NOTIZIE DALLA COSTA ETRUSCA DEL 6 APRILE 2013
M5S PIOMBINO: «SULLE PALAZZINE UNA POLITICA MIOPE E AMBIGUA»
Piombino – Riceviamo e pubblichiamo integralmente dal Movimento 5 Stelle di Piombino che commenta la vicenda delle palazzine costruire “davanti” al panorama del Piazzale della Pace.
«Piombino non é un’isola felice, é la notizia che infuoca la cittadinanza: l’ennesimo “ecomostro” vista mare, stavolta collocato in località Pozzetti. La nostra città vanta un territorio con scorci mozzafiato, veri e propri gioielli invidiabili: Piombino non è soltanto un paesaggio ormai compromesso dalla realtà industriale. La nostra città è ricca di vedute meravigliose che incantano i turisti, ma anche e soprattutto i cittadini, gli stessi cittadini che evidentemente non gradiscono le nuove costruzioni in località Pozzetti, che con la loro altezza impediscono di poter ammirare il mare da uno dei punti panoramici più belli.
Piazza Bovio è la nostra spettacolare terrazza sulle isole, ma da oggi purtroppo abbiamo anche una “terrazza/tetto” che le isole, invece, le copre! La causa? Tutto ha origine da un’infelice destinazione d’uso del terreno, accompagnata dallo stimolo a voler costruire da parte delle imprese, fino ad arrivare nel 2009 alla “lottizzazione”, consentita dalla nostra Amministrazione Comunale. Ovviamente l’intera procedura è assolutamente legale, ci mancherebbe.
La politica di controllo e conservazione del territorio da parte della Sinistra sembra essere applicata solo a livello nazionale, come dimostrano la presenza dei veti al famigerato “Piano Casa” o alla stigmatizzazione (giustissima!) verso
nuovi e devastanti “Condoni Edilizi”. Tuttavia a livello locale i controlli sono blandi o addirittura inesistenti, e tale assenza conduce ad una situazione in cui sono i cittadini che si accorgono delle difformità.
Ora la domanda sorge spontanea: non dovrebbero esserci controlli comunali sui cantieri? Non dovrebbero esserci supervisioni continue, soprattutto nel caso di situazioni delicate o di progetti che riguardano ambiti paesaggistici sensibili? La politica miope e ambigua di questa Amministrazione Comunale, per quanto riguarda la valorizzazione dei punti/vetrina della nostra città, é ormai la protagonista principale del piano di sviluppo di Piombino: a proposito, qualcuno sa che fine ha fatto il Regolamento Urbanistico?
Già in passato siamo stati, da cittadini, spettatori di dubbie iniziative edilizie e urbanistiche, perciò noi del MoVimento 5 Stelle Piombino ci sentiamo di respingere vigorosamente questo tipo di mentalità e queste modalità di gestione del territorio. Rimaniamo sorpresi nel leggere poi le affermazioni pronunciate dall’Assessore all’Urbanistica di Piombino, che annuncia, con toni che addirittura lasciano intendere una certa soddisfazione, di aver raggiunto un “accordo”. L’accordo consisterebbe in lasciare inalterata la struttura contestata in località Pozzetti e realizzare, attraverso la cifra ottenuta per la sanatoria del danno subito, un nuovo punto panoramico.
Ci domandiamo che tipo di “accordo” sia quello che consente di lasciare inalterato un abuso! Esistono delle leggi che devono essere rispettate! Come si fa a proporre un accordo su un abuso? Non è possibile risolvere il problema con una trattativa, occorre semplicemente applicare la legge. Inoltre non è certo grazie ai controlli comunali che è stato possibile denunciare il fatto, anzi, tutt’altro. E’ stato grazie alla cittadinanza, ancora una volta, se la questione è stata sollevata.
Qualcuno ha dimenticato di portare a termine i controlli necessari. Rimaniamo perplessi di fronte a tali scelte di politica urbanistica, soprattutto perché vengono perpetrate da una parte politica che, come già osservato, a livello regionale e nazionale parrebbe voler difendere il territorio (magari combattendo le sanatorie edilizie), per poi invece a livello locale effettuare dei cambiamenti nella destinazione d’uso di luoghi delicati e vincolati (Casone di Baratti), o assentire a costruzioni con impatti visivi discutibili (ascensore “panoramico” sul Golfo di Salivoli), ed infine impegnarsi nel trovare forme di accordo, che assomigliano molto ad assoluzioni per evidenti abusi edilizi in corso d’opera (località Pozzetti).
