UDC: MURZI AMMINISTRATORE UNICO DELL’ASIU? LO LEGGO SULLA STAMPA
Piombino (LI) – Il consiglio di amministrazione dell’Asiu è decaduto e Fulvio Murzi è stato nominato amministratore unico della società a totale controllo pubblico. Una soluzione che a quanto pare si è resa necessaria dalle novità introdotte con la spending review, che non avrebbero permesso di affrontare problemi urgenti. L’ex presidente Murzi potrebbe restare in carica per tre anni, ma si è impegnato a lasciare il suo posto nel 2014, in coincidenza col rinnovo del mandato dei consigli comunali. Tutto questo però non piace al consigliere UDC Luigi Coppola, che ricorda che “un tempo” «i ruoli e funzioni nell’ambito delle società municipalizzate che erano di competenza dei consigli comunali ed i consiglieri erano a conoscenza di tutte le questioni. Ora invece questioni così delicate e importanti bisogna leggerle sulla stampa». Leggiamo integralmente il comunicato e l’articolo a questo richiama.
«Un tempo – inizia il consigliere UDC Coppola – vi erano ruoli e funzioni nell’ambito delle società municipalizzate che erano di competenza dei consigli comunali ed i consiglieri erano a conoscenza di tutte le questioni.
Oramai con tutte le riforme degli enti locali che si sono susseguite negli anni siamo arrivati al punto che talvolta gli eletti, anche quelli più solerti e più attenti, apprendono le informazioni dalla stampa ancor prima che dai canali istituzionali.
Non è un problema di autorevolezza, che oramai purtroppo in politica non è più una prerogativa importante, bensì – continua – di correttezza e rispetto dei rapporti nell’ambito istituzionale, anche se non vi è mai stato molto riguardo in tal senso da parte di chi governa il territorio, se non in rare ed utili occasioni.
Riteniamo che sia assolutamente censurabile che i rappresentanti dei cittadini ed i cittadini stessi siano venuti a conoscenza di nuovi assetti nella gestione di una società partecipata direttamente dagli organi di informazione, soprattutto se si tratta di una delle aziende più grosse di cui il comune di Piombino è socio di maggioranza.
Tutto ciò è accaduto in ASIU, ove non è stata applicata una norma indicata da un decreto del governo precedente, che pone vincoli rigidi rispetto alla presenza di ex politici nei rinnovi dei CDA delle società partecipate per evitare i fantomatici “poltronifici”, bensì si è tentata una strada diversa con la nomina di un amministratore unico plenipotenziario (di un’azienda di rifiuti senza un ATO definitivo di appartenenza), rendendo il tutto pubblico solo a cose fatte e con motivazioni che sono ovviamente opinabili.
Il problema non riguarda le persone e le loro indubbie e riconosciute capacità, ma è il metodo che non va bene, oltretutto in un momento particolare per la vita pubblica di questo paese ed a fronte di fenomeni di autoreferenzialità che non sono accettabili.
Un tempo quando i CDA decadevano si ottemperava ai rinnovi a norma di legge e si ripartiva, poiché questo è il senso per cui vi è un termine definito di scadenza, altrimenti le norme avrebbero sancito cariche a vita.
Fra l’altro questo nuovo assetto all’interno dell’ASIU dovrebbe durare, come dichiarato, fino alle prossime amministrative e non 3 anni come previsto per la figura dell’amministratore unico, in funzione dei rinnovi dei consigli comunali e forse anche delle strategie preelettorali e postelettorali.
Ricordiamo che a breve decadranno cariche di altri enti importantissimi per questo territorio, che qualora fossero prorogati di 6 mesi, come potrebbe presumibilmente accadere, rimetterebbero in gioco una serie di questioni aperte che riguarderebbero i cambi di poltrone per possibili predestinati.
Se così fosse – conclude Coppola – il dibattito avviato proprio un anno fa nell’ambito del PD sulle cosiddette “zone grigie” e delle scelte congegnate fuori dalle sedi preposte ritornerebbe attuale ed allora sarebbe opportuno che i partiti o quel che resta intervengano in modo serio e deciso, prima che la palla passi ad altri e che si scateni il finimondo».
