5 STELLE: «SCEGLIERE GLI SCRUTATORI TRA I DISOCCUPATI»
Il Movimento 5 Stelle di Piombino ha inoltrato ai sindaci dei Comuni della Val di Cornia e alle relative commissioni elettorali una proposta relativa alla scelta della nomina degli scrutatori per le elezioni politiche 2013. Si intendete cioè richiedere che si dia la precedenza a quei cittadini che si trovano in una condizione di disoccupazione o comunque che appartengono alle fasce più deboli. Leggiamo insieme il comunicato.
«A fronte della crisi economica ed occupazionale che così duramente ha colpito l’intero Paese, non facendo eccezione per il nostro territorio e per i nostri cittadini – scrivono – e vista la cospicua presenza nel comune di cittadini disoccupati, ed in particolare modo di giovani e donne e vista la normativa riguardante la nomina degli scrutatori di seggio, ed in particolare l’art.6 della legge nr.95 dell’ 8 marzo 1989, sostituita dall’art.9, comma 4, della legge 21 dicembre 2005, nr.270, ulteriormente modificato dalla legge nr. 22 del 27 gennaio 2006».
«Vista la discrezionalità che tale normativa concede – proseguono -, nella formazione delle graduatorie, tra i cittadini che hanno espresso la propria disponibilità nell’apposito albo, si chiede che venga introdotta, quale titolo di precedenza ai fini della nomina a incarichi relativi alla formazione dei seggi, la valutazione dello stato di disoccupato/inoccupato, o comunque appartenenti a fasce sociali deboli».
La proposta del movimento 5 stelle è una proposta lodevole nel concetto sociale ma mostra una carenza concettuale forte di democrazia politica, ovvero si dimentica che in base alla nostra bella costituzione all’art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignita’ sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la liberta’ e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
CHE VUOL DIRE CHE NOI TUTTI ABBIAMO GLI STESSI DIRITTI E DOVERI, adesso noi per poter fare gli scrutinatori basta iscriversi all’albo del comune e aver diritto di voto in quel comune e finito l’obbligo scolastico.
Non lanciamo questi tipi messaggi perché un conto è l’equità, un conto sono le l’attività sociale e assistenziale che dobbiamo fare per chi ha bisogno e un altro conto è CREARE DEI PRIVILEGI PER ALCUNI E PER ALTRI NO IN RELAZIONE ALLA LEGGE E DIRITTI DI VOTO E SCELTA DELLA COMMISSIONE SCRUTINI ECC.. con il semplice requisito del reddito. Questo messaggio non è un attacco al movimento 5 stelle il quale è un movimento che parla spesso delle VERE problematiche che affliggano il Cittadini del Paese ma il mio attcco è sul principio di pari dignità sui diritti e dovere dei cittadini del relativo argomento discusso; anzi io invece chiederei al Comune di spiegarmi come funzione la scelta degli scrutinatori, perché io non capisco ogni anno incontro quasi sempre le stesse persone agli scrutini, come mai non esiste un giro possibile che solo loro si iscrivino all’albo e sempre nel principio sui diritti e doveri non è che chi è oggi è scrutinatori di colpo ha acquisito un diritto di prelazione che non dovrebbe avere?
“E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la liberta’ e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
Forse è proprio a questa parte dell’art. 3 che Il Movimento fa riferimento, ed è proprio perchè non è ben chiaro il metodo di scelta degli scrutinatori che credo il 5 stelle faccia questa richiesta.
Inoltre non credo che il principio di uguaglianza sia leso con questa proposta, anzi, vista la particolare condizione economica in cui versa l’Italia e anche Piombino, a mio avviso sarebbe un bene ragionare in termini di equità, analogamente a quanto avviene per l’assegnazione delle case comunali, per il pagamento dei ticket, ecc… anzichè appellarsi ad un principio di uguaglianza.
molto probabilmente verranno chiamati molti dipendenti pubblici, a cui oltre al costo della prestazione dovuta, verranno assegnati permessi pagati dagli enti a cui sono stati sottratti…. costi per la comunità cui potremo fare a meno. Porre un minimo di attenzione verso le famiglie disagiate in questo momento è quantomeno plausibile, anche l’aspetto legale della procedura sarebbe pertinente visto che la normativa e discrezionale.
scusate, ma se il criterio è quello dei socialmente deboli chi assicura l’imparzialità dello scrutinio? E se sono tutti grillini?