VAL DI CORNIA: FACEBOOK E L’ALTRA FACCIA DELLA DEMOCRAZIA
Abbiamo già parlato in passato dell’importanza che stanno rivestendosempre di più i social network per una nuova forma di partecipazione alla vita delle comunità locali. I gruppi di facebook su cui condividere notizie ed opinioni si sprecano anche in Val di Cornia.
Facebook quindi come luogo d’incontro e di libera espressione? Mica tanto, a giudicare dalle chiusure “forzate” dei gruppi su Piombino e San Vincenzo una volta che questi diventano “scomodi” per il politico di turno. Cerchiamo di capire quindi cosa sta succedendo.
La prima chiusura “forzosa” era già avvenuta a San Vincenzo qualche mese fa. Il gruppo “San Vincenzo è dei sanvincenzini o no?” era stato chiuso dagli amministratori del gruppo perchè a “loro” dire (le virgolette sono d’obbligo: sarà stato davvero il loro pensiero? O sarà stato quello di qualcuno più in alto dei due giovani fondatori?) era diventato troppo politico. Tradotto: si parlava troppo degli errori dell’amministrazione comunale. Di risposta a questa forma di censura nacque il gruppo “San Vincenzo, democrazia e libera opinione ” che già dal titolo vuol far capire che l’intento rispetto al precendente è quello di far parlare tutti, nel bene e nel male, e che attualmente conta oltre 700 iscritti.
Oggi è la volta di Piombino. Il gruppo “Piccoli e Grandi problemi @ Piombino” chiude per volere degli amministratori. Le motivazioni da questi espresse in un lungo post le potrete leggere integralmente alla fine di questo articolo.
La notizia è subito arrivata anche al gruppo sanvincenzino, dove da alcuni giorni si esprimeva solidarietà per la cancellazione dei commenti di alcuni membri del gruppo piombinese considerati off topic dagli amminstratori, commentando inoltre che quello di “Piccoli e Grandi problemi @ Piombino” era un gruppo troppo manovrato dagli esponenti del PD piombinese e allo stesso tempo interpretando la “censura” come una mancanza di conoscenza del web, che è molto meno controllabile e censurabile di quanto sembri ad occhi inesperti.
E ora si commenta su San Vincenzo: «per chi fosse interessato, gli amici piombinesi hanno appena aperto un nuovo gruppo, dopo la chiusura di quello vecchio perché dava noia al “palazzo”… (noi ci siamo già passati). Finalmente ci sarà un gruppo “libero” anche a Piombino . Il gruppo nuovo si chiama “PIOMBINO LIBERAMENTE”». Il nuovo gruppo al momento o è già stato cancellato o si tratta di gruppo segreto, non ricercabile direttamente da facebook, ma funzionante solo su invito.
Sorge spontaneo un pensiero: per quanto le amministrazioni (o chi per loro) vogliano nascondere le magagne sotto il tappeto, almeno per ora, il web offrirà sempre un luogo per confrontarsi liberamente senza censure.
Irene Caroti
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Ed ecco il post in cui si spiegano le motivazioni della chiusura del gruppo facebook.
Molto spesso nella vita arriva il momento di dire “basta” o, se si preferisce, di mettere la parola “fine” ad una situazione, un rapporto, un’amicizia irrimediabilmente compromesse e protrattesi eccessivamente nel tempo.
Questo è uno di quei momenti: il Gruppo, nella sua struttura attuale, è arrivato al capolinea.
Qualche mese fa, mossi dalla necessità di dare una necessaria rassettata all’inevitabile “caotica presenza” causata da 1.600 e passa Membri, abbiamo ritenuto opportuno introdurre un Regolamento.
All’inizio il suo contenuto è stato criticato, contestato, disapprovato; in seguito è stato puntualmente disatteso, eluso e infranto.
In qualità di anfitrioni volevamo illustrare le semplici regole del locale.
Ci siamo invece scontrati con chi, refrattario ad ogni regola – anche la più elementare – ha scambiato il Gruppo per casa propria, o peggio, per la curva dello stadio dalla quale urlare tutto ed il contrario di tutto sostenendo il concetto, sulla base di chissà quale misteriosa alchimia, che su Facebook TUTTO, appunto, è lecito.
Abbiamo chiesto di non fumare nel salotto.
Ci siamo ritrovati non solo con chi ha buttato la cenere – e pure il mozzicone – sul tappeto ma anche con chi ha messo i piedi sul divano, chi ha scritto sulla tappezzeria, chi è salito sul tavolo, chi ha rotto i bicchieri.
Non era questo lo scopo che ci eravamo prefissati, non era questo il risultato che volevamo perseguire.
Nel nome di una presunta democrazia, strenuamente invocata da alcuni quanto disinvoltamente interpretata da altri, siamo stati apostrofati in malo modo, insultati, derisi, sbertucciati.
Siamo stati accusati di gestire il Gruppo con un taglio dittatoriale, cancellando arbitrariamente i messaggi ritenuti “scomodi”, salvo poi scoprire che i messaggi erano cassati dai rispettivi autori che, oltretutto, se ne guardavano bene dal fornire la benché minima giustificazione al loro operato.