Il MoVimento 5 Stelle Piombino, insieme al resto della cittadinanza, è stanco di veder passare il messaggio secondo il quale “i furbi se la cavano sempre”. Chiediamo perciò che sia fatta luce su tutta la questione, che siano individuate chiaramente le responsabilità di chi era incaricato di seguire e controllare lo svolgimento dei lavori e, se vi sono, analizzare le implicazioni etiche a carico dell’Amministrazione Comunale, primo tra tutti dell’Assessore all’Urbanistica».
MOVIMENTO 5 STELLE PIOMBINO
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LUCCHINI: SIMONCINI PROPONE UN NUOVO INCONTRO COI SINDACATI
Un nuovo incontro con i sindacati del Polo siderurgico di Piombino potrebbe essere il prossimo 15 aprile. Lo propone l’assessore regionale alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini nella lettera che indirizza a FIOM, FIM e UILM per scusarsi di non avere la possibilità di partecipare al Convegno “La siderurgia è un dramma o un’opportunità?”.
«Come voi sono convinto – scrive Simoncini – e con me l’intera Giunta regionale, che il Polo di Piombino sia un patrimonio di competenze e cultura industriale importante non solo per il suo territorio, ma per tutto il Paese, a cui manca però da troppo tempo una seria e condivisa politica industriale».
«Fin dall’inizio della legislatura – continua – abbiamo lavorato in stretto collegamento con le OO.SS. e il Comune di Piombino per tutelare il Polo di Piombino affrontando il tema della competitività del territorio e delle produzioni piombinesi .Vanno in questa direzione la sottoscrizione con Tenaris-Dalmine di un protocollo che ha dato futuro alla sua presenza sul territorio, e l’approvazione nel marzo dello scorso anno di uno specifico Progetto per Piombino (che confluirà nel PIS “Grandi Poli industriali”) che definisce l’insieme delle operazioni e degli interventi di carattere infrastrutturale, necessari ad un’azione complessiva di sviluppo e di qualificazione del tessuto urbano e ambientale della città».
L’assessore poi ricorda che a settembre 2012 è stata avanzata un’istanza di accertamento del polo siderurgico di Piombino come area di crisi industriale complessa e si sta aspettando che la riconosca tale l’esecutività del Decreto Ministeriale, ora al visto della Corte dei Conti. Per elaborarlo è stato istituito un gruppo tecnico già al lavoro da tempo.
«Siamo costantemente in contatto – conclude Simoncini – con il Ministero dello Sviluppo Economico le vertenze di Lucchini e Magona e abbiamo avuto la riconferma che le problematicità del sito produttivo (e del territorio) di Piombino, sarà opportunamente trattato sia per le tematiche di natura ambientale che infrastrutturale legate al Porto, per le quali il MiSE avvierà un’interlocuzione con il Ministero dei Trasporti. Lo stesso Presidente Rossi ha seguito e segue in prima persona i progetti che riguardano la salvaguardia del Polo di Piombino».
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ANCHE SEL COMMENTA LA PROPOSTA DI UNIONE SUVERETO-CAMPIGLIA
Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
«Ci stiamo ormai avviando a passi decisi verso la costituzione di un Comune unico dal nome, sembra, Campiglia-Suvereto: senza che ciò sia il frutto di un dibattivo condiviso nei consigli comunali. Ci sarà eventualmente un referendum, dicono, sovvertendo ogni regola democratica, che richiederebbe prima un allargato e approfondito confronto (ben oltre le ristrette stanze delle segreterie PD) e poi l’adozione delle scelte scaturite .
I comuni della VdC hanno sperimentato, a partire dagli anni ’70, politiche mirate verso la gestione sovracomunale (ricordiamo i piani coordinati degli anni ’70, il consorzio socio-sanitario, l’associazione intercomunale, il circondario e infine le funzioni associate in vista dell’Unione dei Comuni): negli anni 80/90 si era già affacciata l’idea del comune unico, subito abbandonata per il timore di perdere le singole specificità e la vicinanza degli amministratori ai cittadini che rappresentano. Motivazioni, queste, tutt’ora presenti, anzi aggravate dalla crisi economica e dal degrado della politica.
