SUVERETO: PASQUINI COMMENTA LA FUSIONE DI CAMPIGLIETO
Suvereto (LI) – Riportiamo integralmente l’intervento di Jessica Pasquini consigliera del Gruppo autonomo a Suvereto, che pone molti dubbi sulla fusione dei due comuni di Campiglia e Suvereto.
«Intervengo nel dibattito sulla fusione dopo aver parlato con un po’ di cittadini di Suvereto e dopo aver confrontato e valutato diversi punti di vista.
La proposta di fusione è la conseguenza del fallimento delle politiche di area in Val di Cornia. C’è stata incapacità di ragionare in un orizzonte più vasto, cercando di affrontare insieme le difficoltà in un ‘ottica di valorizzazione e di risparmio a beneficio della collettività. Ora viene giocata la carta della fusione come panacea di tutti i mali, non essendo riuscito il Partito democratico a contenere le forze centrifughe al suo interno, una forza politica che ha avuto il vantaggio di amministrare tutti i comuni coinvolti nel progetto di unione di comuni, che avrebbe portato ad ottimizzare le risorse e valorizzare un territorio che unito è più forte e competitivo.
Ora si propone una soluzione frettolosa. Ma dobbiamo tenere presente che nel 2014 in Val di Cornia cambieranno sindaci e giunte; allora magari le future amministrazioni riusciranno a riprendere il discorso sulle funzioni associate e sull’unione dei comuni, salvando l’autonomia ma governando insieme. Inoltre si sta andando verso la cancellazione dei confini provinciali, e magari un‘eventuale unione potrà aprirsi e guardare più lontano.
Non servono soluzioni separate e improvvisate, che deprimerebbero i servizi e le opportunità delle realtà più piccole.
Mi fa paura scegliere adesso di sciogliere il comune di Suvereto, la decisione sarebbe irreversibile e rappresenterebbe un danno grave per il nostro territorio, oltre a calpestare i sentimenti dei cittadini.
Mi preoccupa la motivazione finanziaria che viene addotta per giustificare il progetto di fusione con Campiglia; vista la situazione economica del paese, temo che Stato e Regione non riusciranno a dare i contributi tanto sbandierati. La politica ufficiale è piena di promesse non mantenute. Ma anche se questi soldi fossero davvero disponibili, perché non li danno ai comuni per ristrutturare e ampliare le scuole, per sistemare le nostre strade o per mantenere i servizi sanitari locali, invece che per cancellare storia, identità e autonomia?
Fondersi con un altro comune per ragioni finanziarie è come un padre e una madre che in un momento di difficoltà economica uniscono la loro famiglia con un’altra, dove un altro padre e un’altra madre pensano al mantenimento dei figli e decidono per loro. Quali genitori rinuncerebbero proteggere e a progettare il futuro dei propri figli lasciando ad altri la possibilità di scrivere il loro domani?
Riflettiamo bene. A settembre ci sarà il referendum e poi non si torna indietro».
Jessica Pasquini
Gruppo autonomo – consiglio comunale di Suvereto
speriamo che anche il sindaco difenda il comune