NOTIZIE DELLA COSTA ETRUSCA DEL 25 GIUGNO 2013
LISTE CIVICHE: «IL PASSAGGO ALL’ATO SUD, UN ESEMPIO DI NON CHIAREZZA»
Riceviamo e pubblichamo integralmente dalle liste civiche di Suvereto, Campiglia e San Vincenzo.
«Se volevamo un esempio di non chiarezza, lo abbiamo avuto dalla conferenza promossa dai sindaci sul passaggio della Val di Cornia nell’ATO sud rifiuti con Grosseto, Siena e Arezzo.
Non hanno fornito un solo dato sulle variazioni dei servizi e sulle azioni previste per incrementare raccolta differenziata e recupero dei rifiuti. Unico dato certo (pubblicato dall’agenzia regionale ARRR) è che nel 2011 la percentuale di raccolta differenziata dell’ATO sud è stata del 38% mentre quella dell’ATO Costa del 42%, entrambi ben al di sotto dell’obiettivo del 65% stabilito dalle leggi al 31.12.2012. Potremmo dire di “male in peggio”.
Non c’è un solo dato sulle tariffe. Non cerchino i cittadini di capirci qualcosa: sui siti degli ATO non troveranno nulla che gli consenta di fare paragoni. Ci dobbiamo contentare della promessa che sarà mantenuto un “livello tariffario adeguato”. Intanto ogni anno le tariffe crescono.
Quello che è certo, invece, è che ASIU non si scioglie, nonostante l’ATO Sud abbia affidato il servizio di raccolta dei rifiuti urbani alla società pubblico-privato “ SEI Toscana” nella quale ASIU dovrà confluire in quanto la legge impone un solo gestore per ogni ATO. Motivo? I Comuni non vogliono affidare al gestore unico la discarica di Ischia di Crociano, in fase di esaurimento. Trovano più “conveniente” avere due società invece di una per gestire il servizio.
Non dicono nulla sui rifiuti speciali che, secondo le dichiarazioni del segretario del PD Fabiani, sono la ragione per la quale è stata valutata la convenienza a trasferirsi nell’ATO sud. E’ comprensibile, visto che gli ATO non si occupano dei rifiuti speciali, mentre continuerà ad occuparsene la Provincia di Livorno.
Non dicono nulla sul perché i Comuni della Val di Cornia e Castagneto, tramite ASIU, hanno rilevato la partecipazione di Piombino nella società TAP (di cui la soc. Lucchini detiene il 25% delle azioni) per gestire rifiuti speciali che non sono un servizio pubblico.
I risultati finali sono questi:
- per gestire i rifiuti urbani ci saranno ora due società invece di una: ASIU e SEI Toscana;
- non sappiamo nulla su servizi e tariffe della nuova gestione dei rifiuti urbani;
- la società pubblica ASIU, costituita per gestire i rifiuti urbani, andrà ad occuparsi di rifiuti speciali nella società TAP di cui sono soci, tramite ASIU, tutti i Comuni e l’azionista privato Lucchini; avremo dunque due società partecipate per i rifiuti speciali, l’ASIU e la TAP, nonostante che questo non sia un servizio pubblico;
- con il passaggio nell’ATO sud i nostri Comuni dipenderanno dalle Province di Grosseto, Siena e Arezzo per la programmazione dei rifiuti urbani e dalla Provincia di Livorno per i rifiuti speciali.
Parlano di snellimenti, efficienza e trasparenza. Forse ci sbagliamo, ma crediamo che i cittadini abbiano capito ben poco di quello che stanno facendo i loro amministratori».
Uniti per Suvereto, Forum San Vincenzo, Comune dei Cittadini
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DOMANI A PIOMBINO IL FIALS REGIONALE “PER DIFENDERE IL DIRITTO ALLA SALUTE DEI CITTADINI”
Piombino (LI) – Il tour FIALS Regionale “Per difendere il diritto alla salute dei cittadini” mercoledì 26 giugno fa sosta a Piombino. In piazza A. Gramsci dalle 10.00 alle 19.00 viene organizzato uno spazio aperto per confrontare conoscenze ed opinioni sulla situazione in cui versano i servizi sanitari e per promuovere un impegno collettivo verso la salvaguardia della sanità pubblica.
«L’obiettivo finale è quello di fare arrivare un messaggio forte all’Assessorato alla Salute della Regione Toscana che non ci stiamo al decadimento della quantità e qualità delle prestazioni sanitarie, all’accentramento dei servizi nelle aziende sanitarie universitarie con inevitabili ripercussioni negative sui livelli di garanzia della nostra salute. In questo contesto diventa indispensabile la riduzione degli sprechi ad iniziare dal taglio delle spese sostenute per il mantenimento di apparati inutili e costosi.
