SAN VINCENZO, IL FORUM: «MANCANO LE AUTORIZZAZIONI PER LA SCOGLIERA»
A San Vincenzo da alcuni giorni sono iniziati i lavori di costruzione di una diga anti-erosione. Non mancano le polemiche da parte della cittadinanza che da un giorno all’altro spuntare una “scogliera” in mezzo al mare (la zona è presso la foce del fosso Renaione, tra il Bagno Delfino e il Bagno Mediterraneo). Il Forum di Centro Sinistra insorge, anche e soprattutto di fronte al fatto che i lavori sono iniziati senza l’autorizzazione paesaggistica e la valutazione di impatto ambientale.
«Non è verosimile che la diga al fosso del Renaione sia già in costruzione. Non è stato condotto uno studio sull’impatto della struttura e il Comune ha ritenuto bene di non richiederne. Per l’Ente va bene che non ci sia la Valutazione d’Impatto Ambientale, perché tanto l’impatto non cambia rispetto ai salami, per i quali, aggiungiamo, non fu comunque fatta la Valutazione d’Impatto Ambientale.
Non ci si è neppure presi la briga di rilasciare l’autorizzazione paesaggistica, nonostante le strutture emergano dal mare per diciassette metri, si sviluppino su un’area vincolata e modifichino in modo radicale le visuali e l’intero paesaggio urbano.
Insomma completamente alla zitta si è ritenuto di approvare il 15/01 una determina e, altrettanto in sordina, si è ben pensato di cominciare a costruire. Riteniamo che senza la Valutazione d’Impatto Ambientale e senza l’Autorizzazione Paesaggistica sia assolutamente impossibile realizzare quell’opera. Dispiace fare sempre i guastafeste ma pare proprio di dover ricordare al Comune di San Vincenzo che le regole valgono – o dovrebbero valere – per tutti.
Visto inoltre che la maggioranza non s’è disturbata a giustificare l’operazione, chiediamo che finalmente l’Assessore competente o il Sindaco ci spieghino come mai un’opera sulla spiaggia che modifica il paesaggio, le correnti marine e l’ecosistema, si può realizzare in quattro e quattr’otto senza neppure l’autorizzazione paesaggistica.
Chiediamo che in attesa di tali risposte, che richiederanno ne siamo certi un enorme sforzo, l’Amministrazione Comunale sospenda immediatamente tali lavori e avvii accertamenti per acclarare le responsabilità dei diversi soggetti in questa inqualificabile vicenda».
Nicola Bertini
Per il Forum del Centrosinistra per San Vincenzo
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A questo comunicato ne segue un altro. Dopo un ulteriore approfondimento, il Forum rincara la dose.
«Ma certo! La diga al Renaione è provvisoria, verrà poi rimossa. Poi. Anche la barriera a nord del porto doveva essere provvisoria quando, cinque anni fa, fu costruita, poi è diventata definitiva, ora viene potenziata. In questo caso però, a sapere che quel pennello è provvisorio, è solo qualche individuo all’interno del Comune. Immaginiamo che questo trascurabile dettaglio sia stato affermato durante un incontro privato chissà dove, chissà quando.
Sfortunatamente infatti non ve n’è traccia né nella Determina, né nella Relazione del progetto, né negli altri elaborati progettuali. Dunque, se continuano a valere i documenti approvati con quanto c’è scritto dentro, e non le chiacchierate di cui non v’è traccia nei documenti, queste realizzazioni non sono da considerarsi provvisorie. Come sia possibile che il Comune arrivi a quest’invenzione non è chiaro ma non ci interessa.
La realtà è che quest’opera, che parte dalla spiaggia, doveva essere sottoposta all’autorizzazione paesaggistica ovviamente prima che le ruspe cominciassero a scorrazzare avanti e indietro nel mare. Così non è stato e qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di questo “errore”.
La realtà è che quest’opera, che modifica il profilo della costa, gli ecosistemi e le correnti marine, avrebbe dovuta essere sottoposta a VIA. Così non è stato perché il progetto valuta soltanto gli effetti del cantiere, parla di quanto smarmittano le ruspe (ovviamente poco) ma non parla né di correnti, né di flussi sedimentari, né degli effetti permanenti su arenile, balneabilità ecc … Chi ha permesso che centinaia di metri di diga potesse essere costruita senza uno straccio di studio sulle correnti, dovrà assumersi la responsabilità di questa sua “dimenticanza”.
La realtà è che si è richiesta l’autorizzazione provinciale sul rischio idrogeologico il 24 gennaio e, pur non avendola ancora ottenuta, sono spuntati un centinaio di metri di camionabile in mare.
Insomma, a parte le strane smentite del Comune, a parlare ci sono, fortunatamente, i documenti, che sono parecchio chiari».
Nicola Bertini e Maurizio Viliani
Per il Forum del centrosinistra per San Vincenzo
mare maltrattato, offeso, ferito in continuazione. Eppure dovrebbe essere la principale risorsa locale. Come non capirlo?