toto l’indotto ovviamente pretenderei dal Governo un piano di aiuti Stato in favore dell PMI per cercare di riassorbire il più possibile i lavoratori dismessi.

  10. andrea

    grazie della delucidazione ciao andrea

  11. stefano

    Sottoscrivo in pieno la risposta di Elia : l’unica cosa sensata che possono fare Governo e Comune è rendere più appetibile possibile l’acquisto del sito lucchini da parte di un investitore (bonifiche , premi di cubatura , infrastrutture, gestione intelligente degli esuberi non solo con la Cig ma con riqualificazione e possibilmente piani di riassunzione del personale da parte di nuove imprese ,attirate con i mezzi che hanno comunque a disposizione le pp.aa. , e da parte dello stesso acquirente nelle attività turistico/ricettive che mi pare d’aver capito voglia affiancare alla attività siderurgica rimanente) e non certo pensare di organizzare scioperi ad oltranza o occupazioni stradali come ho sentito dire.
    Questo comportamento sarebbe veramente irresponsabile perchè facendo fuggire l’unico soggetto interessato ed essendo chiaramente impercorribile la osannata strada del commissariamento (basta leggere la gelida risposta di Profumo al sindaco!),e quindi rimanendo il fallimento,
    si condannerebbero i lavoratori a disoccupazione perpetua e le imprese della zona alla chiusura o ad un forte ridimensionamento.
    Credo che un’opinione pubblica consapevole e dei politici intelligenti ,e non intruppati come Yesmen dietro le farneticazioni veterostataliste degli amministratori attuali,dovrebbero cominciare a far sentire la propria voce (ed anche alta) perchè qui non si sta facendo una discussione accademica ma si decreta la vita o la morte di un intero territorio.

  12. Mirko

    Scrivere che “ultimamente è di moda fare accordi lesivi contro la sicurezza dei lavoratori, conosco non uno, non una decina ma un (centinaio) di lavoratori dello stabilimento che (mi raccontano)” , significa scrivere delle cose inesatte e false. Quindi consiglierei di attivare la mente e informarsi bene, prima di dar la via alle mani su di una tastiera per poi scrivere inesattezze, o peggio ancora offensive e non vere..

  13. angelo

    Qui non si discute della buona fede degli attori principali, Sindaco-Sindacato-Politica, qui sono fortemente in dubbio le capacità di questi soggetti.
    In un periodo così difficile ci vorrebbero persone all’altezza , forse dei giganti .
    Invece, incredibile a credersi, la cosa è governata non da nani ma da sottotraccia.
    Questo sì che è grave e decisivo.

  14. libero pensatore

    Mirko se tu parli così vuol dire che non lavoro in fabbrica o sei un sindacalista pertanto dico tutto, altrimenti non diresti ciò, io mi sono infortunato al braccio destro, mia sbadatagine ok ma il mio capo turno si avvicina a me e mi dice, guarda converrebe che ti mettessi in malattia tanto è lo stesso per te però se vai in infortunio l’azienda crea dei problemi con il premio. Te che fai, dici di no, parli con il tuo referente sindacale quelli più ostici e loro ti dicono lo stesso, ok ho capito nel cXXo lo prendo sempre io ma di certo non mi faccio nemico l’azienda, i compagni di lavoro e il sindacato, dunque vedi te se sono inesattezze o storie vissute.

  15. Mirko

    @ libero pensatore, io lavoro in fabbrica e sono il coordinatore della Fiom. Hai descritto molto bene cosa accade in certi casi, e nel tuo, hai fatto una scelta, quella di ascoltare e fare ciò che ti ha consigliato il capo turno prima ed il tuo referente sindacale. Bene, adesso prova a farti spiegare dal tuo referente sindacale, come sono costruiti i parametri del Premio di risultato, poi mi cerchi e lo chiedi pure a me, che sono stato uno dei firmatari di quell’accordo; vediamo se le due versioni combaciano o convergono. PS: per l’anno 2011 il premio di risultato ha dato dei parametri che alcuni reparti hanno perso durante l’anno, ma hanno ripreso nel conguaglio. Quando poi scrivo che vengono dette inesattezze, mi riferisco anche al fatto di tanti lavoratori che scelgono la strada da te intrapresa, ma nel 2011 tra infortuni e medicazioni siamo molto lontani dalla cifra del centinaio e tengo a precisare che tutte le medicazioni sono registrate indipendentemente dal fatto che diventino infortuni, malattia o franchigia.