Forte è la nostra critica nei confronti del piano di ristrutturazione aziendale ASL6 servito solo per ridurre il numero del personale in servizio e il numero delle prestazioni sanitarie con l’incremento dei disagi per la popolazione ed i lavoratori del settore. Al contempo i cittadini sono gravati dall’aumento dei tickets a fronte di liste di attesa inaccettabili che orientano la domanda verso il settore privato.
Gli operatori sanitari, invece, si trovano costretti a lavorare con scarse garanzie in termini di sicurezza e di diritti.
Nel corso dell’iniziativa verranno raccolte le firme per una Petizione Popolare contro gli sprechi che riducono le risorse, contro il progetto di Area Vasta Nord Ovest e le delibere della Giunta Regionale Toscana che taglieranno ulteriormente i posti letto senza la realizzazione concreta di strutture e servizi assistenziali alternativi».
TOURN FIALS SANITA’
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SPIRITO LIBERO CHIEDE UN AMBULATORIO A VILLAMARINA PER SEGUIRE I PAZIENTI TAO
Piombino (LI) – «Occorre far costituire presso il centro TAO di Villamarina un ambulatorio riconosciuto dalla Usl con apertura al pubblico di almeno due ore alla settimana o comunque affrontare concretamente le problematiche che la nuova riorganizzazione del servizio TAO ha generato». Sergio Filacanapa e Federico Mambrini, di Spirito Libero presentano l’interpellanza con risposta scritta ed orale che hanno presentato in Consiglio Comunale a Piombino.
Secondo i due esponenti di Spirito Libero, «L’affidamento ai medici di medicina generale delle prescrizioni della terapia senza l’effettiva creazione di un collegamento organizzativo col centro TAO, come era previsti soprattutto nei pazienti ad elevata variabilità, lasciando però solo sulla carta una ipotetica “presa in carico” per almeno tre mesi, sta determinando situazioni di grave rischio clinico soprattutto nei casi di interventi chirurgici che determinano variabilità nell’intervallo INR per l’esigenza di sospensione della terapia anticoagulante e di variabilità alta nell’intervallo INR per la concomitanza dell’assunzione di altri farmaci per sopravvenute ulteriori patologie».
Tutto questo, secondo Filacanapa e Mambrini, genera una variabilità di comportamento dei medici di medicina generale, che in alcuni casi seguono il paziente fino alla stabilizzazione, in altri lasciano al paziente la facoltà di rivolgersi direttamente e con urgenza al medico specialista del centro. La soluzione sarebbe proprio nella costituzione di un ambulatorio presso il centro TAO di Villamarina, riconosciuto dalla Usl e attivo secondo un orario settimanale che consenta sia ai medici di medicina generale, sia al paziente di avere un riferimento certo e programmato e senza il quale si viene a determinare un pericoloso scollamento nella vita terapeutica del paziente che dovrebbe invece sempre essere monitorato su supporto informatico sia dal proprio medico che dal centro TAO segnalando le criticità e le esigenze di intervento dello specialista.
«Considerato anche il fatto che in questo momento sono messi in commercio i nuovi anticoagulanti orali e la Regione Toscana, con delibera n° 129 del 4/6/2013 afferma che individuerà dei centri utilizzatori per la prescrizione ed il monitoraggio dei pazienti cui saranno somministrati tali nuovi prodotti, sarebbe opportuno che anche Villamarina rientrasse tra questi centri» concludono i due esponenti di Spirito Libero.
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AL GATTAROSSA LA PRESENTAZIONE DI “LA CODA SOTTO IL BANCO”
Venerdì 28 giugno alle 18 al bar Gattarossa di Calamoresca (Piombino) si terrà la presentazione del libro «La coda sotto il banco» di Melisanda Massei Autunnali (edizioni Il Foglio). Saranno presenti l’autrice, l’editore Gordiano Lupi, l’assessore alla cultura del Comune di Piombino Ovidio Dell’Omodarme, il critico letterario Fabio Canessa.
«La coda sotto il banco – Scuola di gatti a Piombino» è il primo romanzo di Melisanda Massei Autunnali, in passato già autrice di numerose pubblicazioni nell’ambito della critica musicale. Il libro si avvale della prefazione di Franco Bolelli, il filosofo pop che nel 2010 ha scritto «Viva tutto!» con Lorenzo Jovanotti.
