LA TOSCANA DICE NO ALLA SOPPRESSIONE DEL FRECCIABIANCA SULLA TIRRENICA
La notizia è ormai certa: due treni Freccia Bianca verranno spostati dalla linea ferroviaria Tirrenica alla tratta Firenze-Roma. E non solo, poichè all’inizio si parlava di sei convogli cancellati, i restanti quattro sono tuttora in bilico e potrebbero subire lo stesso destino. Da giugno quindi la linea perderà due convogli veloci e gli altri sono certi soltanto fino a dicembre.Dietro queste scelte, logiche di mercato, che però scontentano un pò tutti. Vediamo insieme le reazioni alla notizia, a partire dai pendolari che vedono ridursi un servizio.
Ieri quando il taglio non era stato ancora confermato l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli affermava: «Una rinuncia insostenibile. Metteremo in campo tutta la nostra determinazione per scongiurare questo ennesimo taglio». Prosegue poi così: «Fisseremo per i prossimi giorni un incontro con gli amministratori e i consiglieri regionali delle zone interessate e con i parlamentari toscani per mettere a fuoco insieme le strategie che vogliamo percorrere. Un impegno che deve essere affrontato con un lavoro comune».
«Questi servizi – dice ancora l’assessore regionale – non fanno parte del pacchetto contrattuale che ci lega a Trenitalia, tuttavia si impone una riflessione sul fatto che una sola logica di tagli continui non può essere quella che regola un servizio pubblico. Ci sono linee più o meno remunerative? Certo, però un servizio pubblico deve tenere conto, nei suoi equilibri economici, anche delle legittime esigenze di mobilità della popolazione. Altrimenti nel giro di poco tempo il servizio Frecce sarà riservato solo a pochissime tratte del paese. Si tratta di aspetti cruciali che il prossimo governo dovrà affrontare e cui dovrà dare delle risposte».
La Provincia chiede intanto alla Regione un incontro urgente sulla riorganizzazione degli orari di Trenitalia. Le notizie sulla nuova organizzazione degli orari da parte di Trenitalia, con soppressione di due treni sulla linea tirrenica, stanno creando sconcerto e grossi disagi ai pendolari e ai cittadini della provincia di Livorno.
L’assessore provinciale ai trasporti, Piero Nocchi, ha chiesto all’assessore regionale Ceccarelli, la convocazione di un confronto urgente con Trenitalia e le Province coinvolte, sul merito del servizio che l’azienda ferroviaria offre ai cittadini e al sistema economico e turistico della fascia costiera, con riguardo anche ai sistemi portuali di Livorno e Piombino.
«La nuova organizzazione – si legge nella lettera – si inserisce nel quadro di un’offerta di servizi già insufficiente ai reali bisogni. Per questo è necessario un forte e deciso intervento teso a modificare questa decisione unilaterale».
L’assessore Nocchi ha, inoltre, inviato una lettera anche all’amministratore delegato di Trenitalia, Moretti, con la quale si chiede il ripristino dello stesso numero di servizi in vigore prima della riorganizzazione oraria.
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Anche i gruppi politici sono insorti alla notizia dei tagli. Ecco quanto dichiarato da Luigi Coppola (UDC).
«La costa Tirrenica deve morire !!! Qualcuno ha condannato questo lembo di Toscana a non avere prospettive di sviluppo ed a non sfruttare le proprie potenzialità, ne è prova la decisone di Trenitalia di abolire 6 treni veloci nella tratta per Roma dirottandoli sulla linea di Firenze verso la capitale.
Se prima vi era un parziale isolamento ora è imprescindibile non attestarlo definitivamente, complici non solo la carenza storica di infrastrutture, bensì il ciclico intervento sui trasporti ferroviari.
Prima la regione sopprime treni locali e poi ripristinati parzialmente, ora Trenitalia, senza prendere atto delle promesse irrealizzate da parte di SAT che da oltre 40 anni promette un’autostrada ed oggi a parte 4 km costosi (oltre 10 centesimi a km) da Rosignano a Palazzi (comune di Cecina) e realizzati sull’unica strada di collegamento.
La Toscana è una regione a trazione continentale, la costa non serve, è solo un peso da trainarsi dietro, questo è quello che presumibilmente pensano a Firenze e dintorni.
Allora a questo punto chiediamo provocatoriamente al partitone che governa tutti i livelli istituzionali territoriali costieri, invece di perdersi in polemiche su unioni di comuni, comuni unici e cambiamenti di provincia, non decida di prendere il largo da una regione maligna e ponga la questione di passare con il Lazio o con la Liguria, al limite con l’Emilia.
Sicuramente ci sarebbero dei vantaggi, visto che si tratta di una delle realtà più suggestive e caratteristiche del nostro paese e soprattutto l’Emilia apprezzerebbe certamente il nostro mare a dispetto dei loro cugini romagnoli.
Non ci stiamo a questo gioco al massacro, tanto meno riteniamo che siano credibili le prese di posizione postume dei Parlamentari locali, che arrivano sempre in ritardo rispetto a provvedimenti già presi, invece di prevenire.
Trenitalia ci ripensi, perché questo territorio non ha più la pazienza di aspettare i comodi degli altri, faccia in fretta a ripristinare i treni veloci e chiuda questa triste vicenda facendo finta che non sia accaduto nulla.
Nel frattempo interverremo con proteste precise in tutte le sedi competenti e con la dignità di cittadini che non vogliono essere relegati ad essere ruote di scorta di un centralismo democratico oramai fuori dalla storia».
Luigi Coppola
Ed ecco invece il commento di Luca Baragatti (PSI).
«Apprendiamo con preoccupazione che Trenitalia, società di trasporti ferroviari, eliminerà tra qualche mese tutti i treni veloci “Frecciabianca” dalla linea tirrenica, eliminando le fermate di Livorno e della provincia dirottando questi convogli sulla direttrice di Firenze. Ancora una volta, nonostante un servizio regionale piuttosto scadente, i passeggeri dovranno subire gli ennesimi tagli che porteranno a palesi disagi.
Capiamo che Trenitalia sia un’azienda che deve fare dei profitti ma non può sempre penalizzare i viaggiatori con continui tagli ed incentivare solo l’alta velocità che pure è importante. La concorrenza della società di Montezemolo è forte ma non può, Trenitalia, lasciare intere linee, sebbene poco produttive, anche se bisognerebbe capirne i motivi della poca produttività, vuote da collegamenti veloci e all’avanguardia. I “Frecciabianca” sono dei buoni treni che danno la possibilità ai viaggiatori di arrivare nelle destinazioni verso Genova e verso Roma con maggiore comodità, comfort e velocità.
Questa operazione, se non verrà sconfessata dalla società, porterà dei seri rincari negli spostamenti ai viaggiatori oltreché disservizi per cui mi auguro che l’azienda ripensi ai tagli perché escluderebbe la provincia di Livorno e la maremma nei collegamenti con città importanti oppure che la Regione possa far intervenire altre società per coprire la linea perché solo con i trasporti regionali ci sarebbe un conseguente ulteriore abbandono dei viaggiatori
che preferirebbero un mezzo privato per i propri spostamenti».
Luca Baragatti
Segreteria Provinciale
Partito Socialista Livorno