ITALIAN FOOD: LA PAROLA PASSA ALLA REGIONE
Si è tenuto giovedì 9 maggio presso l’Assessorato all’Agricoltura della Regione un incontro per fare il punto sul futuro dello stabilimento Italian Food di Venturina a cui hanno partecipato il Comune di Campiglia rappresentato dal Sindaco Rossana Soffritti e l’Assessore alle Attività produttive Paolo Pedroni, la Provincia di Livorno dall’Assessore all’Agricoltura Paolo Pacini, Italian Food da Pasquale Petti, la Flai Cgil da Michele Rossi e la Uil da Federico Mambrini.
Tali soggetti esprimono comunemente la preoccupazione derivante dalla situazione che è stata evidenziata e si danno l’obiettivo della permanenza dell’azienda nel Comune di Campiglia, permettendo così lo sviluppo dell’intera filiera ad essa collegata e le risposte occupazionali conseguenti. L’incontro è stato l’occasione per confermare i contenuti del protocollo a suo tempo sottoscritto fra l’azienda e le Istituzioni.
Tra gli impegni confermati dalle parti ci sono la ricerca di un rapporto con la grande distribuzione organizzata della toscana, tale da permettere un’ ulteriore valorizzazione del pomodoro di origine regionale, l’approfondimento con il sistema bancario regionale delle condizioni esistenti che permettano a Italian Food di rispondere alla esigenze di mercato e l’immediata richiesta di confronto con il ministero dell’economia che consenta di verificare la progettualità presentata dall’azienda nel settembre 2011 e giudicata ammissibile dal ministero stesso. Un ulteriore impegno è quello di costituire un tavole tecnico per la valutazione delle problematiche connesse alla depurazione delle acque. Le parti, infine, hanno fissato un nuovo incontro previsto alla fine maggio con lo scopo di verificare i risultati delle pratiche avviate.
L’incontro in Regione fa seguito alle pressioni provenienti dalle parti sociali e dai lavoratori dello stabilimento che avevano reagito compatte, nei giorni precedenti, alla notizia data a mezzo stampa dal proprietario di Italian Food, Pasquale Pretti di una possibile chiusura definitiva dello stabilimento, a causa della crisi economica, e del conseguente mancato rispetto degli accordi per il trasferimento in zona Campo alla Croce. L’ “arrivo” della vicenda all’attenzione della Regione aumenta le speranze per il futuro di questo conservificio che, grazie alle sue eccellenze e alla grande attenzione che ha sempre posto sull’occupazione femminile, si è sempre dimostrata un punto di forza dell’indotto economico della Val di Cornia.