PIOMBINO: IL CONSIGLIO COMUNALE REVOCA I REVISORI
AGGIORNAMENTO – I Revisori hanno replicato su “LA NAZIONE” di oggi all’atto in consiglio comunale al quale non sono stati ammessi in quanto “a porte chiuse” impedendogli di fatto di replicare direttamente alle accuse che gli erano state mosse. Con l’occasione avevano preparato prima della riunione in consiglio comunale un documento nel quale annunciano che si sarebbero tutelati in via giudiziaria nel caso il procedimento vada a termine, per proteggere la loro dignità professionale. Al termine dell’articolo l’intervista tratta da LA NAZIONE.
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Piombino (LI) – Il Consiglio comunale ha avviato questa mattina il procedimento di revoca del Collegio dei revisori dei conti, per approfondire e valutare una serie di inadempienze e comportamenti non conformi, rilevati dal Segretario Generale del Comune e segnalati ai consiglieri comunali e alla giunta. L’argomento, al primo punto dell’ordine del giorno, è stato discusso a porte chiuse come previsto dalla norma, trattandosi di una questione che investe l’attività e i comportamenti professionali dei tre revisori. Alla seduta hanno partecipato solo il sindaco, (non è stato ammesso neppure l’assessore competente Massimo Giuliani), il Segretario generale e i consiglieri. Hanno votato a favore il PD e il consigliere Trotta. Contro il PDL, l’UDC, FLI, IDV, Rifondazione Comunista, e Ascolta Piombino. Assenti alla votazione Mambrini e Filacanapa di “Spirito Libero”. Riportiamo il comunicato integralmente dell’amministrazione comunale senza commenti, visto che secondo noi si commenta da solo.
“Si è trattato di un atto dovuto – ha spiegato Massimo Giuliani – teso ad approfondire i presupposti che regolano la tutela e il corretto funzionamento della pubblica amministrazione, che, ci tengo a precisarlo, è del tutto separato dal parere negativo espresso dai tre revisori sul conto consuntivo 2012, di cui si è tanto parlato. In questo secondo caso, infatti – spiega Giuliani – sarà la Corte dei Conti ad emettere il parere, in quanto organo competente per legge a stabilire il rispetto del Patto di Stabilità.
Il procedimento di revoca è assolutamente disgiunto da questo episodio e segue un’altra logica. Per l’amministrazione pubblica presentare al consiglio comunale questi presunti profili di inadempienze è un dovere civico di salvaguardia del concetto di corretto funzionamento della cosa pubblica. Non c’è quindi nessun intento di ritorsione nei confronti del collegio. Si tratta solo di salvaguardare l’attività amministrativa.”
Le inadempienze discusse dal consiglio comunale sono di vario tipo: si contesta infatti il ritardo di oltre un mese nell’insediamento del Collegio. Dopo la delibera di incarico da parte del Consiglio comunale del 20 dicembre 2012 infatti, e nonostante la delicatezza del periodo dovuto alla chiusura dell’esercizio 2012 e alla riapertura del nuovo, il collegio si è insediato solo il 25 gennaio 2013. Tra le altre motivazioni che hanno spinto il consiglio ad avviare il procedimento ci sono la mancata espressione del parere, obbligatorio, sulla sospensione e il rinvio della data di applicazione dell’imposta di soggiorno; il ritardo nella presentazione della relazione al rendiconto di gestione 2012; il duplice rifiuto dell’Organo a partecipare alla 2° commissione consiliare del 28 maggio scorso. Altre contestazioni da parte dell’amministrazione comunale nei confronti dei revisori riguardano in maniera più specifica le numerose inesattezze e attestazioni non veritiere contenute nella relazione al rendiconto 2012 redatta dal collegio stesso.
A questo punto, avviato il procedimento, il collegio dei revisori ha la possibilità di presentare le loro controdeduzioni entro 30 giorni, che il consiglio comunale ha l’obbligo di riesaminare in una seconda seduta, confermando o meno la revoca.
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“LA NAZIONE” DEL 14 GIUGNO 2013
PIOMBINO PARLA ANTONELLA GIOVANNETTI, PRESIDENTE DEI SINDACI REVISORI. «RILIEVI NON VERITIERI»
«Faremo ricorso per tutelare la nostra onorabilità»
— PIOMBINO —
«RICORREREMO nelle sedi opportune per tutelare la nostra onorabilità e la nostra professionalità». Antonella Giovannetti, presidente dei sindaci revisori, conferma, dopo il voto del consiglio comunale di Piombino, l’intenzione che il collegio avevano già annunciato in una nota spedita a tutti i consiglieri comunali, mercoledì scorso, prima del consiglio. I sindaci avrebbero voluto partecipare ai lavori ma la loro intenzione ha trovato un ostacolo nella scelta di discutere la revoca a porte chiuse secondo una discussa decisione comunque approvata dallo stesso consiglio.
L’ultima nota dei revisori è stata distribuita in aula a tutti i presenti in ossequio all’invito del collegio che “considerata la delicatezza e le responsabilità che potevano essere assunte dai consiglieri”, aveva chiesto di leggere le proprie argomentazioni della discussione della loro revoca.
LA VOLONTÀ di partecipare dei sindaci nasceva dall’assunto che «un’eventuale deliberazione adottata in assenza di contraddittorio avrebbe reso – dicono i revisori – certamente impossibile, da parte dei consiglieri, valutare e stabilire i confini, la portata, la dimensione, la significatività e il peso relativo delle eventuali gravi inadempienza dell’organo di revisione e non avrebbe permesso di chiarire adeguatamente la veridicità degli accadimenti».
Nelle otto pagine del loro ultimo documento i revisori ribattono le presunte inadempienze contestate loro in una recente nota del segretario del Comune. Tra le altre anche quella relativa al ritardo con cui sarebbe stato consegnato il parere al bilancio 2012. Un addebito che costituisce il fulcro del dispositivo della delibera di revoca. «Le cose non stanno come riferisce il Comune – puntualizza la Giovannetti -. I trenta giorni previsti dalla legge per la consegna del nostro resoconto non possono essere conteggiati a far data dai primi documenti che ci ha inviato il Comune, bensì dal giorno, cioè il 24 aprile, che abbia avuto l’ultimo, tra l’altro essenziale».
Il consiglio comunale di Piombino rappresenta tutti noi cittadini di Piombino.
Comportarsi così come sta facendo la maggioranza nei confronti dei revisori dei conti è offensivo per tutti noi.
Questi professionisti venuti da fuori avranno l’impressione di aver a che fare con una comunità di barbari cafoni e ignoranti.
Ora è vero che questa città non è tra le più raffinate d’Italia ma è altrettanto vero che la sua sensibilità ,il suo sapere e la sua civiltà non sono minimamente rappresentate da coloro che così indegnamente siedono sui banchi del consiglio comunale.
Questa dei revisori è una vicenda che segnerà per sempre il senso civico di tutti noi perchè non è ammissibile tentare di cacciare via coloro che nell’esercizio delle proprie funzioni ti dicono ” guarda hai commesso un errore “.
La pazzia non è male contagioso, ma in via Ferruccio questa teoria va rivista e corretta.
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