Nelle amministrative del 2009 uno dei punti sottoscritti di programma per la legislatura era l’Unione dei Comuni e la riorganizzazione delle funzioni associate già avviate con il Circondario. Ma dopo le elezioni, non si è più sentito parlare di questo progetto e tutto il lavoro fatto negli anni passati per la programmazione unitaria è stato cancellato: anziché verso l’unificazione siamo andati velocemente verso una frammentazione in cui ogni comune della VdC viaggia in ordine sparso e per proprio conto!
Si va distruggendo l’idea stessa della VdC, proprio nel bel mezzo di una grave crisi economica e sociale che richiederebbe la pianificazione unitaria di un territorio omogeneo, con la valorizzazione di quanto era già stato costruito nel tempo. Alla base c’è una sostanziale mancanza di progettualità e di visione sul futuro del nostro territotio.
Non esiste alcun obbligo di legge alla fusione: l’obbligo è solo per la fusione delle funzioni amministrative e ci pare di vedere, dietro i vaghi riferimenti ai presunti incentivi, semplicemente un navigare a vista che produce solo lo sfaldamento e il declino di un’area importante come la VdC.
Abbiamo sentito affermazioni quali “ L’identità non si mette a tavola” di tremontiana memoria, a dimostrazione di una visione distorta e miope che tutto valuta attraverso il filtro dei bilanci.
Nel generale degrado della politica e delle istituzioni, noi crediamo che la dimensione locale delle municipalità sia l’unica che permetta ancora una reale partecipazione dei cittadini . Oggi i Comuni subiscono un attacco durissimo: tagli e patti insensati ne azzerano le risorse. Eppure rimangono la prima espressione delle comunità territoriali: lo Stato e le Regioni non hanno alcuna funzione “rappresentativa” e sono sempre più distanti dal paese e dai suoi bisogni reali. I Comuni sono i primi punti di snodo da cui partire per la salvaguardia della democrazia e della partecipazione. Sono la struttura portante del sistema istituzionale, il punto cruciale da cui muovere per contrastare il degrado della politica. Lo smantellamento dei comuni in nome dell’efficienza e del risparmio, porta solo a un ulteriore allontanamento dei cittadini dalla politica e dalle istituzioni. Dobbiamo uscire da questo scontro tra economia e democrazia che vede il sacrificio della seconda a faviore della prima. I comuni, anziché smantellati, vanno rafforzati e devono recuperare la gestione dei servizi primari e dei beni comuni: acqua, sanità, trasporti, rifiuti. L’aver delegato la loro gestione a strutture tecniche e sempre più centralizzate ha portato solo a costi maggiori e minore efficienza.
Noi riteniamo che l’Unione dei Comuni rimanga il solo progetto valido per il rilancio del nostro territorio e il percorso attraverso il quale intravedere le potenzialità alternative alle province che, queste si, devono essere abolite».
Sinistra Ecologia Libertà
Piombino VdC
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FRECCIABIANCA: RIMANE IL TRENO DEL MATTINO
LIVORNO – La deviazione sulla linea ferroviaria Roma-Firenze-Pisa del treno Frecciabianca 9762, molto utilizzato dai pendolari della costa, è stata scongiurata. Grazie al lavoro della Regione Toscana e degli altri rappresentanti istituzionali del territorio, Trenitalia ha accolto la richiesta di mantenere il treno ed ha accettato di deviare soltanto il Frecciabianca 9785, un provvedimento che non danneggia i lavoratori e gli studenti grossetani e livornesi in quanto si tratta di un treno meno utilizzato che viaggia in tarda serata.