Sinossi: Un vecchio liceo in riva al mare. Una classe di gatti e un professore umano. La loro avventura lunga un anno, con i due mondi che si scontrano e si incontrano, si odiano e si amano, ma alla fine non sanno fare a meno l’uno dell’altro: perché tutte le grandi passioni e le grandi amicizie, in fondo, spuntano fuori dagli scontri più acerrimi, e perché non c’è contrasto che alla fine non sia in grado di conquistarsi lo spazio per l’armonia. Al di là di ogni diversità. Ivano, Jacopo, Celeste, Sigismondo e tutti i loro compagni impareranno giorno dopo giorno ad apprezzare Augusto Bellandi: il professore severo e insieme burlone, pronto a farsi serissimo, però, quando in ballo ci sono valori dell’onore e del rispetto. Attorno a loro un porticciolo antico, dove le barche trascinano avanti e indietro ogni giorno centinaia di pesci luccicanti. Sullo sfondo, la scuola che cambia e che sente sempre più stretto il legame con le nuove tecnologie, mentre, in parallelo, i contenuti tradizionali sembrano reggere il confronto con se stessi solo quando ad agitarli c’è il fuoco delle grandi imprese. Un romanzo pop dedicato a chi ama i gatti, la loro intelligenza, ma anche la loro indipendenza: perché nessun un gatto potrà mai rispettarti davvero se non hai saputo meritarti il suo rispetto.
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RASPOLLI (Sì AL COMUNE UNICO): «SUVERETO CONTRO TUTTI?»
Riceviamo e riportiamo integralmente l’intervento di Enzo Raspolli per il Comitato per il Sì al Comune unico Campiglia Suvereto
«Il comitato per il NO ha usato, nella prima fase del dibattito sulla fusione tra Campiglia a Suvereto l’arma delle bugie per sollecitare la paura dei cittadini. Rammentiamo l’annuncio che la fusione avrebbe portato alla chiusura dei servizi pubblici a Suvereto, fino alla vendita del palazzo Comunale o il prelievo del sangue da farsi a Venturina ed una serie infinita di piccole e grandi bugie sparse a piene mani. Da quando sono iniziate ad apparire le proposte del Comitato del SI che invece parlano di ampliamento dei servizi pubblici, di Casa della Salute, di investimenti nella scuola e nella cultura, il confronto viene spostato su un piano di pieno campanilismo e di guerra di Suvereto contro tutti.
Vengono messi alla gogna in modo particolare i “venturinesi” pronti, secondo questi profeti di sventura, a depredare e a spartirsi Suvereto. Il Comitato del il No e gli “Amici di Suvereto” (che fungono da fanteria ausiliaria) pensano che Suvereto possa avere un futuro contro gli altri centri della Val di Cornia e sostituiscono la politica con un grumo di rancore, di isolazionismo e di campanilismo. Eppure la vita civile e la crescita di Suvereto, che mi interessa non da ora, è invece strettamente legata a tutta la Val di Cornia. Per questo è per noi importantissimo, per esempio, il programma di sviluppo del porto di Piombino così come sarà importante per tutti se, con i finanziamenti della fusione tra i Comuni, riusciremo a ridurre gli oneri per le aziende che vorranno insediarsi nella zona industriale di Venturina, a Campo alla Croce.
Fare di Campo alla Croce l’area industriale più attrezzata e conveniente della Provincia è un bene per tutti perché mai nessuno ha nemmeno pensato a “frontiere” per l’occupazione. La Val di Cornia cresce o va verso il degrado tutta insieme.
Invece il Comitato del NO ha imboccato la strada di denigrare le amministrazioni vicine, di offendere gli amministratori e gli stessi cittadini responsabili di presunte mire annessionistiche. Il peggiore campanilismo è il nemico vero della politica di comprensorio. In caso di vittoria del NO Suvereto sarà trascinato in una spirale di rancori e, davvero, alla perdita di ogni ruolo nella politica del territorio.
Oggi la tutela di tutte le comunità della Val di Cornia passa SOLO attraverso l’uscita dalla crisi attraverso il lavoro, la crescita dei servizi sociali, gli investimenti pubblici nella cultura e nella scuola. E questi obbiettivi, nello specifico dei nostri Comuni, si possono ottenere SOLO con la fusione. Se questa non avvenisse saremmo tutti più poveri e non ci rimarrebbe altro che rinfacciarci le colpe.
Distinguere tra Comune, come organizzazione burocratica e comunità, come luogo sociale della identità, è essenziale per capire che solo un Comune efficiente e con disponibilità economiche può garantire tutte le sue comunità. L’obbiettivo massimo che si pone il Comitato del NO è quello di mantenere l’esistente, dimenticando che entro il 2013 il Comune di Suvereto dovrà obbligatoriamente cedere la gestione dei propri servizi ad un comune confinante e che, senza i finanziamenti che proverrebbero dalla fusione, entrambi i Comuni sarebbero invece costretti a ridurre ulteriormente i propri servizi.
Bruciarsi i ponti alle spalle, aizzare l’isolazionismo, denigrare gli altri non sono gli strumenti migliori per affrontare il futuro».
Enzo Raspolli
Aderente al Comitato per il Sì al Comune unico Campiglia Suvereto