LA SALUTE DELLA TOSCANA SECONDO L’ARPAT
E’ buono in Toscana lo stato di salute dell’aria, delle acque di balneazione, degli elettrodotti e degli inceneritori. Stabile quello della biodiversità, delle acque dei fiumi e della radioattività. E’ peggiorata lievemente invece la qualità delle acque sotterranee e dei sedimenti marini ed hanno avuto bisogno di qualche attenzione in più i ripetitori cellulari, radio e Tv. E’ in estrema sintesi questo lo scenario che emerge dall’Annuario dei dati ambientali 2012 pubblicato da Arpat.
Organizzato in sei capitoli: Aria, Acqua, Mare, Suolo, Agenti fisici e Sistemi produttivi, l’Annuario – inaugurato l’anno scorso in questa nuova forma – attraverso cartogrammi, grafici e tabelle mette a disposizione del pubblico i dati ambientali relativi al 2012 più significativi per le diverse matrici e tematiche nella nostra regione.
Il volume restituisce un quadro conoscitivo oggettivo e aggiornato con i dati resi disponibili dall’attività di controllo e monitoraggio della stessa Agenzia.
Per chi vuole poi approfondire le singole tematiche, ogni sezione rinvia alle pagine del sito Web nelle quali sono pubblicati i report ambientali specifici, con i relativi commenti metodologici e i riferimenti normativi trattati estesamente in dettaglio.
Per ogni indicatore è stata data una rappresentazione cartografica sintetica, che consenta di capire l’ampiezza dei problemi e le differenze che attraversano il territorio della nostra regione.
“Abbiamo salutato con piacere lo scorso anno la nascita di un documento in cui si forniscono i dati ambientali così come sono, in forma semplice e comprensibile – ha commentato l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini – . A distanza di un anno confermiamo la nostra soddisfazione, ritenendo che sia di fondamentale importanza che cittadini e amministratori pubblici condividano un unico quadro conoscitivo. Con una lettura semplice e veloce ognuno potrà farsi la propria idea della qualità di alcune tra le matrici più significative, rendendo quindi concretamente realizzata la previsione di accesso del pubblico all’informaizone ambientale, come previsto dalla direttiva europea”.
I contenuti dell’Annuario più in particolare:
ARIA
– Polveri sottili
PM10 e PM2,5: come nel 2011, i valore limite dell’indicatore relativo alla media annuale sono stati rispettati in tutta la Toscana. Non è stato rispettato il limite dei 35 superamenti per la media giornaliera di 50 μg/m3 in sei delle 22 stazioni di rete regionale attive nel 2012 (tre di traffico e tre di fondo),rispetto alle dieci in cui questo era avvenuto nel 2011 (quattro di traffico e sei di fondo). Sono rientrate nei limiti due stazioni di Pisa e quelle di Viareggio e Scandicci (FI).
– Biossido di azoto
Rispetto all’indicatore relativo alla media annuale quattro delle cinque stazioni di tipo traffico attive nel corso del 2012 hanno registrato il non rispetto del limite di 40 μg/m3, mentre il limite è stato rispettato in tutte le stazioni di tipo fondo, confermando, anche rispetto al 2011 (quando il superamento si era verificato in tutte e cinque le stazioni di traffico), la forte criticità di questo inquinante nei siti di traffico.
– Ozono
In nessuna delle stazioni ed in nessuno degli ultimi 5 anni è mai stato superato il limite per la soglia di allarme di 240 μg/m3, come media oraria, mentre il valore obiettivo per la protezione della salute umana di 120 μg/m3 da non superare più di 25 giorni per anno civile come media su 3 anni, risulta critico in quattro stazioni di monitoraggio su nove.
ACQUE
– Acque superficiali (fiumi)
Nel 2012 si chiude il primo triennio di monitoraggio dei corpi idrici ai sensi della nuova normativa europea ed italiana. Il 29% dei punti monitorati risulta in uno stato ecologico buono, il 27% sufficiente e il 23% scarso. Le due categorie agli estremi, elevato e cattivo, raggiungono basse percentuali (6,4% elevato e 7,7% cattivo). Riguardo allo stato chimico, nel triennio si ha il 65% dei punti monitorati che risultano buoni e il 35% non buoni, in relazione al superamento nei valori medi di alcune sostanze pericolose.
– Acque sotterranee
Il trend 2002-2012 mostra un generale peggioramento dello stato di qualità delle acque sotterranee. Le condizioni critiche per la qualità si sommano, da un lato, gli effetti di anni di scarse precipitazioni con conseguente concentrazione di sostanze indesiderate anche di fondo naturale come negli anni 2003 e 2007, dall’altro, con un certo ritardo, gli effetti di anni di forti precipitazioni come il 2004 ed il 2010, con il dilavamento dalla superficie di inquinanti di fonte antropica che incrementano i superamenti come negli anni 2005 e 2011.
Rispetto al 2011, anno di estrema criticità, dove per via dei bruschi cambiamenti si sono realmente sommati i due effetti, il 2012 ha mostrato con la ripresa degli afflussi un sensibile miglioramento.
– Acque di balneazione
La classificazione 2012 conferma (come nel 2011) un livello “eccellente” delle acque toscane: oltre il 91% delle aree (nel 2011 erano il 90,5%) ed oltre il 96% dei km di costa controllati si colloca in questa classe. Gli unici 2 casi di qualità “scarsa” (per meno di 600m complessivi) sono la “Foce fosso dell’Abate” a Camaiore e quella denominata “Canaletto” a Piombino. Resta il problema dei 13 divieti permanenti per motivi igienico sanitari attualmente presenti e determinati sostanzialmente da una non adeguatezza del sistema di raccolta e depurazione degli scarichi.