«La venuta meno del servizio di collegamento veloce effettuato dal Frecciabianca 9762 tra quattro importanti centri toscani – ha detto l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli – avrebbe rappresentanto un grave diasgio per molti pendolari della costa, che quotidianamente si spostano dal grossetano verso Livorno e Pisa per esigenze di studio o di lavoro. Abbiamo chiesto a Trenitalia ed ottenuto che quel treno non venga spostato fino a quando non saranno individuate valide alternative, che rispondano alle necessità degli utenti e non penalizzino un’importante area della regione. I treni Frecciabianca non fanno parte del servizio di trasporto ferroviario regionale, non hanno contributi pubblici e per questo Trenitalia gestisce i loro servizi in base a logiche di mercato, ma grazie al lavoro che abbiamo fatto l’azienda si è impegnata a non variare l’itinerario di questi treni veloci senza prima aver predisposto alternative di servizio».
Il treno Frecciabianca 9762 (in partenza da Roma alle 6.57, in transito a Grosseto alle 8,22, a Livorno alle 9,15, a Pisa alle 9.29 ed a Massa alle ore 9.51) collega Grosseto e Livorno in 51 minuti e Grosseto e Pisa in 1 ora e 5 minuti.
Fino ad oggi erano 6 le coppie di treni Frecciabianca che utilizzavano la linea ferroviaria Tirrenica, dopo il 14 aprile ne resteranno 5 e mezzo dato che uno di essi, il 9785 (con partenza da Genova alle 19,07 e transito da Massa alle 20.25, Pisa alle 20.50, Livorno alle 21.04 e Grosseto alle 21.56) non rientrerà a Roma passando dalla Tirrenica e dopo Pisa sarà instradato sulla linea Pisa-Firenze-Roma.
La ‘salvaguardia’ del treno Frecciabianca 9762 fino a quando non verrà trovata una valida soluzione alternativa è frutto di un lavoro congiunto tra l’assessorato regionale ai trasporti, gli enti locali, i consiglieri regionali ed i parlamentari rappresentativi del territorio. La decisione di mantenere il servizio attuale è stata presa ieri a Roma dopo nuove sollecitazioni ai vertici di Trenitalia da parte del presidente della Toscana Enrico Rossi e dell’assessore Ceccarelli.
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ELBA: AUMENTANO I VOLI PER LA SVIZZERA
FIRENZE – Aumentano i voli da e per l’Elba e crescono, in particolare, i collegamenti con la Svizzera. Dopo il volo su Ginevra, introdotto lo scorso anno dal vettore Intersky nei mesi di luglio e agosto e riproposto quest’anno dal 12 maggio al 13 ottobre, arrivano all’aeroporto di Marina di Campo due nuove rotte per la Svizzera, quella per Altenrhein (operata sempre da Intersky dal 12 maggio) e quella per La Chaux-de-Fonds (operata dalla compagnia svizzera AirGlacier, nuovo partner dello scalo elbano, nei mesi di luglio e agosto).
Le nuove rotte da e per Altenrhein e La Chaux-de-Fonds si vanno a sommare a quelle già attive per Milano Malpensa, Milano Orio al Serio, Ginevra, Zurigo, Monaco, Friedrichshafen e Berna.
Tra gli interventi previsti dal nuovo Piano industriale 2013-2015 ci sono il completamento dei nuovi spazi dell’aerostazione destinati ad ospitare servizi, attività commerciali ed una piazza coperta per i passeggeri, l’adeguamento dei locali operativi, la radioassistenza per la navigazione e l’impianto voli notte, una nuova recinzione aeroportuale e l’adeguamento e l’ampliamento dei piazzali per i velivoli. E’ stata inoltre prevista la predisposizione dei progetti per il prolungamento della pista, un’opera fondamentale per il futuro sviluppo dello scalo.
Dal 2014 l’aeroporto di Marina di Campo vedrà attivati voli di ‘continuità territoriale’. La Regione, nella propria Finanziaria 2013, ha stanziato risorse per oltre un milione di euro (350.000 euro all’anno per tre anni) che andranno ad aggiungersi a 1,5 milioni di risorse statali. In totale il bando per la continuità territoriale dell’aeroporto elbano potrà contare su 2,550 milioni di euro. Ora spetta ad Enac bandire una nuova gara pubblica per l’assegnazione del servizio. Si prevede che la gara sia bandita entro l’estate 2013. I voli di continuità territoriale collegheranno l’Isola d’Elba con Pisa, Firenze e Milano Linate.