CONCORDIA, FUMATA GRIGIA SU PIOMBINO, SLITTA ANCORA L’ACCORDO
Ormai solo un miracolo può far arrivare la Costa concordia a Piombino per essere smantellata. Del resto Piombino ieri si è giocato le sue ultime carte. Il Ministro Clini aveva dato l’ultimatum a Costa Crociere per la destinazione toscana. Ultimatum nuovamente rinviato di una settimana e cioè entro fine febbraio.
«Ho chiesto che entro una settimana, cioè entro il 28 febbraio, la società Costa presenti il progetto per trasportare il relitto via dall’isola con l’indicazione del sito e le modalità di bonifica e smantellamento». E’ quanto riferito dal Ministro dell’Ambiente Corrado Clini sull’esito dell’incontro di questa mattina che si è svolto a Roma sul porto di destinazione del relitto della Costa Concordia. «Il relitto – ha aggiunto il Ministro – si configura come un grande rifiuto e perciò tutte le operazioni devono tener conto delle direttive europee e delle leggi nazionali sullo smaltimento e il recupero. Sarei molto preoccupato se fosse trasportato in un sito al di fuori dell’Unione europea».
La rabbia del Giglio E mentre a Roma ci si riuniva per decidere le sorti del relitto della Costa Concordia, al Giglio si continua a vivere con l’incubo della nave davanti agli occhi. E in vista della nuova stagione turistica, ormai alle porte, i timori che il troppo discutere sul porto di destinazione e poco sui lavori in corso, possano distogliere l’attenzione dall’urgenza di liberare l’isola si fa sempre più strada. A rompere il silenzio è stato il Sindaco Sergio Ortelli che ha minacciato di uscire dall’Osservatorio sui lavori.
Fuori dall’Osservatorio «Il Comune di Isola del Giglio, se continuerà a venir meno il rispetto per la sua popolazione, uscirà formalmente dall’Osservatorio sui lavori di rimozione della Costa Concordia e chiederà che almeno una volta ogni settimana e in occasione della convocazione del Consiglio comunale, un dirigente di Costa Crociere e il presidente dell’Osservatorio vengano in consiglio a riferire alla comunita’ gigliese sullo svolgimento dei lavori di rimozione e ogni altra attivita’ connessa» – ha tuonato il Sindaco.
Il perché della scelta Il motivo della dura presa di posizione è lo stesso Ortelli a chiarirlo. «In vista dell’incontro di oggi, al quale si e’ ritenuto non far partecipare il Comune di Isola del Giglio, – ha detto il primo cittadino – prendiamo atto che, ad un mese dall’inizio della stagione turistica, la discussione dentro e fuori l’Osservatorio e le interlocuzioni con Costa Crociere, si sono spostate quasi esclusivamente sul tema del porto di destinazione del relitto, ribaltando sostanzialmente l’ordine delle priorità: liberare l’Isola del Giglio dal relitto della Costa Concordia».
Gabrielli tranquillizza La risposta ad Ortelli è stata affidata al Commissario Franco Gabrielli: «La priorità nel lavoro svolto in questi tredici mesi – ha sottolineato Gabrielli – è sempre stata e continua a essere, la rimessa in asse della nave senza sezionamenti e il suo allontanamento dall’isola quanto prima e con il minore impatto ambientale possibile. Proprio al fine di assicurare l’esatta esecuzione del progetto di rimozione e recupero della nave e delle prescrizioni formulate nel corso della Conferenza dei servizi del 15 maggio 2012 e nei mesi successivi – continua il prefetto – è stato istituito l’apposito Osservatorio di monitoraggio del quale il Comune fa parte ed è estremamente opportuno che continui a farne parte».
La Regione Toscana incalza su Piombino Garanzie sui tempi di rimozione della Costa Concordia e un decreto legge urgente del governo per adeguare il porto di Piombino sono state le richieste presentate dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Il governatore toscano si è detto preoccupato per il fatto che per ancora un’altra estate il relitto non verrà rimosso dal Giglio. L’ipotesi che Costa Crociere ha presentato prevede la rimozione per settembre-ottobre di quest’anno. Ma secondo Rossi «non è possibile fare a meno di nutrire qualche dubbio sul rispetto dei tempi».
La nuova stagione tra dubbi e incertezze Come a dire che la seconda estate è ormai alle porte e il gioiello dell’Arcipelago toscano si appresta a viverla con la carcassa del relitto ancora lì davanti. Una prospettiva che, considerato il calo di circa il 30 per cento sulla stagione 2012 il Giglio vuole evitare di ripetere. Ma soprattutto di poterne uscire quanto prima fuori. «Il Giglio – aggiunge Ortelli – ha avuto fino ad oggi estrema comprensione e pazienza. Ma c’è un limite che non può essere oltrepassato. Ed è quello del rispetto civico e del futuro economico e sociale di un intero territorio che è patrimonio toscano e italiano, in presenza di evidenti problemi tecnici che, di volta in volta, si ripropongono e rischiano di rallentare i lavori sulla nave». E proprio sulle conseguenze per il turismo nella prossima estate, Clini ha ribadito la necessità che l’isola venga sostenuta in un programma di rilancio e l’impegno del ministero dell’Ambiente per realizzare un programma di turismo sostenibile.
I ritardi nei lavori Effettivamente i lavori di rimozione sono già slittati una prima volta e adesso la data fissata dal crono programma è quella di settembre 2013. Ma ulteriori ritardi sono stati accumulati già nei primi mesi dell’anno – 34 giorni solo sui primi 49 – con le trivellazioni del granito che hanno fatto registrare più di qualche problema.
Il rebus Piombino Del resto Piombino oggi si è giocato le sue ultime carte. Il Ministro Clini aveva dato l’ultimatum a Costa Crociere per la destinazione toscana. «Noi siamo pronti – aveva detto Maria Sargentini presidente dell’Osservatorio – Il progetto e i tempi per realizzarlo ci sono». Ma l’osservatorio doveva vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori o sulla destinazione del relitto, si chiedono i gigliesi. Un concetto, questo, ribadito con forza dal Sindaco Ortelli che ha richiamato «l’Osservatorio a riappropriarsi del ruolo di soggetto attivo deputato alla verifica e controllo di quanto viene svolto dal Consorzio di imprese Titan Micoperi all’Isola del Giglio». Infine il richiamo «a Costa Crociere perché torni a confrontarsi con noi come interlocutore affidabile e serio senza anteporre i propri interessi di mercato a quelli più generali di una comunità con un futuro a rischio».