MARE
– Acque e sedimenti marino-costieri
Per quanto riguardo lo stato chimico si registra in modo diffuso, e costante nel tempo, lungo tutta la costa una presenza sopra i limiti di mercurio nei sedimenti e/o in acqua, nichel nei sedimenti (tranne Costa Burano) e di cadmio nei sedimenti di alcune zone. Questo dato porta a classificare come “non buono” tutti i corpi idrici litoranee. Peraltro, trattandosi di metalli che possono presentare nella nostra regione “valori di fondo naturale”, superiori agli standard di qualità ambientale, la classificazione potrà essere riconsiderata a seguito di studi scientifici che possano dimostrare tale tesi.
– Biodiversità fauna ittica, fitoplancton e zooplancton
La biodiversità risulta complessivamente abbastanza stabile nel corso degli anni.
Dal 2010 al 2012 si sono spiaggiati in Toscana mediamente 31 esemplari di cetacei ogni anno. Oltre metà degli animali spiaggiati è rappresentato da stenelle, che sono anche la popolazione di cetacei più abbondante nei mari toscani (circa 7000 individui) Un quarto degli spiaggiamenti è costituito dal tursiope, la specie più costiera, stimata in Toscana con una popolazione di circa 800 individui.
Nel 2012 in Toscana sono stati rilevati 51 esemplari di tartaruga comune (Caretta caretta): di questi 21 individui sono stati trovati morti sulla costa e 12 morti in mare. I rimanenti 18 individui sono stati avvistati in mare o catturati accidentalmente con le reti e rilasciati vivi.
SUOLO
– Bonifiche siti inquinanti
Rispetto all’anno precedente, il numero di siti da bonificare è aumentato di 105 unità e quasi 5.300 ettari di terreno. Il significativo incremento di superfici è relativo alle province di Grosseto e Massa Carrara. (in corso verifica motivazioni incremento)
AGENTI FISICI
– Elettrodotti e cabine elettriche
Dagli esiti dei controlli effettuati, la percentuale di misure che hanno evidenziato valori più elevati è generalmente diminuita a favore di quelle con valori inferiori. Va comunque considerato che le misure di controllo vengono eseguite in prossimità delle sorgenti in base alle richieste pervenute, soprattutto dai Comuni, responsabili per legge del controllo. I punti monitorati, quindi, cambiano di anno in anno.
Riguardo al monitoraggio in continuo della linea La Spezia-Acciaiolo, nel corso del 2012 il valore dell’induzione magnetica media è diminuito di oltre il 20 % in tutti i siti. Poiché la relazione tra la corrente circolante nella linea e l’induzione magnetica prodotta è lineare, ne segue che anche la corrente media è diminuita della stessa quantità. Ciò è dovuto a varie cause tra le quali il calo della domanda e della produzione industriale in particolare. impianti RTV e Stazioni
– Stazioni Radio Base e impianti RadioTV
I controlli vengono effettuati con misure preliminari in “banda larga” (non identificando le singole sorgenti) e successive misure in “banda stretta” (individuando le singole frequenze e quindi i contributi dei singoli impianti). Generalmente, le misure in banda stretta vengono considerate più attendibili delle altre grazie all’avanzata tecnologia della strumentazione utilizzata.
Nel 2012 si è verificato un superamento dei limiti in 5 dei 61 controlli a “banda stretta” effettuati rispetto ai 2 superamenti (su 22 controlli) del 2011.
– Radioattività
La normativa italiana e europea introduce livelli massimi ammissibili di concentrazione di alcuni radionuclidi nei prodotti alimentari, come iodio-131 e cesio-137, solo in caso di emergenza radiologica o nucleare. Nelle altre matrici non sono previsti limiti di concentrazione.
I valori di concentrazione di radionuclidi misurati negli alimenti, in aria e in altre matrici ambientali in Toscana rientrano nella normale variabilità dei livelli di fondo, come nell’anno passato.
SISTEMI PRODUTTIVI
– Depuratori
Sui controlli effettuati da ARPAT nel 2012 sui 200 depuratori (>2.000 abitanti equivalenti) sono state rilevate 106 irregolarità, comprese anche le irregolarità relative ad aspetti amministrativi.
– Inceneritori
I valori rilevati dai controlli ARPAT alle emissioni sono in genere ampiamente inferiori ai limiti previsti. Emerge però che per un impianto si è verificato il superamento del limite per le diossine (impianto Geofor), valore che rientra comunque nella norma se applicata la sottrazione del valore dell’incertezza di misura.
Impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA)
Rispetto ai 289 impianti presenti in Toscana nel corso del 2013 ne sono stati sottoposti a controllo 160, questa attività ha portato a comunicare alle autorità competenti 20 violazioni di tipo amministrativo e 82 di rilevanza penale.
Fa piacere che ci siano condizioni ottimali in Toscana, ma a Piombino, nello specifico, ci sono le centraline della regione? e se si,come spero, dove sono dislocate? perché la nostra aria,nello specifico, non mi pare sia ottimale.
La credibilità dell’Arpat è nulla.
Concedono di fare il bagno a Salivoli.
Anche i topi trovano qualche difficoltà a tuffarsi in quelle acque e l’ARPAT permette ai nostri giovani figlioli di farci il bagno, magari anche qualche bella bevuta.
Alla fine di ogni estate i dermatologi di tutta la Toscana ringraziano.
Sono Istituzioni costose e di nessun aiuto ai cittadini.
Risparmiare quei soldi non sarebbe male.