  16. elia

    Ciao Mirko Lami sono Elìa Calisi, quando ho detto uno, dieci, cento e per far capire che sono in molti non che sono in cento aver fatto quello che ha raccontato un operaio prima; poi non mi sembra di aver detto baggianate è successo veramente e tu hai confermato che sono successi tali avvenimenti. Poi se vuoi ben sai che io ho sempre rappresentato i DL e ho stipulato a livello nazionale dei CCNL, avendo anche avuto il riconoscimento dal parte del Ministero del Welfare e del Mipaf di aver elaborato il primo CCNL conforme alle convenzioni OIL e se vuoi ti spiego anche io quale sono i parametri del calcolo del premio produzioni però in confronto al calcolo del Premio Inali e dei risvolti burocratici che successivamente nascono dopo alla pratica di infortunio alla Azienda. Però devo dire che ho avuto il piacere di colloquiare con te in alcune occasioni al partito e di sentirti parlare pertanto tu sei invece uno dei permettimi rari casi di buon sindacalista con cui di certo in ambito lavorativo posso anche discutere ma apprezzarne il lavoro. Cordiali saluti Elìa Calisi

  17. angelo

    Ora ci siamo, Il Sig. Elia e il Sig. Mirko parlano al ” partito ” mescolando sindacato-politica-istituzioni, forse che parteciperanno alle primarie per fare il deputato zonale.
    Rammentate che quel posto è stato già prenotato dall’arrampicatore andino e dalla odierna deputata on. Silvia Velo.
    A proposito della dr. Velo on. Silvia avete letto oggi la Nazione ?
    Compratela, è istruttiva sul grado di indipendenza di giudizio dei nostri rappresentanti.
    Poi dicono di Grillo !!!!

  18. Luca

    Ecco qua… su richiesta l’articolo citato da Angelo… come al solito tutto molto imbarazzante… Saluti, Luca.

    IL DIETROFRONT L’ONOREVOLE DEL PD IN UN PRIMO MOMENTO AVEVA ESPERSSO SOLIDARIETÀ AL PRIMO CITTADINO

    Silvia Velo subito «richiamata all’ordine» dal partito
    — PORTOFERRAIO —
    CHE LA VICENDA delle dimissioni di Peria abbia seminato scompiglio nel Pd, con tanto di richiami all’ordine, lo dimostra il clamoroso dietrofront sulla vicenda effettuato dall’onorevole Silvia Velo.

    «ESPRIMO tutta la mia solidarietà e comprensione — aveva scritto l’onorevole Velo in una nota arrivata nelle redazioni — per il gesto di Peria. E’ evidente che una decisione come quella esprime un allarme ed un disagio forte, del quale tutte le istituzioni devono farsi carico ed auspico che la Regione Toscana sia conseguente a questo gesto e rispetti gli impegni già presi dal presidente della Toscana Enrico Rossi e dall’Assessore regionale alla salute Luigi Marroni. Al tempo stesso, però credo che proprio in questi momenti di grande difficoltà Portoferraio e tutti i cittadini elbani abbiano, più che mai, bisogno che le istituzioni siano al loro fianco e difendano i loro bisogni ed interessi».

    UN’ORA E MEZZO dopo la correzione di tiro. «Sarebbe stato meglio che Peria — è il Velo pensiero numero 2 — avesse scelto di intraprendere strade alternative a quella delle dimissioni. E’ un momento molto difficile per Portoferraio e per tutta l’Elba che richiede che tutte le istituzioni rimangano al loro posto, al fianco dei cittadini».

    «SIAMO CONSAPEVOLI che il gesto compiuto da Peria rappresenta la manifestazione di un disagio legato ai tagli derivanti dalla crisi del nostro Paese. Tuttavia — concluide la Velo — è bene ricordare che la Regione Toscana, che subisce a cascata gli stessi tagli, ha sempre dimostrato grande sensibilità sul mantenimento dei servizi sociali e sanitari e siamo sicuri lo farà anche in questa occasione».