Siamo consapevoli che a Piombino, e dintorni, ci sono 30.000 statisti e che si fa politica anche bevendo una tazzina di caffè ma sulla base di quanto previsto dal Regolamento, onde evitare di trasformare il Gruppo in un pollaio, abbiamo più volte educatamente chiesto di astenersi dal fare propaganda politica.
Per tutta risposta ci è stato detto che il Gruppo dava faziosamente spazio ad alcune formazioni/movimenti a dispetto di altri e che i messaggi erano graditi solo se riferiti a certi partiti e/o personaggi più o meno noti della scena locale.
Anche gli argomenti di più ampio respiro, quelli per intenderci relativi alle problematiche quotidiane della città e quindi pienamente attinenti alla peculiarità del Gruppo, sono stati molto spesso caratterizzati da insulti e divagazioni inutili o fuori tema; terreno fertile per chi antepone la turbativa al dialogo, la provocazione gratuita alla buona educazione ed al rispetto reciproco.
Ancora una volta:
non era questo lo scopo che ci eravamo prefissati, non era questo il risultato che volevamo perseguire.
Continuare in questo modo non è più possibile, né accettabile e nemmeno tollerabile.
Si è quindi stabilito di chiudere il Gruppo.
E’ una decisione tanto deludente quanto deprimente ma nessuno di noi ha più la voglia di avvelenarsi il sangue in una gestione che diventa ogni giorno più faticosa, senza dimenticare che la moderazione di un Gruppo “difficile” comporta tempo sottratto a lavoro, affetti ed interessi personali.
Doveva essere un divertimento, si è trasformato in una sofferenza.
Abbiamo iniziato questa avventura armati di sani propositi, buona volontà ed un pizzico di curiosità; si sono tutti persi per strada, vittime di una sconcertante situazione ormai logora ed insostenibile.
Ci abbiamo letteralmente messo la faccia, oltre ad un nome e cognome tangibili.
Ci siamo scontrati con nick di fantasia e abbiamo cozzato contro fastidiosi anonimati di comodo.
Sia chiaro che non chiudiamo per ritorsione contro i “pochi” ma per correttezza verso i “tanti” che, nonostante la spiacevole piega presa dal Gruppo negli ultimi tempi, continuano comunque a seguirci esprimendo un comprensibile disappunto e manifestando la propria vicinanza.
A loro va il nostro sentito ringraziamento ed un caloroso “Arrivederci!”.
Ai politicanti della domenica (di qualsiasi colore), a quelli che “c’è solo pane e propaganda”, a chi ha trasformato il Gruppo in una tribuna privata per dare voce alle proprie frustrazioni, a chi ha usato lo spazio comune per regolare vendette e diatribe personali, alle vittime delle angherie degli Admin di “piccoli & GRANDI problemi @ Piombino” va il nostro augurio di proseguire la loro strada in uno dei tantissimi Gruppi presenti su Facebook dove troveranno sicuramente il modo di esprimere le proprie idee nella maniera a loro più congeniale.
Il Re è morto, lunga vita al Re!
Strano articolo. in un paese normale le affermazioni fatte,sopratutto se fatte da un giornalista,vanno suffragate dalle prove . In questo caso mi sembra piu’ una diceria da bar. Si potrebbe pensar male dopo la vicenda del carnevale …
Ma quel gruppo è sempre aperto …. quindi quale chiusura forzosa ? le minacce di chiusura forse sono pretestuose ?
in effetti la libertà di espressione è difficile da praticare quando c’è un partito padrone che allunga le sue mani dappertutto
X Davide: Se per la vicenda del carnevale intendi i post di denuncia scritti dal sottoscritto sul gruppo “Piccoli e grandi problemi di Piombino” circa un mese fa riguardo la soppressione del contributo per il Carnevale ti informo di due cose.
1) Questo articolo lo ha scritto Irene Caroti. Quindi mi dispiace ma non è farina del mio sacco, ma di una giornalista e psicologa che di mese in mese è sempre più attenta a quello che succede in questo territorio.
2) L’amministrazione piombinese ha speso 20 mila euro per “Open Box” (1 giorno) e 30 mila euro per il capodanno, ma non è stata in grado di trovare 7500 euro per il carnevale che dura un mese. La gravità di questi fatti sarà affrontata non da me, ma dal nuovo direttivo della Pro Loco nelle sedi più opportune (ti faccio notare che per questi motivi si è dimesso un intero direttivo, di cui non facevo neanche parte, dopo un mese dalla costituzione).
3) Il lavoro è lavoro, il volontariato è volontariato. Il Corriere Etrusco è famoso per l’obbiettività dei suoi articoli, e continuerà ad essere sempre così fino a quando io ne rimarrò proprietario.
Cordiali Saluti,
Giuseppe Trinchini
1) Gli articoli si firmano ,e comunque il direttore ne è responsabile (Sallustri docet..)
2) Non metto in dubbio l’obbiettività del tuo lavoro,ma lo scarso spessore giornalistico di questo pezzo: insinuazioni e sentito dire non dovrebbero far parte del tuo lavoro.
3) Per il fatto del Carnevale ti do pienamente ragione,sopratutto perchè non ho trovato giustificazione nell’operato del Comune.