PIOMBINO: NON TUTTO IL MALE VIENE PER NUOCERE
L’EDITORIALE di Giuseppe Trinchini
_____________________________________________________________
Corriere Etrusco “Numero 4” del 27 aprile 2013
«Sembra che il motto «Non tutto il male viene per nuocere» presto ben si adatterà alla città di Piombino, che forse, ed il dubbio è lecito visti i fallimenti e false partenze a cui ci hanno abituato in tutti questi anni, riceverà cospicui finanziamenti da governo e regione Toscana.
Ma come verranno utilizzate queste risorse?
Cento dieci milioni per l’ampliamento del porto arriveranno dal recente decreto che inserisce Piombino nelle “Aree di crisi industriale”, vista la ormai drammatica situazione della Lucchini e di tutto l’indotto. A breve si spegnerà il cuore pulsante dello stabilimento, l’AFO 4, e la Lucchini, ormai commissariata, rischia lo smembramento.
A questi si aggiungeranno 50 milioni per la viabilità (la ormai “mistica” SS.398 che doveva essere completata, secondo l’amministrazione, nel 2009, e che i più realistici sostengono che potrà essere fatta solo dopo la demolizione dell’altoforno).
Altri soldi potrebbero arrivare, se il governatore della regione Toscana riuscirà a mantenere il suo impegno, dal naufragio della nave da crociera “Costa Concordia”.
Altri 7 milioni sono stati promessi dalla Regione, e siamo in attesa di riceverli, per le frane che coinvolgono la falesia della città, di cui 1 milione per Piazza Bovio (che però non franava) ed è stata infatti ri-ammodernata con quei capitoli di spesa, e un altro milione il parcheggio Bernardini in Viale del Popolo.
Per non parlare dei soldi che sarebbero dovuti venire da Bagnoli e dai suoi fanghi tossici, che fortunatamente non sono mai arrivati a causa delle vicissitudini giudiziario-ambientali tristemente emerse qualche settimana fa.
Sono tanti anni che la “Ballata dei Milioni” imperversa su Piombino. Se solo la metà di quei soldi fossero stati davvero investiti sulla città (ad esempio che fine hanno fatto i 13,5 milioni di euro affidati ad ASIU/TAP per le bonifiche di “Città Futura” di cui ormai non parla più nessuno e che non sono mai iniziate?) oggi probabilmente la situazione non sarebbe quella che tutti abbiamo davanti agli occhi.
Aspettiamo quindi con fiducia di leggere il “decreto Piombino” e speriamo questa sia la volta buona».
Giuseppe Trinchini