  19. elia

    Angelo sei stupendo, che vuol dire se io è mirko siamo dello stesso partito, perché oggi l’unici che possono parlare e di politica sono solo i Grillini che bensì abbiano molte potenzialità sono strutturati al non rispetto del pensiero altrui come se loro avessero la verità assoluta ( e quello della verità assoluta è tipica delle dittature ovvero o con noi o contro di noi lol) anzi ti mostra come possono essere seri i veri partiti dove due persone di esperienze di vita e lavorative diverse possono trovare punti di contatto oppure tranquillamente pensare che l’uno o l’altra sbagli. Ahhh dimenticavo per i Grillini non si confrontano con nessuno perché loro non è un pensiero politico ma è un dogma religioso del Dio Grillo lol. Pertanto un consiglio mi permetto di dartelo, il movimento di Grillo è una grande bella cosa con gente che ha davvero tanta voglia di fare qualcosa di costruttivo per questo paese (anche se mi permetto di dirti che FRA IL DIRE E IL FARE C’E’ DI MEZZO IL MARE non è semplice come molti pensano Amministrare e/o Governare) ma sarebbe meglio però che non foste una oligarchia di pochi e vi liberaste del vostro fondatore e guru Grillo, altrimenti dal quel bel movimento con grandi potenziali che avete rischiate di fare la fine di altri partiti o movimenti padronali, tipo IDV, Pdl, Lega ecc. In sintesi meno scientology al suo interno e più confronto di pensiero con gli altri.

  20. Mirko

    francamente non mi stupisco più di nulla, neanche di ridicolezze che vengono scritte dal sig. angelo, per pura fantasia, oppure lui conosce e allora farebbe bene a farlo sapere anche a me.

  21. andrea

    ciao a tutti sono andrea e volevo spezzare una lancia ha favore di Mirko ed Elia anche se non ne hanno bisogno perchè hanno spiegato bene come funziona il mondo in fabbrica.per quanto mi riguarda se parlano dei problemi del nostro territorio davanti ad una sede politica o sindacale almeno loro lo fanno ,altri commentano e basta.

  22. angelo

    Grazie dello stupendo sig. Elia.
    Come fate a non capire che non si può mischiare sindacato e politica.
    Se poi si aggiunge che anche le istituzioni ( il sindaco ad esempio ) partecipano di questa perversione culturale siamo rovinati.
    Non ci vuole molto per capire questo. Siete stati comunisti, leggete un pò nel vostro passato e vedrete che persino nel PCI questa cosa veniva condannata.
    Sforzatevi un pò, leggete o fatevelo raccontare dai rottamandi che vi siedono ancora accanto.
    Non ve ne abbiate a male, si può essere ignoranti a nostra insaputa.
    Serenità, mi raccomando.

  23. elia

    Scusami Angelo se faccio una precisazione, la politica non può fare attività sindacale perché nel contesto politico essa è fuori dalle parte e spesso deve fare da tramite tra le associazioni datoriali e lavoratori, ma che le associazioni non debbano fare filosofia politica questa è la prima volta che la sento. Secondo te per esempio da quale filosofia nasce la legge 300/70 “Statuto dei Lavoratori”. Dove nasce la più recente decreto legge 81/2008 sulla sicurezza dei luoghi di lavoro ovvero dalla sinergia, partecipazione e filosofia del sindacato lavoratori e delle Associazioni di Categoria imprenditoriali e dal Governo. E’ quando i Governi non ascoltano le Associazioni di categoria datoriali e lavoratori vedi la Fornero che creano delle riforme del lavoro bizzarre, nel quale siamo d’accordo che fa creata una nuova riforma del lavoro e della previdenza visto che i tempi sono cambiati ma non con colpi di testa tipo alla Grillo, ovvero io so di aver ragione, io faccio come mi pare, la vera politica è concertazione.

  24. davide

    X libero pensatore
    Quando il CT ti ha detto che l’azienda fa storie,ti ha detto una cazzata: è il CT stesso che fa storie perchè è lui direttamente che ci rimette soldi perchè ti sei fatto male nel suo turno…mi piacerebbe conoscere il nome di tale CT.

  25. andrea

    caro angelo il sindacato avvolte deve fare sinergia con la politica perchè è la politica che può far tramite con le istituzioni,poi se devono ragionare ognuno nelle sue stanze posso essere daccordo con te.poi dove è scritto che un sindacolista non debba avere idee politiche e farle fruttare x il bene della collettività.e poi finiamola di pensare che tutti pensino al suo posticino perchè è pura demagogia.andrea

  26. angelo

    Leggete oggi sul Tirreno le cave di Campiglia e capirete forse meglio che vuol dire
    non separare bene le funzioni dei vari soggetti isituzionali presenti sulla scena pubblica.
    Non fate gli struzzi alzate gli occhi e osservate anche come si sono comportati gli osannati amministratori comunisti-pds-ds-pd legati alla rete sindacale e inprenditoriale.
    State scherzando !
    Ditelo che state scherzando.
    Ma qui non si tratta di scherzi queste sono cose serie, preoccupanti e luride.
    Non ne convenite ?
    Allora state sereni che le cose procedono bene per i vostri amici e compagni.
    Compagni, compreso ?.

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