PIOMBINO IN PROVINCIA DI GROSSETO, OK ALLA DELIBERA
Piombino (LI) – Dopo il lavoro svolto dalla commissione speciale, istituita nel consiglio comunale dello scorso 13 dicembre a seguito della petizione di 4776 firme, e la relativa relazione presentata dal Claudio Capuano, il Consiglio comunale ha approvato la delibera che sostanzialmente avvia l’iter di mutamento della circoscrizione provinciale, come previsto dall’art. 133 della Costituzione, passando da Livorno a Grosseto. Anche se il processo sarà così lungo che probabilmente quando andrà a termine le provincie non esisteranno più da tempo, l’approvazione era un atto dovuto per l’impegno di quei cittadini piombinesi che hanno raccolto in buona fede tutte quelle firme.
La delibera è stata quindi approvata con 23 voti a favore dopo una lunga discussione che ha impegnato il consiglio tutta la mattina e una parte del pomeriggio e che ha visto l’espressione di opinioni diverse anche all’interno degli stessi gruppi consiliari. Si sono espressi a favore PD, Spirito Libero, Futuro e Libertà, il consigliere Meucci e Sironi del Popolo delle Libertà, la lista Per Piombino, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori e Gruppo Misto. Contrari solo Pazzaglia del Popolo della Libertà, astenuti Coppola dell’Udc e il consigliere Paolo Bianchi del Popolo delle Libertà.
Il documento approvato prevede il passaggio alla provincia di Grosseto, confermando questa determinazione anche nel caso in cui venisse ripreso il processo di revisione delle province interrotto che prevedeva l’accorpamento di Grosseto ad altre province. Nell’ipotesi di abolizione completa delle province, la delibera esprime l’auspicio che si giunga ad una ripartizione del territorio regionale in ambiti omogenei in riferimento ai servizi e alla programmazione socio-economica e territoriale di ordine sovracomunale che ricomprenda la Val di Cornia in un’area definibile come “Alta Maremma”, estesa anche ai Comuni delle Colline Metallifere e della Val di Pecora e auspicando l’adesione dell’isola d’Elba. Un territorio quindi omogeneo all’attuale diocesi di Massa Marittima-Piombino.
Alla luce pertanto dei lavori svolti dalla Commissione, la delibera recepisce la richiesta avanzata dalla petizione, in considerazione anche del fatto che per il Comune di Piombino sono in atto già da tempo processi di interazione e integrazione con la Provincia di Grosseto, come la gestione del trasporto pubblico locale, le problematiche connesse alla razionalizzazione dei servizi ospedalieri e socio-sanitari in un’are intermedia tra i poli di Livorno e Grosseto, la pianificazione territoriale con particolare riferimento alle attività portuali e turistiche nel golfo di Piombino e Follonica, le infrastrutture viarie e ferroviarie, la gestione dei rifiuti con il passaggio all’Ato Toscana Sud, la ricerca di collaborazioni per la gestione e la promozione integrata del sistema dei parchi della Val di Cornia e del Parco tecnologico e archeologico delle colline metallifere grossetane.
“Auspico che presto ci siano segnali parlamentari che diano sostanza a un percorso di riorganizzazione seria dei territori – ha affermato il sindaco durante l’illustrazione della delibera”.
Il documento si configura quindi soprattutto come un atto politico, che ha avviato una discussione strategica per il nostro territorio – ha dichiarato Claudio Capuano.
Dal punto di vista tecnico amministrativo, per avviare il cambio di provincia, la delibera dovrebbe essere inviata alle presidenze del Consiglio dei ministri, delle due Camere dei Deputati e dei Senatori, della Regione Toscana e del Consiglio regionale per l’avvio di una vera e propria iniziativa legislativa. L’iniziativa dovrebbe essere assunta da almeno un deputato, o un senatore per la presentazione di progetto di legge. Il successivo iter sarebbe quello previsto per tutti i disegni di legge.
Il precedente più vicino è quello del passaggio di cinque comuni della provincia di Milano a quella di Monza-Bianza. Il disegno di legge fu presentato da alcuni senatori nel 2008 e la legge fu promulgata dopo 15 mesi.
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Quando credete che la Concordia raggiunga Piombino?
Pur con il massimo rispetto per chi ha firmato la petizione: l’abolizione delle province arriverà prima della conclusione del compresso iter di passaggio da Livorno a Grosseto. Forse era più utile analizzare ed eventualmente rivedere la scelta di abbandono delle politiche sovracomunali che avevano portato la Val di Cornia a dotarsi di un Circondario e di un Piano Strutturale, poi sconfessato dalle azioni dei singoli Comuni che hanno preferito muoversi in ordine sparso.
Ricorderemo questo sindaco come il sindaco che ha portato Piombino nella provincia di Grosseto e prodotto a causa della sua incapacità di gestire il problema Lucchini, 3000 persone senza lavoro. Bella vittoria, parliamo del niente e non pensiamo a i veri problemi dei cittadini e dei lavoratori. Questa della Provincia si che è una vera conquista per il territorio e ci sono stati perfino 5000 persone che hanno voluto questa grande svolta epocale. Complimenti.
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Piombino NON è mai stato Livorno!!!!!!!Non c’entra nulla con i livornesi neppure con la parlata,casomai un pò di più coi pisani data la storia della città,ma Piombino è una città a se,molto maremmana e zero livornese.