SEL: «LA CONFUSIONE REGNA SOVRANA A SAN VINCENZO»
SEL-Val di Cornia commenta gli ultimi interventi della giunta sanvincenzina. Riceviamo e pubblichiamo integralmente.
«Sulla “Nazione”abbiamo letto un’ interessante intervista al sindaco di San Vincenzo.
L’interesse deriva non tanto dall’originalità di ciò che afferma quanto dal fatto che ricalca interviste simili apparse negli ultimi tempi e rilasciate da altrettanti componenti la sua giunta.
Sostanzialmente un contenuto predominante , se pur con distinguo soggettivi, sembra accomunarle tutte: la necessità di cambiamento, riposizionare lo sviluppo su criteri di qualità. Citiamo testualmente: “…Il Comune di San Vincenzo è impegnato nell’elaborazione del nuovo piano strutturale che giustamente si pone l’obbiettivo di cambiare le scelte urbanistiche del nostro comune su buoni principi di pianificazione e su criteri di riuso. Su questa strategia lavoriamo per unire tutta la comunità di San Vincenzo riposizionando su basi nuove e maggiormente qualitative lo sviluppo”.
Una sorta di mantra che ritroviamo come detto nelle interviste rilasciate ultimamente da quasi tutti i membri della giunta di San Vincenzo. Il fatto stesso che ognuno di loro abbia sentito il bisogno di esternare gli stessi concetti induce ragionevolmente a dubitare dello spontaneismo di certi affermazioni , apparendoci più che altro lo slogan di una tattica concordata per tentare di apparire diversi da ciò che la storia pluriennale di quella amministrazione ci ha invece consegnato.
Sentire parlare di consumo di suolo zero a chi in 10 anni ha incrementato l’edificato esistente del 75% ci appare obbiettivamente riassumibile con il classico :”chiudere la stalla quando i buoi sono scappati”o meglio prendere atto che magari suolo da utilizzare per costruire oggi ne è rimasto ben poco. Né si comprende il significato delle ripetute affermazioni sul ricompattare la città, almeno che con ciò non si voglia intendere collegare con nuove edificazioni la così detta città diffusa “per le campagne” con il centro storico del paese.
Certo è che non spetta a noi vanificare gli sforzi di cambiamento annunciati, caso mai mettere in evidenza la credibilità di chi per anni ha perseguito certi obiettivi ed alla fine ne disconosce la validità, individuando invece nell’esatto contrario di ciò che è stato fatto, il progetto futuro e attribuendo ad esso il carattere della qualità necessaria.
Per anni in consiglio comunale ci sono stati da parte dell’opposizione inviti alla riflessione, inviti alla moderazione urbanistica , soprattutto inviti a considerare l’ambiente e la sua tutela come valori irrinunciabili, ineludibili. Inviti a conservare Il territorio, la sua bellezza, la sua integrità come vera ricchezza, affidata alla cura degli amministratori, cosa che indubbiamente avrebbe conferito qualità al loro lavoro.
Per anni, si è risposto con sufficienza o addirittura con la mancanza totale di considerazione e si è fatto altro.
Oggi in maniera disinvolta si sposano quelle posizioni ,se ne assumono i contorni generali , nel tentativo in verità contraddittorio o palesemente goffo, di attribuirsene la paternità nella ricerca di presunte caratterizzazioni di qualità.
La confusione regna sovrana in quel partito. A San Vincenzo così come in Val di Cornia.
Ad uno spiccato atteggiamento egemone di Piombino proiettato verso il sud della regione Toscana, corrisponde da un lato la prospettata unificazione dei comuni di Campiglia e Suvereto, che di fatto svilisce le municipalità dei due storici paesi e dell’altro la propensione di San Vincenzo, quantomeno nella maggioranza della popolazione, a mantenere legami a nord, verso Livorno.
Ciò depotenzia qualsiasi pianificazione di sviluppo territoriale, abbandonando utili sinergie a livello dell’unione dei comuni e facendo emergere debolezze e difficoltà amministrative.
In realtà tutto il PD a livello nazionale ci sembra essere attanagliato da gravi problemi che sono stati fra l’altro ben sintetizzati dall’ex segretario Bersani quando, ripetendosi, anche di recente ha affermato:”Il PD non è un soggetto politico, ma uno spazio politico”.
E’ in quello spazio che tutti coloro che ne hanno volontà esercitano la loro personale (o di gruppo ) particolarità politica.
In realtà Il PD di San Vincenzo , della Val di Cornia, cosi come di molte realtà territoriali ,risente di questa situazione complessiva, che ha origine nella mancanza di identità, nel congiungersi fin dalla nascita del partito di diversità fin troppo eterogenee. Diversità composite che creano condizioni di subalternità a chi per maggior intraprendenza tende a far prevalere il proprio punto di vista, non sempre coincidente con il pubblico interesse».
Sinistra Ecologia Libertà
Piombino Val di Cornia
“subalternità a chi per maggior intraprendenza tende a far prevalere il proprio punto di vista, non sempre coincidente con il pubblico interesse” …., ma ve ne accorgete solo adesso che il PD, locale o nazionale che sia, non è altro che un comitato di “affari” ?