NOTIZIE DALLA COSTA ETRUSCA DELL’8 GENNAIO 2013

CONCORDIA: «NECESSARIO PROLUNGARE LO STATO DI EMERGENZA»

Prorogare lo stato di emergenza per il naufragio della Costa Concordia in scadenza il prossimo 31 gennaio. E’ questa la necessità avvertita dal sindaco. Intanto il relitto continua ad essere di “interesse turistico”.

Il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, lo ha gia’ chiesto informalmente e domenica, nel primo anniversario della tragedia costata la vita a 32 persone due delle quali ancora disperse, lo chiedera’ ufficialmente ai rappresentanti del governo (certa la presenza del ministro dell’Ambiente Corrado Clini) che arriveranno al Giglio per le manifestazioni programmate.

Nel frattempo la nave continua ad essere oggetto di curiosità. E’ di pochi giorni fa la notizia di cinque turisti reduci da una crociera sulla Costa Magicache  sono stati soccorsi dalla Guardia Costiera a Porto Santo Stefano, stremati, infreddoliti e bagnati, dopo una traversata in gommone fino al relitto della Costa Concordia, all’Isola del Giglio, che volevano vedere. Una volta sbarcati dalla Magica, a Civitavecchia, i cinque hanno raggiunto in auto Porto Santo Stefano e poi col gommone sono andati al Giglio. Ma al ritorno le condizioni del mare sono peggiorate: onde ghiacciate e vento gelido.

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CHIUDE FINO A FINE FEBBRAIO L’UFFICIO TURISTICO DI SAN VINCENZO

L’Amministrazione Comunale comunica che l’Ufficio Informazioni turistiche di via della Stazione, gestito in concorso di spesa tra il Comune e la Provincia di Livorno, rimarrà chiuso dal 7 gennaio al 28 febbraio.

L’Ufficio, uno dei pochi nella Provincia con apertura annuale, riprenderà l’attività il primo di marzo, limitando la sospensione dell’apertura al periodo storicamente con minor afflusso.
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“IL PROCESSO” DI KAFKA AL CONCORDI DI CAMPIGLIA

Venerdì 11 gennaio alle ore 21.30, al Teatro dei Concordi di Campiglia, andrà in scena IL PROCESSO di Franz Kafka, per la regia di Ciro Masella.

Un “Processo” che è un sogno. Un brutto sogno. Su un letto di sala operatoria, o forse all’obitorio, c’è un uomo ridicolo in camice bianco. Ridicolo perché nessuno si prende la briga di rispondere alle sue “domande” che in un mondo normale sarebbero lecite e plausibili.

«E’ uno di quei sogni più veri della realtà. Quelli da cui ci si sveglia tutti sudati, col cuore in gola e con il dubbio di aver davvero sognato», spiega Ciro Masella, protagonista e regista. Ma c’è qualcuno che ride di quest’uomo, che lo accusa, lo calunnia senza possibilità di difesa o di contraddittorio. «Questo non è un processo regolamentare – spiega Francesco Niccolini, che ha curato l’adattamento e la drammaturgia del testo – Qui la giustizia non esiste più, o almeno non ha più valore. Ognuno si fa la giustizia che vuole e tutti gli altri, il quartiere, il paese, la città, lo stato, subiscono la legge del più forte. E’ saltato tutto. Dimentichiamoci costituzione, valori, etica. Una nuova tribù comanda, con i suoi totem e i suoi nuovi saggi. Tutto arbitrario, imperscrutabile, privo di logica. O forse è la logica che è cambiata e ancora non riusciamo ad abituarci. Nulla di serio. Tutto grottesco. Da ridere».

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CORRADO TEDESCI SUL PALCOSCENICO DEL VERDI CON “NON DOVEVAMO PARLAR D’AMORE?”

Venerdì 11 gennaio alle 21.15 al Teatro Verdi va in scena “Non dovevam parlar d’amore?” di  e con Corrado Tedeschi.

É il secondo spettacolo con Corrado Tedeschi che va a completare un percorso teatrale che l’attore genovese ha fatto negli ultimi anni attraverso la propria matrice di attore-conduttore. Dopo “Lezioni Semiserie” con l’inserimento all’interno dello spettacolo del monologo di Luigi Pirandello “L’uomo dal fiore in bocca”, dove la vita più intima è stata raccontata attraverso il dramma, il nuovo spettacolo sarà incentrato sul tema dell'”Amore” con uno stile ricco di soluzioni ironiche da darci la possibilità di affrontare anche i classici di poesia interpretandone l’emozione senza necessariamente rifugiarsi in una ripetuta tradizione.

In un concertato di parole, poesia e musica, frammenti tratti dai grandi autori italiani e non, la poesia si fonde e fà da contrappunto, dialoga e fà parlare il pubblico che diventa “simbolo” di una relazione vitale con l’attore in scena,in cui lui affronta tutte l’emozioni e le perplessita’ ad esso collegate reintrepetandole in chiave ironica e coinvolgendo il pubblico che diventa ‘simbolo’ di una relazione vitale con l’attore in scena.

Scritto da il 8.1.2013. Registrato sotto cronaca, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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