Luigi Coppola
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IL TIRRRENO DEL 26 MAGGIO 2013
Asiu, cda decaduto Pieni poteri affidati a Fulvio Murzi
Scelta dei Comuni legata alle norme della spending review che non avrebbero permesso di affrontare problemi urgenti
L’ex presidente potrebbe restare in carica per tre anni, ma si è impegnato a lasciare il suo posto nel 2014, in coincidenza col rinnovo del mandato dei consigli comunali
di Giorgio Pasquinucci
PIOMBINO Il consiglio di amministrazione dell’Asiu è decaduto e Fulvio Murzi è stato nominato amministratore unico della società a totale controllo pubblico. Una soluzione che a quanto pare si è resa necessaria dalle novità introdotte con la spending review. A fine aprile infatti, con l’approvazione del bilancio dell’azienda, avrebbe dovuto essere rinnovato il cda, composto, oltre che da Murzi, da Franco Gori per Campiglia, Luciano Giannoni per Piombino, Paolo Passoni per San Vincenzo e Simone Tinagli per Castagneto. A questo punto però l’Asiu ha dovuto fare conti con le novità introdotte dal decreto legge del governo Monti. Il primo problema era applicare le previste quote rosa: il 50% del cda avrebbe dovuto essere composto da donne. Un problema che poteva essere anche risolto con gradualità, riservando transitoriamente un quinto dei posti alla rappresentanza femminile. Ma essendo l’Asiu una società totalmente pubblica, il problema maggiore era rappresentato da un’altra prescrizione della legge che prevede che l’incompatibilità nel cda di aziende pubbliche di ex assessori regionali, provinciali e comunali. Inoltre tre componenti avrebbero dovuto essere dipendenti comunali, non dirigenti o apicali, chiamati a prestare la loro attività nei cda a titolo gratuito. «In questa situazione – spiega lo stesso Murzi – l’azienda si sarebbe trovata in un impasse operativo.
E’ pur vero che il Cispel si è appellato ritenendo incostituzionale la normativa, ma l’azienda a quel punto avrebbe avuto davanti due sole opzioni: prorogare il vecchio cda, che comunque non poteva restare in carica più di 45 giorni, oppure nominare un amministratore unico. Va considerato che, nel caso di proroga, il cda avrebbe potuto deliberare solo su provvedimenti di ordinaria amministrazione». Mercoledì scorso si è dunque riunita l’assemblea dei soci, composta dai sindaci dei Comuni azionisti, e ha deciso di nominare Fulvio Murzi amministratore unico della società.
«La proroga del vecchio cda – chiarisce ancora l’ex presidente Murzi – con i poteri limitati che gli sarebbero stati attribuiti, non avrebbe permesso di affrontare una serie di problemi urgenti che l’azienda ha di fronte: il progetto del nuovo impianto che sostituirà la discarica, la commercializzazione del conglomix, le bonifiche di Città Futura e della ex discarica di Poggio ai Venti che gli sono state affidate dal Comune di Piombino, il progetto del solare termodinamico da tempo allo studio e, infine, gli impegni ai quali l’azienda può esere chiamata nella vicenda dello smantellamento della Costa Concordia». Murzi, in qualità di amministratore unico, potrebbe rimanere in carica tre anni. Tempi che non coincidono con le scadenze delle elezioni amministrative, previste per la primavera estate 2014. Dal punto di vista legale potrebbe dunque rimanere al suo posto anche dopo il rinnovo del mandato dei sindaci. «Mi sono tuttavia assunto – afferma Murzi – l’impegno morale a dimettermi in coincidenza col rinnovo dei consigli comunali»
“Il problema non riguarda le persone e le loro indubbie e riconosciute capacità, ma è il metodo che non va bene,” Ben detto sig. Coppola, ma questa è la partitocrazia e di quello che non sta bene alla gente ai partitocrati non gliene importa nulla.