SAN VINCENZO: LA STORIA INFINITA DEL BAYAHIBE
Quella dello stabilimento balneare Bayahibe di San Vincenzo sembra davvero la storia infinita. I lavori per costruire questo bagno, definito da molti come l’ecomostro di San Vincenzo, sono iniziati ormai molti anni fa ma sono stati bloccati a causa della vertenza legale tra i cittadini ricorrenti al Tar, il Comune e la società Acquachiara, che ne è il concessionario. Ora i lavori sono ripresi ma il quadro appare tutto fuor che chiaro.
La variante al progetto era stata bocciata dal Tar e poche settimane fa quasi 900 firme erano state raccolte e consegnate dal “Comitato dei cittadini di via Etruria e via del Tirreno” all’assessore all’urbanistica Alessandro Bandini. E, nonostante questo, i lavori sono improvvisamente ripresi.
Questa “novità” che ha visto la non accettazione delle modifiche richieste dal comitato al concessionario ha ovviamente portato scompiglio tra gli abitanti della zona che non intendono subirla passivamente. Il Comune, dal canto suo, nella persona dell’Assessore all’Urbanistica ha espresso l’intenzione di agevolare la ricerca di una mediazione tra i firmatari della petizione per la demolizione dello stabilimento al fine di raggiungere una demolizione parziale della struttura.
Nel frattempo il Forum per San Vincenzo è intenzionato a portare la questione nel prossimo consiglio comunale. Il gruppo sostiene infatti che la trattativa, soprattutto se agevolata dall’Amministrazione, non può prescindere dalla correttezza degli atti e della completezza dell’iter procedurale della pratica edilizia. Le tempistiche sono invece ormai tutte scadute, sia per la concessione, sia per le modifiche alle varianti del progetto, e risulta pertanto difficile pensare ad una soluzione “pacifica” e priva di danni per la comunità.