APPROVATO IL “DECRETO PIOMBINO” MA ANCORA DUBBI SULLA CONCORDIA
AGGIORNAMENTO: Riportiamo anche l’intervento del Ministro Clini sull’approvazione del decreto di area di crisi industriale per Piombino.
Piombino (LI) – Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla dichiarazione di area di crisi industriale per Piombino. Approvato quindi il decreto che dà il via libera agli interventi urgenti per il porto di Piombino, confermandolo così la possibilità della destinazione finale della nave Costa Concordia, naufragata oltre un anno fa al largo dell’isola del Giglio. Il presidente della Regione Enrico Rossi viene nominato commissario straordinario, con il compito di coordinare gli interventi, compresi quelli finalizzati al rilancio economico e al rafforzamento industriale dell’area avvalendosi dell’Autorità portuale e del Comune quali soggetti attuatori.
Con il decreto approvato oggi e con la dichiarazione di area di crisi industriale si prospetta una tempistica di un anno per il piano di lavoro di Piombino. A questo punto, nonostante l’ottimismo della Regione, potrebbero esserci dei problemi di tempistica perchè la Concordia possa essere smantellata a Piombino, per una mancata coincidenza tra i tempi di rimozione e di adeguamento.
In questo caso si potrebbero aprire delle possibilità per Civitavecchia, Genova, Palermo e forse Castellamare di Stabia a Napoli. In ogni caso a decidere, poiché la situazione è assimilabile alla gestione dei rifiuti, dovrebbe essere il presidente della Regione Toscana.
“Il decreto su Piombino accelera la riqualificazione dell’area e in particolare consente di risolvere alcune criticità ambientali e di rilanciare un’area in crisi. Inoltre, i lavori di potenziamento del porto potrebbero essere funzionali in futuro al ricovero e smaltimento del relitto della nave Costa Concordia”. Lo afferma il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, a proposito del decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri, che detta anche le regole per l’ammodernamento e l’adeguamento del porto di Piombino. Il provvedimento definisce Piombino “area di crisi industriale complessa” e per accelerare il piano di ammodernamento – il quale è previsto dal Piano regolatore del porto e ha già superato con parere positivo la Valutazione di impatto ambientale – dà l’incarico di commissario straordinario al presidente della Regione Toscana, che si avvarrà del comune di Piombino e dell’Autorità Portuale come soggetti attuatori. Tra gli interventi più urgenti, il dragaggio dei fondali, il completamento dello svincolo tra la Tirrenica e lo scalo e il risanamento dei sedimenti contaminati del porto.
“La straordinaria necessità e urgenza – come si legge nel testo del decreto – di emanare disposizioni per avviare e completare gli interventi di implementazione infrastrutturale del porto di Piombino” è finalizzata al mantenimento e potenziamento dei livelli occupazionali dell’area siderurgica di Piombino e a “superare le gravi situazioni di criticità ambientale dell’area, al fine di garantirne lo sviluppo sostenibile”. Le risorse per completare le opere saranno al centro di un’intesa tra le istituzioni interessate da concludere entro un mese e mezzo. L’intesa interistituzionale consente di sbloccare 90 milioni di euro.
«L’approvazione del decreto – commenta il presidente della Regione Toscana Rossi – è per noi un doppio motivo di soddisfazione. Da una parte infatti, consentendo di avviare subito i lavori, rende effettivamente praticabile la destinazione della Costa Concordia nel porto di Piombino. Si accelerano poi gli interventi infrastrutturali, tra cui le opere portuali previste dallo specifico Piano regolatore, la bretella di accesso al porto e gli interventi di bonifica della zona. Tutto questo si lega all’attesa dichiarazione dell’area come situazione di crisi industriale complessa, un riconoscimento che apre nuove concrete prospettive di riqualificazione e rilancio complessivo di quello che per la nostra regione rappresenta un settore strategico, vitale per l’intero sistema economico toscano, il secondo polo siderurgico a livello nazionale. Ci auguriamo ora che si vada quanto prima alla firma dell’intesa che renderà operativo il decreto».
Il decreto sarà reso operativo da un’intesa– che dovrà essere firmata da Regione, Enti locali, Autorità portuale, Ministeri di ambiente, sviluppo economico, infrastrutture – dove sarà definita la destinazione delle risorse, che ammontano complessivamente a 110 milioni, cui se ne aggiungono altri 50 per la viabilità.