NOTIZIE DALLA COSTA ETRUSCA DEL 2 GENNAIO 2013
PIOMBINO: TUNISINO VIOLENTO PICCHIA IL CAPOTRENO
Un ferroviere è stato picchiato da un giovane tunisino la mattina del 31 dicembre 2012 alla stazione di Piombino marittima. Il tunisino ha aggredito il capotreno che gli aveva contestato di viaggiare sprovvisto di biglietto. Per tale ragione un ventottenne di origine tunisina è stato arrestato dai carabinieri di Piombino, in provincia di Livorno nei pressi della stazione dei treni. Il giovane ha aggredito il capotreno del convoglio diretto a Pisa, che intendeva identificarlo per cominargli la sanzione, colpendolo con diversi pugni al volto.
Quando sono arrivati sul posto i volontari della Misericordia (ambulanza con medico a bordo) – intorno alle 9 , allertati dal 118 di Livorno – hanno trovato il capotreno, 53 anni, ancora a terra sul vagone, ferito. Il capotreno è stato accompagnato al pronto soccorso di Villamarina con evidenti ferite al volto ed ecchimosi (più un forte mal di testa). I carabinieri nel frattempo avevano già bloccato l’autore delle percosse. I militari hanno portato il tunisino al comando per le indagini di rito e la successiva denuncia per lesioni e ora si trova il stato di arresto.
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GIOVEDI 3 GENNAIO A PIOMBINO «CAMBIARE SI PUO’»
Nel pomeriggio del 20 dicembre, presso la Saletta Rossa del Comune di Piombino si è riunito il primo gruppo di cittadini che hanno mostrato adesione al progetto di Cambiare Si Può. Così per giovedì 3 gennaio alle ore 17.30 presso la Saletta Rossa del Comune di Piombino si terrà il secondo incontro.
«Durante il primo – spiegano gli aderenti al movimento – è emerso subito un significativa desiderio di affrontare i contenuti più frequentemente in discussione in questi ultimi mesi, a partire dalla legalità, al costo delle campagne elettorali fino alla crisi della politica. Alcuni hanno anche evidenziato la necessità che i punti programmatici di “Cambiare si può” analizzino con profondità l’intervento dello Stato nell’economia quale soluzione ineludibile per la crisi del capitalismo e indichino più chiaramente le strategie da adottare per riscrivere la ricetta di una nuova sinistra che si proponga di affrontare le problematiche di questi anni in maniera radicalmente contrapposta alle politiche del neo liberismo».
«Infine – proseguono – la discussione si è spostata sul dibattito che sta maturando tra le varie forze che stanno dando vita al progetto di “cambiare si può”. E’ subito apparsa condivisa l’istanza di molti di ripartire dal basso per ricostruire tutti insieme un nuovo grande movimento di sinistra, ma è anche stato palesato dai più che questo percorso vada affrontato accordando pari dignità a tutte le componenti, partiti compresi, cui nessuno può negare di aver ricoperto un ruolo fondamentale anche in questi anni bui di crisi della politica e della democrazia».
«E’ ovvio che prendere le distanze dal modus operandi di molti partiti e politici, che si sono occupati solo di far carriera producendo vantaggi solo per i loro clienti, non possa significare automaticamente fare di tutta un’erba un fascio e che sia necessario invece distinguere chi ha lasciato che le idee venissero sostituite dagli interessi da coloro che invece, pur privati della ribalta, hanno continuato a fare politica stando vicini ai movimenti e in genere a tutte le forze che si oppongono alla globalizzazione. E’ quindi emerso che la questione non sia puntare l’indice contro i partiti politici, che comunque sono tutt’ora l’ossatura per consentire ai cittadini la partecipazione attiva alla vita politica, ma sia invece necessario individuare un autentico metodo democratico che dia voce a tutti i partecipanti al confronto».
«E’ anche stata discussa l’esigenza di affrontare una profonda analisi sugli sviluppi del sindacalismo in Italia, specialmente dopo le disgraziate recenti riforme che hanno messo in seria discussione la visione storica del contratto nazionale e della rappresentatività delle organizzazioni sindacali. E’ di palese evidenza – concludono – che vi sia la necessità di far sviluppare una discussione in cui si mettano a confronto le dinamiche dei movimenti politici e dei sindacati, nella convinzione che entrambi siano coinvolti dalle medesime esigenze di rinnovamento verso nuove forme di partecipazione democratica».
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GIOCO D’AZZARDO: DA IERI I GESTORI OBBLIGATI AD AVVISARE DEI RISCHI
Dal 1° gennaio 2013, tutti i gestori di sale da gioco e di esercizi in cui vi sia offerta di giochi pubblici, o anche di scommesse, avranno l’obbligo di esporre ben visibile materiale informativo sul gioco d’azzardo: in fondo alla locandina, le due domande per capire se si è o meno a rischio dipendenza.
Lo prevede il decreto-legge cosiddetto Balduzzi, convertito in legge l’8 novembre 2012, che obbliga i gestori a “esporre, all’ingresso e all’interno dei locali, il materiale informativo predisposto dalle aziende sanitarie locali, diretto a evidenziare i rischi correlati al gioco e a segnalare la presenza sul territorio di servizi di assistenza pubblici e del privato sociale dedicati alla cura e al reinserimento sociale delle persone con patologie correlate al gioco d’azzardo patologico (GAP)”.
In Toscana, il materiale informativo è stato predisposto dall’assessorato al diritto alla salute, avvalendosi del contributo di professionisti esperti nella prevenzione e cura delle persone con problemi di GAP. Le locandine verranno “personalizzate” da ciascuna Asl, che le consegnerà a tutti i gestori di locali interessati. Nel materiale informativo ci saranno logo della Asl e i recapiti telefonici dell’Urp, l’Ufficio relazioni con il pubblico, per avere informazioni sui servizi di cura.
Nella locandina, si spiega che il gioco d’azzardo patologico è un disturbo del comportamento che rientra nell’area delle cosiddette “dipendenze senza sostanze”; che può sembrare innocuo, ma in realtà può provocare una pericolosa dipendenza in tutte le fasce di età. Si elencano i vari tipi di gioco d’azzardo: slot machine, lotterie, gratta e vinci, poker on line, scommesse sportive, bingo, casinò on line, ecc.
In fondo alla locandina, le due domande per scoprire se si rischia la dipendenza da gioco, e i contatti a cui rivolgersi per avere informazioni e aiuto.
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SAN VINCENZO: “H2O E LA RANA BEONA” AL TEATRO VERDI
Nell’ambito delle iniziative di solidarietà promosse dal Comune di San Vincenzo in occasione di “Verde Dicembre”, la Fidapa di San Vincenzo-Val di Cornia, in collaborazione con il Teatro dell’Aglio, presenta “H2O e la rana beona”, spettacolo per bambini con Erika Gori e Francesca Palla che andrà in scena domani, giovedì 3 gennaio, alle ore 17 presso il Teatro Verdi di San Vincenzo.
Il ricavato dello spettacolo, per cui è prevista un’offerta libera, sarà devoluto al Comune di San Vincenzo, che patrocina l’iniziativa, per finanziare progetti di solidarietà. Uno spettacolo divertente che coinvolge attivamente i bambini alternando ritmi, suggestioni, risate e commozione, con l’obiettivo di indurli ad un uso più consapevole di una risorsa vitale come l’acqua.