PRIMARIE: PIETRELLI «IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE»
Val di Cornia – Abbiamo intervistato Martina Pietrelli, coordinatrice del gruppo promotrice di Matteo Renzi per la Val di Cornia, sul dopo elezioni, sul ballottaggio di domenica prossima e sul futuro del gruppo dei “renziani” in Val di Cornia.
– Siete soddisfatti del risltato ottenuto a Piombino e in Val di Cornia?
Abbiamo avuto un risultato eccezionale e inaspettato. Nessuno di noi pensava di vincere il primo turno a San Vincenzo e a Campiglia per esempio, e perfino all’Elba. Eccezionale anche il risultato di Piombino dove nessun candidato alternativo a quelli sostenuti in passato dal gruppo dirigente è mai arrivato al 34,4%. Ed è un risultato perfettamente in linea con quello di Renzi a livello nazionale, il 35,5%.
– Per il ballottaggio vi sentite di partire svantaggiati o come dice Renzi si riparte dallo 0 a 0?
E’ vero che si riparte da 0 a 0. Il ballottaggio ha sempre avuto una storia a sé. Domenica 2 dicembre il risultato non è per nulla scontato, non solo perché ad oggi Renzi e Bersani sono separati a livello nazionale da meno di 300mila voti, ma anche perché la forza della proposta di Renzi è grande e in espansione. Tanti di quelli che hanno già votato potrebbero cambiare idea o comunque essendo solo due i candidati scegliere Renzi, perché no, e comunque noi siamo motivatissimi e sono convinta che ritorneremo in massa a votare.
Poi bisogna ricordare anche che chi non si è registrato e non è andato a votare al primo turno, ma vuole andarci domenica per il ballottaggio, può farlo registrandosi il 29 e il 30 di novembre. Dobbiamo sempre capire dove e come, e lo diremo appena possibile, ma è una cosa che si può fare e che sarebbe importante estendere il più possibile per favorire la partecipazione.
– Come interpreti a livello politico, specie nella rossa Toscana, i risultati di questo voto?
A livello politico dico solo che questo voto e questo consenso a Matteo Renzi è una chiara richiesta di cambiamento delle persone e dei nostri elettori alla classe politica in generale e al nostro partito, il PD. E questo fatto è importante perché dimostra che il PD è già un punto di riferimento per milioni di cittadini ma potrebbe esserlo per molti, ma molti di più. Chi non legge questa realtà, sbaglia analisi e dunque sbaglierà anche la soluzione ai problemi enormi della politica italiana e della società.
– Puoi da questo risultato in Val di Cornia estrapolare delle dinamiche a livello locale?
Le dinamiche locali non ci interessano, anzi il voto della nostra zona dimostra che siamo parte di una tendenza nazionale e toscana in particolare. Certo le questioni locali possono influire, nel senso che ognuno di noi parte dalla sua esperienza personale e dal suo vissuto quotidiano, però quello che ha spinto le persone ad andare a votare e a votare Renzi è una voglia generale di voltare pagina e di guardare con occhi nuovi al futuro, chiudendo con i vecchi riti e sistemi del passato.
– Passato presente e futuro. Dal volantino negato alla festa del PD al dopo elezioni. Cosa speri per i renziani della Val di Cornia nel futuro?
L’atteggiamento del gruppo dirigente locale del partito, purtroppo, è stato molto chiuso per non dire ostile nei nostri confronti fin dall’inizio e il volantinaggio negato alla festa del PD di Piombino ne è stato in qualche modo il simbolo. Dopo questo voto non so cosa succederà, il gruppo del nostro comitato è assolutamente spontaneo e unito dall’entusiasmo che Matteo Renzi ha messo in moto, ma ci sono persone in gamba che per la prima volta si sono avvicinate alla politica e dunque sarebbe importante che queste persone restassero attive. Ma dipende da due cose: la prima dalla loro volontà di continuare a impegnarsi attivamente in politica, la seconda dall’atteggiamento dei dirigenti del partito locale nei nostri confronti. Una cosa è certa: chi alza un muro rimarrà prigioniero. Comunque vedremo dopo cosa succederà. Intanto pensiamo a vincere il ballottaggio domenica 2 dicembre. Perché, come dice Matteo, il meglio deve ancora venire.
Giuseppe Trinchini